lunedì 30 agosto 2010

E' tempo di sport

Nelle ultime settimane abbiamo potuto vivere da vicino un paio di eventi sportivi molto diversi da loro che qui in Svezia sono molto seguiti, tanto che il numero di spettatori tra il pubblico non era poi così diverso. In Italia non ci sarebbero paragoni, lì il calcio purtroppo "uccide" tutto il resto conquistando quasi tutto lo spazio nei media ed influenzando non poco i gusti e le preferenze dei giovani che fanno fatica ad avvicinarsi agli altri sport... tutti gli sport minori penso meriterebbero qualcosa in più di una semplice passerella televisiva magari in occasione delle Olimpiadi o di qualche altra manifestazione a livello mondiale.
Stiamo parlando di calcio e speedway. Prima di arrivare in Svezia non conoscevo molto lo speedway che invece nei paesi scandinavi ed in altre parti d'Europa è molto diffuso, tanto che molto spesso si possono seguire le gare in televisione. Anche in Svezia il calcio è in cima alla lista degli sport più seguiti, tuttavia c'è una maggiore varietà (soprattutto con l'hockey d'inverno...). Pensate che quest'anno la squadra di basket di Norrköping, i Dolphins, hanno vinto il titolo svedese... e gli Häster dell'hockey militano nella serie cadetta.
Ma torniamo allo speedway. Tra le squadre nazionali agli appuntamenti di coppa del mondo ci sono sempre Svezia, Polonia, Gran Bretagna, Australia e Danimarca. In Italia si correrà l'ultimo appuntamento di dell'anno nella regione delle mie origini, il Friuli, a Terenzano.


Così qualche tempo fa, grazie alla bella serata prevista, ci siamo decisi finalmente di approcciare questo sport dopo aver cercato di carpirne i segreti in televisione. I più esperti tra noi si erano subito accorti che nella lista dei partenti c'era anche il Campione del mondo in carica: Jason Crump ! Lo stadio ha fatto il pienone, quasi tremila persone, e l'atmosfera che mi è sembrato di vivere aveva un che di "americano" con musica country e con un pubblico di giovani e meno giovani si apprestavano a vivere come in una scampagnata tutti assieme, bambini e vecchi, tipi apparentementi "loschi" in giubbotti e pantaloni di pelle e tatuaggi accanto a mamma in cinta...  alla fine i lupi "Vargarna" di Norrköping hanno venduto cara la pella fino all'ultima batteria perdendo solo per un paio di punti.


Poi proprio lunedì scorso, grazie alla presenza di una coppia di amici, Elisa e Nicola che ci sono venuti a trovare da Padova, ci siamo concessi anche una partita di calcio. Qualcuno era anche la prima volta che metteva il piede in uno stadio di calcio (ed ora ha chiesto persino di andare a San Siro... qualcuno sarà felice...) e possiamo dire di esserci divertiti tantissimo anche in questa occasione. Tra di noi c'era anche il piccolo Rocket che per il primo tempo è riuscito a rimanere interessato ai giocatori che correvano dietro alla palla, ma che poi nel secondo tempo ha scorazzato su e giù per le file di sedili dello stadio. La partita è finita bene per l'IFK Norrköping che è sempre più solo al primo posto in classifica nella Superettan (la serie B svedese) e che quindi ha ottime possibilità di essere promosso in Allsvenskan (la seria A). E noi ci siamo anche sbizzarriti a cantare assieme alla tifoseria !

venerdì 27 agosto 2010

Autunno alle porte?

Abituati come eravamo alla vita di Kiruna, quando sabato scorso siamo rientrati in aereo a Stoccolma ci sembrava quasi di essere in Italia, tanto faceva un bel caldino. Ventidue-ventiquattro gradi sicuri, un bel sole un po' di venticello...  "Che bello..." avevamo subito pensato, "...siamo tornati nell'estate svedese!".
Peccato però che questa illusione sia durata appena un paio di giorni, giusto il tempo di tornare al lavoro e fare i conti che giornate altamente variabili/instabili caratterizzate da cielo nuvoloso, qualche sprazzo di sole, pioggerellina, pioggia, vento ma soprattutto temperature che hanno abbandonato la fatidica soglia dei 20°C.
Tornato al lavoro dopo la mia prima settimana di ferie pagate, mi hanno subito messo alla prova con delle rotte oceaniche più toste, ossia quelle rotte in cui le navi si trovano in zona di cicloni tropicali e compagnia bella. Beh, che dire, questa è proprio la settimana giusta! Nel giorno di qualche giorno si sono formati in Atlantico un paio di uragani (Danielle ed Earl) ed un terzo è sulla buona strada. E così mi sono cimentato nelle prime "deviazioni" per evitare che navi di 200-300 metri di lunghezza finiscano troppo vicino a questi veri e propri mostri. E subito ho avuto le mie prime soddisfazioni con i capitani delle navi coinvolte che accettavano di volta in volta i miei consigli.


Nonostante il lavoro sia impegnativo (in certe giornate dobbiamo "trattare" anche 40-50 navi in due per singolo oceano), mi piace molto e posso tranquillamente dire che mi diverto anche a far passare le navi tra un uragano e il successivo! Il fatto di trovare quello che si fa piacevole e divertente penso sia la cosa più bella che possa capitare...
Così tutto impegnato a seguire le mie navi in giro per il mondo, non ho avuto grandi possibilità di valutare con attenzione l'evoluzione meteo sulla Scandinavia. Al mattino ed al pomeriggio andando e tornando dal lavoro in bicicletta sono sempre stato graziato dalla pioggia. Tuttavia bastava buttare lo sguardo oltre la finestra dell'ufficio durante il giorno per capire che le cose non stanno girando per il verso giusto (pioggia, vento...). Tuttavia anche se natura ancora non sente la fine dell'estate (cosa che invece a Kiruna si vede molto di più con molti alberi che hanno già virato dal verde al giallo-verde), le mappe meteo lasciano poche speranze.
Diverse perturbazioni si sono avvicendate sui mari di casa e tra ieri ed oggi il fronte polare è sceso fin sul nord della Germania. Cosa significa? Beh che forse è tempo di pensare all'autunno da queste parti... io sono come sempre speranzoso tuttavia i grafici a lungo termine non fanno presagire granché. Temperature massime che a stento saliranno sopra i 15°C e minime che invece scenderanno quasi sulla soglia dei 5°C...


E' tempo quindi di funghi e bacche di bosco. Se il tempo ci lascia una tregua sabato pomeriggio organizziamo una spedizione nei boschi a nord della città... 

venerdì 20 agosto 2010

Jukkasjärvi: Icehotel fuori stagione e renne

La città di Kiruna riserva molte sorprese ed interessanti opportunità. Viverci per tre settimane significa poi riuscire ad ottenerne il meglio. Per oggi pomeriggio, terminato il "corso spaziale", avevamo in programma una piccola gita a Jukkasjärvi, un villaggio poco a nord-est di Kiruna che è conosciuto direi quasi unicamente per l'ormai famoso Icehotel. Vi chiederete che cosa ci sia da vedere il 20 agosto in un Icehotel... Ebbene, il piccolo villaggio ci ha riservato ben più di quello che ci aspettavamo. 
Per iniziare, nell'attesa della visita guidata all'Icehotel, abbiamo avuto modo di visitare un piccolo caffè-museo Sami all'aperto con tanto di allevamento di renne. E' stato molto interessante leggere qualcosa di più sulla popolazione Sami, scoprire le loro tradizioni (a questo proposito, a chi ha l'occasione di andare a Stoccolma consigliamo anche una bellissima esposizione al Nordiska Museet), e come il ritmo di vita e le stagioni durante l'anno siano sempre state scanditi da un continuo spostamento sul territorio al fine di poter offrire l'ambiente migliore alle varie mandrie di renne. Abbiamo anche potuto provare la cattura della renna al lazo, con tanto di tecnica tradizionale Sami, che di per sè si impara velocemente: quello che è più difficile è centrare il bersaglio... magari poi farlo a cavallo di corsa con le renne che corrono di qua e di là è tutt'altra cosa...


Ovviamente per noi appassionati di animali, poter camminare tra le renne libere e vederle da molto vicino - un po' timide, con le corna ricoperte da una morbida peluria - mentre brucavano l'erbetta e passeggiavano indisturbate qua e là è stato molto emozionante. Sono degli animali molto interessanti,  Una delle cose che non tutti forse conoscono (perché bisogna sentirlo con le proprie orecchie da vicino) è quello strano rumore che assomiglia ad un ticchettio che producono gli zoccoli quando la renna cammina, molto particolare.


Dopo aver visitato anche una chiesetta vecchia di quattrocento anni siamo ritornati all'Icehotel. La stagione sta per finire, l'hotel chiude il prossimo weekend e così siamo stati fortunati ad avere una guida tutta per noi (e per l'altra coppia di tedeschi presenti). Quanti di voi sapevano che il ghiaccio che verrà utilizzato per la costruzione del prossimo Icehotel è già stato raccolto fiume antistante? Ebbene sì... tantissimi blocchi di due tonnellate ciascuno vengono raccolti dal fiume ogni primavera tra marzo ed aprile quando il ghiaccio ha raggiunto uno spessore di almeno ottanta centimetri o un metro. Il fiume, dall'acqua perfettamente pura e bevibile, scorre lentissimo e questo garantisce un ghiaccio perfettamente trasparente e privo di ogni tipo di impurità. Vi garantisco che guardare attraverso un blocco di ghiaccio di due metri e non vedere niente se non qualche micro bollicina di aria rimasta intrappolata è qualcosa di veramente particolare.


Durante la visita ci è stato spiegato con l'aiuto di belle immagini come ogni anno l'hotel prenda forma dal ghiaccio e dallo snice (un mix di ghiaccio e neve sparato artificialmente con i cannoni) e come poi gli artisti che arrivano da tutto il mondo lo trasformino in vere e proprie opere d'arte. Chiuse le giacche a vento, siamo poi entrati nel deposito del ghiaccio dove tutti i blocchi aspettano pazientemente ad una temperatura di -5°C che l'estate passi... c'è persino un macchinario che intaglia i bicchieri di ghiaccio; solo l'anno scorso ne sono stati intagliati 700.000 ! Tutti gli Icebar che si trovano in giro per il mondo sono costruiti con il ghiaccio che viene estratto dal fiume qui a Jukkasjärvi.
Per completare la visita poi siamo entrati nell'Icebar dove si può gustare un drink speciale con i bicchieri di ghiaccio (se poi qualcuno vuole, può anche mangiarsi il bicchiere stesso !). All'interno sono conservate alcune sculture e una volta con tanto di lampadario con una miriade di pendenti di ghiaccio oltre a qualche sedia dove ci si può comodamente sedere per gustarsi il drink in tutta calma.


Oggi c'eravamo solo quasi noi e questo ci ha permesso di goderci appieno il silenzio e la purezza del ghiaccio. D'inverno però deve essere un'altrettanto particolare esperienza... quando entrare a -5°C provenendo dai -40°C esterni potrebbe essere un vero sollievo ! 

mercoledì 18 agosto 2010

Il sogno di un bambino

Sono l'ultimo arrivato al corso ma non per questo affronto questa nuova avventura formativa con minore entusiasmo. Per di più le lezioni di questa terza ed ultima settimana si stanno rivelando molto piacevoli e particolarmente interessanti dal punto di vista scientifico. Tra gli attori principali ci sono personaggi di tutto rispetto, di quelli ai quali potresti tranquillamente chiedere un autografo alla stregua di un famoso sportivo. Tra questi un astronauta tedesco in carne ed ossa che ci ha guidato per mano nella conoscenza del vero significato del concetto di "Esplorazione Spaziale" nel passato, presente e futuro. Parte delle lezioni vertevano su materie molto pratiche come "tute spaziali" che a primo acchito potrebbe significare ben poco ma che quando l'argomento viene sviscerato nasconde un'infinità di argomentazioni scientifiche e che per chi ama la scienza è come il miele per l'orso!


Uno dei messaggi principali che ci è stato trasmesso è stato che la nuova era spaziale che possiamo dire possa iniziare ora (a confronto con la vecchia era spaziale iniziata con il lancio da parte dei russi del primo satellite artificiale - lo Sputnik - e che per certi versi si può considerare conclusa con il pensionamento dello Shuttle ed il completamento della ISS, la Stazione Spaziale Internazionale) può rappresentare il tavolo al quale una comunità veramente internazionale si può sedere ed iniziare a discutere su dove portare l'uomo nel prossimo futuro. Se nei prossimi dieci anni ci sarà la volontà di portare l'uomo su Marte questo potrà avvenire solo tramite una collaborazione a 360° tra attori come Stati Uniti, Russia, Cina ed Europa che dovranno lavorare gomito a gomito condividendo una visione comune realizzando qualcosa che purtroppo ancora manca in altri settori, vedi ad esempio il clima.
Per degli appassionati di "spazio" come noi, potere assistere a delle lezioni di tale livello, con una quantità e qualità di dettagli tecnici che possono soddisfare un'infinità di curiosità e perché no, togliersi pure lo sfizio di infilare la mano in un vero guanto dell'ultimo modello di tuta spaziale russa, beh è come realizzare il sogno di un bambino!


Tra qualche anno lo spazio sarà alla portata di coloro che oltre ad un sogno hanno anche un bel gruzzolo da spendere e questa città al di là del Circolo Polare Artico che adesso sembra così remota agli occhi di qualcuno, diventerà uno dei centri eccellenza a livello mondiale per gli studi sullo spazio e per il turismo spaziale. Per chi ha già sentito parlare di Virgin Galactic, beh qui le cose si stanno facendo serie, non si tratta più di bella pubblicità con grafica accattivante, qui si sta progettando una nuova città: Kiruna Sky City 2010.
I sogni sono lì per essere realizzati... noi sicuramente non avremo i 200.000 dollari per fare questo "salto" spaziale ma come abbiamo dimostrato venendo qui, ci sono molti modi per realizzare i propri sogni...

martedì 17 agosto 2010

Si torna a "casa"

La domenica è ora di ritornare a "casa", o meglio alla nostra temporanea sistemazione a Kiruna. La sera prima avevamo rischiato un'avventura dell'ultimo secondo, grazie alla presenza nel paesucolo dove avevamo deciso di fermarci per la notte, del famoso Hurtigruten. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un traghetto-postale di lusso che percorre tutta la costa norvegese da Bergen fino ad oltre il Circolo Polare con moltissime tappe in porti e porticcioli e girovagando tra fiordi più o meno stretti.
Purtroppo il costo del passaggio per l'auto e la cabina era decisamente fuori budget... tuttavia un piede sulla nave lo abbiamo messo ugualmente giusto per farci fare un preventivo.
Dopo aver fatto una piccola deviazione su Narvik ed aver visto il più grande impianto automatizzato di carico del materiale proveniente dalle miniere di Kiruna sulle navi dirette un po' ovunque nel mondo, ritorniamo sui nostri passi risalendo verso il confine.
Superato lo spartiacque il tempo accenna a migliorare e le nuvole cariche di pioggia lasciano spazio a qualche sprazzo di sole. In pochi chilometri si arriva ad Abisko dove non manchiamo di effettuare un sopralluogo al lodge dove soggiorneremo a gennaio prossimo con il viaggio Northern Lights 2011, "a caccia di aurore boreali". Un posto davvero piacevole immerso in una natura incontaminata che d'inverno sarà ancora più magica.
Kiruna quando ci appare da dietro la collina ci sembra una città superaffollata da quanto eravamo abituati a minuscoli paesini di pescatori norvegesi ! 

lunedì 16 agosto 2010

Questi norvegesi...

Non ci sono “autostrade” che tali si possano definire nel nord della Norvegia e quando decidi di andare alla scoperta delle Lofoten partendo da Kiruna te ne accorgi molto bene. Una volta superato lo spartiacque, non esistono rettilinei più lunghi di qualche centinaio di chilometri, il resto è curve. Un mondo di curve quello dei fiordi norvegesi, alternato a qualche tunnel che si immerge nel mare e risale dall’altra sponda. I tunnel sotto i fiordi sono proprio divertenti da percorrere in auto: ad un certo punto non si capisce più se si sta scendendo o si è in piano...
Purtroppo però in Norvegia c’è uno svantaggio: piove. Sarà stato che abbiamo beccato il passaggio di una perturbazione ma di questo lungo weekend, oltre ai paesaggi ed a quello che abbiamo visto, ci ricorderemo sicuramente anche della pioggia. Battente, fitta, intermittente, accompagnata da un po’ di vento. D'altronde ci sarà una ragione per cui tutte le montagne sono verdi quasi dalla cima e fino al mare...


Ci si accorge di essere in un Paese differente dalla Svezia da tante cose: dalla segnaletica stradale orizzontale e verticale fino al colore delle case - anche qui in legno - o al notevole numero di SUV e macchinoni che si vedono in giro, e ai prezzi in generale molto più alti che in Svezia. Sarà per il petrolio che qui hanno in abbondanza...
Arrivare alla fine delle Lofoten e riuscire a scattare la foto al cartello del paese dal nome più corto del mondo "Å" vuol dire armarsi di tanta pazienza: quasi 1200 chilometri tra andata e ritorno da Kiruna. Il paesaggio però, e le viste che dopo ogni curva si rinnovano sempre differenti, riescono a ripagare la "fatica" necessaria per arrivare alla "fine del mondo" dove i padroni sono le montagne a picco sul mare, il "maelström" (la pericolosa corrente protagonista di tanti racconti letterari da Jules Verne ad Edgard Allan Poe), i troll e... ovviamente... il merluzzo.


Infatti qui vengono prodotte quantità industriali di merluzzo essiccato le cui teste sono destinate al mercato africano (Nigeria in primis) e il prodotto migliore proprio al mercato italiano. Purtroppo la stagione non ci ha permesso né di vedere i prodotti appesi sulle classiche strutture in legno né di apprezzarne l'odore, se non nei pressi di un piccolo deposito.


Dopo aver familiarizzato con la cultura vichinga in un bellissimo sito archeologico, l'altro museo che ci siamo concessi è stato il museo dello stoccafisso proprio ad Å. Il piccolo museo, gestito da un ex-pescatore norvegese con la passione per la lingua italiana, ci ha riservato diverse sorprese, tra tutte il fatto che il signore conoscesse perfettamente Vicenza e dintorni, avendo dovuto per diversi anni andare in Italia per cercare di vendere il proprio prodotto. Tra le tante curiosità anche un manifesto della "Confraternita del Baccalà" di Sandrigo (VI) dell'inizio degli anni '80! Oggi il signore si è trasformato in operatore turistico con un museo, cottage sul mare ed imbarcazioni a noleggio e persino un albergo... sei mesi di lavoro, sei mesi di ferie, altroché la vitaccia del pescatore... come non dargli ragione.


domenica 15 agosto 2010

Un "normale" inizio di vacanza

Sveglia alle 6… mmh… ma ieri non mi ero svegliato alle 5? Vabbè ma oggi è il primo giorno di vacanza ufficiale (cioè pagata dal datore di lavoro…) in Svezia. Che soddisfazione eh? Questi primi 5 giorni di ferie (poi ne ho altri 17 per il 2010) saranno dedicati al Grande nord, quello con la G maiuscola. E per raggiungerlo, oltre il Circolo Polare Artico, basta solo un’ora e mezza d’aereo da Stoccolma-Arlanda.
Le due ore che servono per andare da Norrköping ad Arlanda in auto scorrono tranquille finché non si arriva alla periferia della capitale; dopo aver passato il cartello di Södertälje il traffico si fa più disordinato, rumoroso, le corsie si stringono pure ed il verde dei prati e dei boschi lascia spazio ad industrie, fabbriche, condomini, strade, ferrovia, cartelloni pubblicitari… qualcuno addirittura azzarda una guida spericolata zigzagando tra le corsie ad una velocità doppia degli altri. Per mezz’ora, il tempo che serve per circumnavigare Stoccolma e riguadagnare il verde che sta a nord della città, non mi sento più a mio agio… troppo traffico, troppa confusione, si fa presto ad abituarsi ai ritmi di vita dell’Östergötland !
I novanta minuti di volo scorrono veloci e quando scendo al minuscolo aeroporto di Kiruna e mi guardo intorno capisco che c’è gente che è abituata a vivere ancora più in tranquillità di me. Di nastri distributori di bagagli qui ce n’è uno solo ed intanto che aspetto la mia valigia, mi sposto di dieci metri e noleggio l’auto prenotata via internet. Però invece della minimacchina prenotata mi viene consegnata una Ford Focus familiare ibrida (benzina+etanolo). Tempo zero sono già sulla strada per Esrange. Per chi non lo conosce si tratta del Centro Spaziale Svedese gestito dalla SSC (Swedish Space Corporation) dove la maggior parte delle attività consiste per ora nel lancio di razzi suborbitali e palloni di alta quota per ricerche nell’ambito dell’atmosfera e della micro-gravità.


Come se non fosse già abbastanza disabitato, il paesaggio verso il centro spaziale è in pratica un deserto verde. Dopo Jukkasjärvi, dove d’inverno sorge il famoso Ice Hotel, ci sono chilometri e chilometri di nulla. Alla fine una mega parabolona dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea) che serve per controllare i satelliti polari, annuncia che si è quasi arrivati. Giusto in tempo per vedere l’operato di tutti gli studenti del corso prendere il volo. Eh sì… scendo dall’auto e corro incontro a Silvia che si sbraccia dal centro dell’immensa radura di lancio! 


E pensare che tre ore prima ero al gate 31 dell’aeroporto di Arlanda con gente “normale” che attendeva un volo qualsiasi ! Dopo tre ore mi sono ritrovato a lanciare razzetti in un centro spaziale al di là del Circolo Polare Artico. Che salto ragazzi…
Il resto è stato divertimento. Mi è sembrato di tornare al tempo dell’università (solo che noi ad Astronomia a Padova i razzi non li lanciavamo, facevamo solo un sacco di calcoli…). Che dire. Gli alunni si sono comportati benone, quasi tutti i razzi hanno preso il volo, qualcuno solo per qualche decina di metri, quello più ardito a due stadi è sparito tra le nuvole e se i calcoli erano giusti sarebbe dovuto arrivare a circa 500 metri di quota. Il razzo di Silvia & C. è stato perfetto, circa un centinaio di metri in esatto accordo con i calcoli, il che, per un razzetto di 32 cm di altezza e di meno di 2 cm di diametro, non è per niente male. 

Terminata la piccola conquista dello spazio, via di nuovo in macchina questa volta con il muso puntato verso ovest: destinazione isole Lofoten, Norvegia.

giovedì 12 agosto 2010

Anche per me sono arrivate le ferie !

Oggi è stato il mio ultimo giorno di lavoro prima di una meritata settimana di ferie ! Ebbene sì da quando ho iniziato a lavorare al SMHI verso la fine di aprile per me è stata "gavetta" possiamo pure dirlo. Sono l'ultimo arrivato nella squadra e come tale ho dovuto parare come si dice le chiappe a coloro che si sono potuti godere le ferie. Ma è giusto così in fondo. E devo sempre ricordarmi che mi hanno assunto a tempo indeterminato con un colloquio e non hanno nemmeno voluto vedere il mio certificato di laurea !  Ma non è stato per niente male quest'estate. Lavorare quando la maggior parte della gente è in ferie ha anche i suoi vantaggi... è stata una gavetta piacevole tutto sommato.
In questi tre mesi e mezzo di lavoro ho imparato un sacco di cose nuove e ho iniziato a muovere i primi passi in mondo che per me fino a qualche mese fa ero sconosciuto: le previsioni meteo nel settore della marina.
Grandi navi cargo, petroliere, navi container da "guidare" in giro per il globo sulle rotte oceaniche. Ma tanto da imparare anche nel "piccolo" della Scandinavia con le previsioni per tutte le compagnie di trasporto passeggeri e merci sul Baltico ed aree limitrofe.
Un mondo nuovo si è aperto ai miei occhi e soprattutto una prospettiva completamente differente sulle previsioni meteorologiche. Non vi dico che salto è stato dal fare le previsioni su una regione che fino ad un anno fa per me era grande, il Veneto, a ragionare adesso su un'intera area geografica, la Scandinavia, per non parlare poi di un intero oceano.


L'esperienza accumulata in tutti gli anni passati però mi ha facilitato il compito e parte dell'impegno è andato nell'imparare le procedure e nello scrivere correttamente in svedese. Non sapete con quanti nomi qui si possono chiamare tutti i tratti di mare che circondano la Scandinavia! Nomi che a volte non hanno niente a che fare con il corrispondente inglese... e poi adesso non ho nemmeno più paura a rispondere al telefono (cosa che temevo fino a qualche settimana fa) e riesco a cavarmela con le richieste che arrivano dall'altro capo del filo !
Ma è stata un'estate tosta, tra turni mattutini con sveglie alle cinque e qualche turno nel weekend. Ma ne sono estremamente entusiasta, il lavoro mi piace un sacco... ed oggi è arrivato anche per me il momento di dire: "Vi ses inte nästa vecka !"
Prima di chiudere baracca però ho avuto anche una bella soddisfazione: prima di pranzo il capo del capo, ritornato dalle ferie, è passato in sala operativa e si è fermato a parlare un po' con tutti per chiedere come è andata l'estate. Quasi tutti raccontavano delle loro ferie e quando è arrivato da me io ho esordito con un: "I morgon kommer semestern också for mig!" (Domani arrivano le ferie anche per me). Incredulo mi ha chiesto se avevo lavorato tutta l'estate e così non ho perso l'occasione per sottolineare che in certe giornate è stato impegnativo (tuttavia l'incremento di lavoro dovuto al continuo aumento del numero di viaggi transoceanici effettuati mensilmente non era di fatto prevedibile in questa misura così elevata). Lui si è scusato e mi ha detto che la prossima estate lo schema verrà senz'altro organizzato in maniera migliore. Dopo pranzo, ritornato in ufficio avevo la finestra aperta e mi è giunta la sua voce da sotto: era fuori dall'edificio che parlava con il capo-capo-capo proprio in relazione a questo. Questa cosa del capo che viene a sentire la voce dei "sottoposti" e "si mette in moto", mi ha fatto molto piacere e ti fa sentire ascoltato. Sono sicuro che non saranno tutte parole al vento.
Domani intanto si vola a Kiruna !

lunedì 9 agosto 2010

Non solo scienza...

Questa vacanza-studio in terra lappone, oltre ad avere uno scopo principale (il corso di studi spaziali) e uno scopo secondario (esplorazione della zona, anche in vista del prossimo viaggio invernale a caccia di aurore boreali), si sta rivelando interessante anche per i rapporti interpersonali e sta diventando spunto per qualche riflessione "antropologica". Ovvero: che cosa accomuna 35 persone che scelgono di fare questo corso ? E come socializzano tra di loro ? 
La risposta ovvia alla prima domanda sarebbe che la maggioranza dei partecipanti è rappresentata da studenti di ingegneria aerospaziale, i quali naturalmente sono interessati alla materia. Questa appunto è la riflessione più superficiale. Il corso in realtà (e grazie al cielo) è molto poco tecnico rispetto ad un qualsiasi corso di ingegneria o di fisica/meccanica del volo, ed in sé non dà "punti di vantaggio" per l'accesso ad eventuali altri corsi. 
La caratteristica comune di tutti i partecipanti è invece la curiosità, non solo nei confronti della materia principale, ma del "pacchetto-corso" in generale: curiosità di fare qualcosa che si discosti dal "solito" (insomma, 3 settimane nella Lapponia svedese non sono quanto di più comune ci sia per passare il mese di agosto), di saperne di più (oltre alle mere nozioni di fisica qui ne stiamo sentendo di tutti i colori, dalle aurore boreali, alla storia di Kiruna, e molto altro), di sentire più punti di vista (con più di 10 nazionalità diverse sarebbe strano il contrario), di sognare al di là di quella che è la realtà a portata di mano qui ed ora (e qui, l'argomento "esplorazione spaziale" lascia ampio spazio alla fantasia...). Insomma si tratta soprattutto di persone aperte e curiose, e in generale socievoli e predisposte al lavoro di gruppo. Eh sì, perché una parte della valutazione finale si baserà su un progetto di gruppo, e i gruppetti che si sono formati non sono assolutamente mononazionali.
E' poi interessante scoprire giorno per giorno queste persone attraverso le piccole cose, come per esempio i pranzi e le chiacchierate in comune: dal folto gruppo di portoghesi che la sera cucina delizie del palato e rallegra l'atmosfera con il calore mediterraneo, ai nordeuropei che non tengono molto in considerazione la questione culinaria - gli inglesi che già dal primo giorno hanno acquistato fish and chips surgelati a quintalate e subito sono stati attratti dall'offerta alcolica del Systembolaget, il pallidissimo finlandese che mangia unicamente (dal giorno in cui ha messo piede a Kiruna) fiskbullar in scatoletta che apre sempre con il coltellino svizzero appeso alla cintura e beve dalla borraccia anch'essa appesa alla cintura dall'altra parte, l'olandese che invece è abbonato - ogni santo giorno - al pane e Nutella per pranzo (!!!). 
E poi i meticolosi, silenziosi e riservati russi che cercano di spremere ogni goccia di scienza da questo corso sapendo che è per loro un'opportunità da cui trarre il massimo, l'indiano i cui ragionamenti sanno molto di spirituale e molto poco di pratico, gli organizzatissimi scandinavi con matlåda di ordinanza e incrollabile predilezione per il "möte" organizzativo preliminare a qualsiasi attività, e la mia ormai affiatatissima compagna di avventura velata che al di là di ogni possibile pregiudizio si è rivelata oltremodo piena di interessi ed iniziativa, lungimirante e di aperte vedute (alla faccia della questione religiosa...).

In ogni caso, al di là delle differenze ed abitudini nazionali, sono persone che pensano in modo aperto e positivo. E io che ero scettica temendo un'interminabile noia in compagnia di pischelli ventenni...

domenica 8 agosto 2010

Festa serale sul lago e scorpacciata di kantarelli

Mentre Silvia si riempie i polmoni di aria pura, equazioni per lanciare i razzi e percorre in lungo e in largo Kiruna e dintorni, anche io ho il mio bel da fare per stare al passo con gli appuntamenti.
Eh si... il giro delle amicizie è in continua crescita e spesso si allarga proprio grazie a delle occasioni festaiole che non mancano mai di occupare qualche weekend. Ieri sera c'è stata una grande festa nella casa "spigolosa" di Marinella e Bengt sul lago Ensjön. I nostri amici Giovanni ed Alessandra dopo aver trascorso qualche giorno qui da noi si erano trasferiti nella bella casa sul lago dove assieme ad un altro amico comune vicentino ed attore di teatro molto conosciuto in patria (Pino) hanno provveduto a preparare tutto per la festa. Una trentina di persone e tante lingue: svedese, italiano, inglese, francese, spagnolo e un pizzico di finlandese.
Ognuno aveva il compito di portare qualcosa ed il sottoscritto si è cimentato nel solito cavallo di battaglia che piace tanto agli svedesi: il tiramisù fatto con gli ingredienti giusti. La serata è stata molto divertente tra simpatici giochi di gruppo, assaggi di tutti i tipi e chiacchiere varie.  Purtroppo il tempo non è stato dei migliori e la pioggia ci ha costretto a ritirarci prematuramente in casa. Ma la casa è grande e ancor più grande è l'ospitalità di Marinella e Benke sempre pronti ad aprire le porte del loro "regno incantato" a tutti gli amici. Tra le cose più divertenti ci sono state sicuramente le divagazioni sul tema linguistico attorno ad un tavolo tra italiani, un antiquario finlandese, un ingegnere giramondo di mamma francese ed una coppia cilena. E così tra una battuta ed un'altra siamo finiti a parlare delle terme romane; secondo l'antiquario dalla lunga barba bianca (troppo da ridere la sua pronuncia finlandese dell'italiano  "cucchiàino") i finlandesi, prima che i romani arrivassero in Finlandia e importassero le "bastu" ossia le saune e più in generale l'utilizzo dell'acqua per scopi di igiene personali, a suo dire erano parecchio sporchi e maleodoranti ! Ma i Romani quando sono arrivati in Finlandia? Forse sarà stato il mix di birra, vino, whisky...
Tuttavia la cosa che mi ha sorpreso più di tutto è stato il fatto che fuori dalla casa oltre alla mia macchina c'erano parcheggiate delle bici ! Ancora riesco a stupirmi di questi svedesi e del loro temperamento sportivo. Con la serata di ieri sera per la quale le previsioni davano pioggia a dirotto per tutta la serata e successiva notte, qualcuno era arrivato dalla città in bici (sette chilometri). Ma quando sono venuto a sapere che un signore di mezza età era arrivato da un posto sperduto nella campagna a diciotto chilometri di distanza a quel punto mi sono arreso. Come nulla fosse alle 23:30 con la pioggia che aveva dato una piccola tregua (da lì a dieci minuti ha poi ricominciato a scrosciare...) il signore ha inforcato la sua bici (devo dire molto professionale) ed ha iniziato il suo viaggio notturno nel buio più totale nei saliscendi tra la città ed i boschi... GULP !
Un'altra curiosità, che poi ha permesso di allungare la festa anche ad oggi a pranzo, è stato il racconto di una simpatica coppia svedese sulla sessantina che nel pomeriggio aveva raccolto una trentina di litri di funghi finferli ! E così ho scoperto che quando la quantità di funghi è moderata si una l'unità di misura dei litri (volume) mentre quando c'è abbondanza si passa ai chili (peso). Qualche anno fa avevano raccolto in una stagione 80 chili ! Io non ci posso credere. Fatto sta che oggi a pranzo abbiamo appunto continuato la festa con un invito a casa di questi signori che ci hanno preparato degli ottimi kantareller smörgåsar, larghe fette di pane sulle quali erano adagiate ingenti quantità di funghi preparati con un po' di cipolla e panna... SLURP !

sabato 7 agosto 2010

Gita ad Abisko

Giunto il fine settimana, è arrivata anche l'ora di una gita fuori porta per approfittare del bel tempo e dei due giorni liberi da impegni scolastici. In un gruppetto di 10 persone siamo partiti stamattina di buon'ora dalla stazione ferroviaria di Kiruna in direzione "sempre più a nord", ovvero Abisko, micropaesello a pochi kilometri dal confine con la Norvegia. Scopo della gita: una passeggiata in compagnia con pranzo a picnic, per ammirare le montagne e i laghi della zona. Complice una meravigliosa giornata di sole con temperature oltre i 20 gradi, abbiamo instancabilmente camminato per ore attraverso boschi, costeggiando torrenti, per alcuni degli itinerari segnalati dalla cartina escursionistica della zona. Abbiamo avuto anche modo di sperimentare, nostro malgrado, una "deviazione" non voluta (ok... ci eravamo quasi persi...), inzuppandoci fino alle caviglie nell'attraversare le zone paludose e muschiose del sottobosco lappone dove crescono le bacche polari (in svedese hjortron, in inglese cloudberry), che tuttavia non abbiamo potuto nè vedere nè cogliere dal momento che la maturazione avviene verso la fine di agosto/tutto settembre. 
Questa zona della Svezia, di per sè molto poco abitata, è tuttavia importante meta turistica durante l'estate (ovviamente anche d'inverno per altri motivi - tra cui le aurore boreali e gli sport invernali), ed in questa stagione è specialmente gettonata dagli amanti del trekking e delle vacanze in totale libertà nella natura (molto comune è il campeggio libero, visto che la legge svedese lo permette praticamente ovunque). Inoltre, come da tradizione svedese diffusa anche nel resto dal Paese durante tutta l'estate, anche qui vengono organizzate gare podistiche, di corsa, di escursionismo, della durata anche di più giorni. E proprio in una di queste manifestazioni ci siamo imbattuti oggi, all'arrivo alla stazione turistica di Abisko (sede non solo dell'ufficio informazioni ma anche di un albergo e di un punto di ristoro): la FjällRäven classic, ovvero una competizione di più giorni su un percorso di 110 km. Proprio oggi abbiamo assistito all'arrivo degli stremati concorrenti, ed incredibile alle nostre orecchie è stato il tempo del primo arrivato: poco più di 14 ore ! 
Per quanto ci riguarda, ci siamo invece accontentati di qualcosa di molto meno estremo, ed eccoci qui per la meritata sosta al bordo di una spettacolare cascata immersa nel verde !

giovedì 5 agosto 2010

Flebile tentativo di aurora boreale

Da bravo astronomo non potevo lasciarmi scappare l'occasione. Da qualche settimana il Sole ha dato segni di risveglio e qualche macchia ha iniziato a comparire sulla superficie della nostra stella e con esse negli ultimi giorni si sono manifestati anche degli importanti getti di materia dalla corona solare. In parole povere questo significa la possibilità che delle tempeste magnetiche per il nostro pianeta. Nulla di catastrofico si intende, ma per noi che viviamo quassù ad alte latitudini questo fatto ha anche un risvolto molto interessante che si chiama "aurora boreale".
Le previsioni emesse dagli istituti di ricerca preposti al caso hanno innalzato i livelli di allerta per l'osservazione di questo fantastico fenomeno naturale. Il primo tentativo di osservazione purtroppo non ci è stato concesso visto che il cielo nella serata di martedì era completamente coperto qui a Norrköping. Ma l'aurora si è manifestata splendida fino in Danimarca. Ieri sera invece le previsioni meteo fatte direttamente dal sottoscritto davano discrete possibilità visto che il cielo sarebbe stato in prevalenza poco nuvoloso.
Così, dopo aver fatto qualche telefonata e spedito qualche sms, ci siamo organizzati per la serata di osservazione. Mi è sembrato di tornare indietro nel tempo quando più giovane passavo diverse ore di notte fuori all'aperto con il naso all'insù per osservare fenomeni celesti dei più svariati.
Dopo cena, preparata tutta l'attrezzatura e prescelto il luogo di osservazione (15-20 km fuori città in aperta campagna con vista libera a nord), alle 22.30 siamo usciti allo scoperto.
Nell'immagine qui sopra la previsione per la notte tra il 5-6 agosto.

Marco, Giulia e il piccolo Riccardo sono stati i fedelissimi di questa nuova avventura notturna. Rocky si è praticamente addormentato subito nel tragitto e ha dormito nel suo seggiolino in macchina per tutte le due ore che siamo rimasti in postazione. Per il resto noi dotati di sedie e qualche patatina per scacciare i morsi della fame notturna ci siamo armati di pazienza ed abbiamo atteso. Ogni tanto una "stella cadente" solcava la volta stellata (ci stiamo avvicinando al picco delle Perseidi) che però periodicamente si velava per la presenza di nuvole alte e sottili. Ad un certo punto, quando ormai la speranza ci stava per abbandonare, abbiamo avuto i nostri pochi minuti di eccitamento non appena dei flebili bagliori verdolini hanno iniziato a muoversi appena sopra l'orizzonte a nord. L'emozione è salita veloce ma altrettanto velocemente se ne è andata. Solo per pochissimi minuti, in un paio di occasioni distinte abbiamo potuto avere un piccolo assaggio di questo evanescente quanto meraviglioso fenomeno. Nessuna possibilità di scattare foto purtroppo. A mezzanotte e un quarto toglievamo purtroppo le tende.
Stamattina grazie alle notizie che viaggiano veloci sulla rete, ho scoperto che a Stoccolma si è vista alle 1.30 di notte mentre in Norvegia a nord di Oslo verso le 2 del mattino. Ecco una splendida fotografia scattata da Stoccolma da Peter Rosén mentre altri scatti si possono vedere qui su SpaceWeather.com.


Stanotte si ripete ma dovendomi alzare alle 5 domattina, la cosa diventa impossibile... magari però la sveglia all'una la metto lo stesso per alzarmi e  guardare fuori dalla finestra...

Un po' di foto...

Quartierino residenziale vicino al nostro appartamento
Edificio storico di Kiruna, nonchè sede dell'agenzia immobiliare
Municipio della città con torre dell'orologio
Stazione degli autobus: notate la posizione scelta da due campeggiatori per piantare la tenda (evviva l'allemansrätten !)
Foto della collina Luossavara (dove ha sede la miniera LKAB), vista dal centro città

mercoledì 4 agosto 2010

Attività ludiche

Dopo una giornata tosta come quella di ieri, ci voleva un po’ di relax e di sano divertimento… Il programma di oggi prevedeva in mattinata la visita alla miniera di magnetite di Kiruna, che già ben si vede, nella sua parte all'aperto, già dal centro storico della città. E non solo si vede, ma anche si “sente”: ogni notte all’1:30 è il momento dell’esplosione delle cariche sotterranee per l’apertura di nuove gallerie, e stanotte non pochi tra quanti abitano nello studentato in centro si sono svegliati per le vibrazioni (loro pensavano ad un terremoto, e invece…). Ma fossero solo le vibrazioni a costituire un problema…? Come qualcuno ben sa, tanto si è scavato sotto al centro città che il terreno sta cedendo e nel prossimo autunno si deciderà dove spostare l’intera città prima che finisca nelle viscere della terra.

Insomma: stamattina visita alla miniera, che è la più profonda della Svezia e una delle più profonde al mondo: solo noi, da semplici “turisti”, siamo scesi fino a circa 540 m di profondità, ma gli scavi stanno procedendo per raggiungere, almeno preliminarmente, una profondità di 2000 m. La foto a sinistra ritrae un’incisione con uno schema della miniera, in cui le ultime espansioni verso il basso non sono ancora state raffigurate. Per fortuna dei lavoratori, ormai tutti gli scavi e la raccolta del materiale sono automatizzati e comandati da remoto, e ormai le condizioni di lavoro non sono più disumane come un tempo (a 775 m c’è anche un ristorante !), ma fa ancora una certa impressione pensare che ogni giorno circa 900 "minatori" scendono a quelle profondità per restarci tutto il giorno (e poi risalire per non vedere nemmeno la luce del sole – d’inverno !).

Nel pomeriggio invece ci aspettava un’attività molto attesa, ovvero l’inizio del laboratorio di costruzione del nostro razzo. A partire da un kit contenente tutto il necessario (acquistabile da chiunque per circa 10 euro su internet – qui gentilmente fornito dalla casa), eccoci all’opera nel montaggio:

Sembrerebbe un gioco da bambini – e infatti lo potrebbe anche essere. La difficoltà sta tutta nel rendere il prodotto finale ben funzionante. Nel nostro caso, nonostante avessimo applicato alla lettera tutte le istruzioni, il bilanciamento è risultato cosa molto difficile da ottenere e ha richiesto notevoli sforzi immaginativi per risolvere il problema. Alla fine, per rendere più pesante il “naso” della nostra creatura, l’abbiamo riempito di pellets di magnetite di cui ci avevano fatto gentile omaggio alla miniera: quale migliore combinazione delle due attività odierne ?
Il nostro team si è rivelato ottimo e affiatato, ed ecco il prodotto finito e verniciato: a domani per i test di stabilità, le misurazioni finali e l'inizio dei nostri calcoli su altezza massima prevista.


martedì 3 agosto 2010

Semipanico polare

Ecco lo sapevo. Ho finito il liceo da "soli" 13 anni e, nonostante olimpiadi di matematica chimica e fisica ai tempi che furono, mi sono dimenticata già tutto di scienza e dintorni (non che quella medica non sia una scienza, ma...). Puff, vuoto totale. 
A parte il primo giorno introduttivo, come avrete capito oggi si è cominciato a fare davvero qualcosa al corso. Ops, non mi aspettavo che fosse così tosto. Abbiamo già una caterva di esercizi di calcolo da fare a casa su orbite di satelliti, forze di attrazione gravitazionale, nonchè il progetto pratico che consiste nella costruzione di un razzo che poi verrà lanciato tra 10 giorni. Il problema con questo progetto consiste nel progettare l'oggetto il più accuratamente possibile in modo che finisca in aria e non finisca a terra con traiettoria obliqua (ovvero bilanciando esattamente tra di loro centro di gravità e centro di pressione), e calcolare, in base alle dimensioni del razzo, al peso, al tipo e quantità di combustibile, l'altezza che si prevede di raggiungere (dovrebbe aggirarsi intorno ai 50-200 m) la quale a sua volta dipende dalla densità (e quindi resistenza) dell'aria e da tutta una serie di altri parametri. Ok. Se il razzo vola dritto e l'altezza stimata è vicina a quella calcolata, si passa la prova ovvero 1/3 dell'esame finale. Per fortuna che la cosa si fa in coppia, e la mia "compagna" (presumibilmente anglo-pakistana con tanto di velo nero e intabarrata dalla testa ai piedi, ma che è tosta più di quindici norrlandesi maschi messi assieme) ha fatto il primo anno di ingegeria aerospaziale, e almeno con integrali e derivate se la dovrebbe cavare. Da stasera si studia, quindi. E anche domani sera, mercoledì-giovedì-venerdì-sabato-domenica. Aiuto. 
Per il resto, passando alle "amenità" kirunensi, oggi siamo andati a far visita al centro studi della città, ovvero una biblioteca-sala studio gigante con tanto di laboratori informatici, sale da videoconferenza e collegamenti multimediali di vario tipo, dove avremo accesso 24/7 per tutta la nostra permanenza qui. I norrlandesi-circolopolariani saranno pure dispersi nel posto meno popolato d'Europa, ma le possibilità per studiare (anche con corsi universitari a distanza) non se le fanno mancare. 
Domani invece tocca la visita - gratuita - alla miniera. Seguiranno, appena possibile, foto ed altre amenità. Stasera è prevista anche un'aurora boreale da queste parti. Vedremo se il cielo sarà abbastanza sereno da permettere di vederla e soprattutto se ce la farò a stare sveglia... 

Il ritorno del verde

Questa mattina alle 5.45, come spesso accade in quest’estate lavorativa (c'è sempre chi lavoro quando tutti gli altri sono in ferie...), ho percorso con la mia bicicletta quei dieci minuti di strada e tre chilometri che separano il nostro appartamento dal SMHI. Da qualche mattina ho iniziato nuovamente ad indossare quello che in Svezia è per me l’indumento piú indossato. Una giacca anti-pioggia ed anti-vento con interno in pile leggero. Luglio é alle spalle, un luglio che é stato spettacolare, con giornate di sole pieno e temperature che al mattino alle 6 ti permettevano di andare in bici in maniche corte. Ma adesso siamo in agosto ed una serie infinita di basse pressioni in risalita dalla Polonia continuano a portare qualche giornata di pioggia, un bel vento a volte ma soprattutto hanno abbassato le temperature sotto i 25C. In settimana ci sarà una tregua con un paio di giornate di sole ma il termometro non salirà sopra la soglia dei 23-24 da queste parti. Silvia lassú nel grande nord arriverà ad appena 20C.
Ma non é il tempo che mi sorprende, ma come la natura invece grazie alle ultime giornate di pioggia sia tornata "normale". Ebbene si, tante giornate di sole a luglio avevano inevitabilmente fatto comparire diverse ed estese macchie gialle nei prati che avevano perso il loro cangiante colore verde. In queste mattine durante le quali percorro in solitudine le strade della città, ho finalmente rivisto nei prati d’erba quel magnifico verde a cui l’anno scorso mi ero abituato. E pensare che qualche settimana fa avevo persino iniziato a riflettere sull’opportunitá o meno di mettere un impianto di irrigazione nel futuro giardino di casa !
Ma non c’é solo l’erba a sorprendermi al mattino. Ogni giorno ormai ho i miei amici che indaffarati nella colazione del mattino con l’erbetta fresca al mio passaggio alzano la testa e quasi sembrano riconoscermi. Sono le lepri, che vedo sempre piú numerose, questa mattina addirittura quattro, di cui tre in un simpatico quadretto famigliare. Ma non si limitano a frequentare i parchi e i prati un po’ ai margini della cittá (come quelli del SMHI) ma girovagano indisturbato anche dentro il centro città. Al mattino presto o alla sera verso il tramonto, spuntano da sotto le siepi e curiose se ne vanno in giro saltellando da un prato all’altro.
Guardate cosa ieri mattina ho filmato dal terrazzo di casa, per dieci minuti buoni non ha fatto altro che lavarsi accuratamente e poi fare colazione...

lunedì 2 agosto 2010

Inizio corso

Giornata piena oggi: sveglia di buon'ora per fare colazione, reimpacchettare la valigia, andare all'agenzia immobiliare a ritirare le chiavi dell'appartamento e prendere il bus per l'IRF (Istituto di fisica dello spazio) che si trova ad una ventina di minuti di strada da Kiruna. Già lì ho avuto modo di dare una prima occhiata ai nuovi compagni di corso (abbastanza prevedibilmente eravamo noi gli unici sul bus per Jukkasjärvi): suppergiù una trentina, di età approssimativamente tra i 20 e i 25, con predominanza maschile. All'IRF per prima cosa ci aspettava la registrazione al corso e qualche informazione generale sul programma, il tour dell'istituto per poi procedere con pranzo e prima lezione nel pomeriggio. Il tutto non prima di fare le presentazioni ufficiali: ognuno ha dovuto spendere qualche parola su di sè, e così si è scoperto che in tutto siamo di 12 nazionalità diverse (inglese, tedesca, portoghese, belga, olandese, danese, russa, svedese, italiana, giordana, finlandese, indiana - in ordine di prevalenza; di italiana ci sono solo io) e che la stragrande maggioranza dei partecipanti (a parte 3 eccezioni) è rappresentata da studenti di ingegneria aerospaziale (tra le eccezioni una studentessa di informatica, la sottoscritta e una laureata in chimica). Un'altra bella sorpresa è stata scoprire che c'era qualcuno che mi sorpassava abbondantemente in età (una signora - la laureata in chimica - alle soglie della pensione !). Insomma un bel gruppo, che ha iniziato subito a socializzare già nella pausa pranzo, per concludere poi la giornata con un bel bowling in compagnia (organizzato e pagato dall'università !!). 
Ora finalmente, appena tornata a casa, ho finalmente tempo di dare un'occhiata all'appartamento: piano terra con terrazzo, posizione su una collina con vista sulla parte est della città. Equipaggiato con tutto il necessario, pulito, tranquillo (almeno finora), a 15 minuti a piedi dalla stazione dell'autobus e con il supermarket a 5 minuti. Insomma devo dire che ci è andata molto bene anche questa volta :-)
Avrei voluto postare anche delle foto (di interni ed esterni) ma purtroppo per problemi tecnici devo rimandare a tra qualche giorno... ma a presto per gli aggiornamenti !

domenica 1 agosto 2010

A Kiruna

Con il 1° agosto è arrivato finalmente il momento delle sospirate vacanze. Non che prima non ne avessi fatte, visto che tra giugno e luglio sono stata in Dalarna e poi direttamente in Italia per una breve visita. Ma queste vacanze - quelle di agosto - sono 3 settimane che rappresentano il coronamento di un piccolo sogno nato circa 9 mesi fa in una tiepida serata novembrina dall'altra parte dell'oceano Atlantico, non lontano da Cape Canaveral. Proprio allora, sull'onda del rinnovato entusiasmo per gli studi dello spazio, decidevamo di informarci su eventuali corsi relativi all'argomento e - cercando cercando - trovavamo su internet informazioni relative ad un corso "singolo" all'università di Umeå - sede staccata di Kiruna. 
Ebbene, dopo parecchi mesi di scartoffie, test di lingua e paziente attesa, ecco arrivato il grande giorno: bus da Norrköping a Stoccolma, treno fino ad Arlanda, volo fino a Kiruna e finalmente sono qui ! Purtroppo da sola, visto che Gabriele mi potrà raggiungere, per questioni di lavoro, solo il 13 agosto. 
Arrivata appena un'ora fa, ho appena fatto in tempo a dare uno sguardo all'aeroporto (microscopico) e al paesaggio che si vede nel tragitto in bus di linea dall'aeroporto al centro città. Insomma, non molto ancora, ma tra un po' uscirò per un giretto perlustrativo. Per adesso posso dire che il paesaggio è molto alberato, più ondulato rispetto all'Östergötland, ci sono molti specchi d'acqua e la città è circondata da colline. Ovviamente si nota la bassa densità abitativa, ma questo è abbastanza ovvio.

La prima notte in città la passerò allo Scandic Ferrum (molto carino, devo dire, e inaspettatamente pieno di gente). Da domani invece si trasloca, perchè da bravi universitari (anche se in età un po' avanzata) abbiamo avuto la possibilità di affittare un appartamento per studenti: un bilocale arredato di 35 m2, di proprietà del comune e situato in una residenza universitaria. Domani mattina, prima dell'inizio delle lezioni, vado a ritirarne le chiavi: sono proprio curiosa di vedere come sarà. 
Per il resto, ho il vago sospetto che anagraficamente sarò la più "anziana"del corso (almeno fino a quando arriverà Gabriele !) ma d'altra parte vecchio è solo chi smette di stupirsi delle cose che lo circondano, di imparare e di sognare, o no ? :-)