giovedì 30 dicembre 2010

Come dentro un film

In questo nevoso inverno svedese a volte mi ritrovo a pensare all'avventura che nei mesi di maggio e giugno 2009 ha vissuto negli Stati Uniti d'America e che è stata in parte raccontata all'inizio di questo blog proprio quando Silvia aveva dovuto iniziare la sua vita in Svezia da sola mentre io mi ero unito ad un gruppo di ricercatori e scienziati americani nel più grande progetto di ricerca mai realizzato al mondo allo scopo di scovare i segreti che ancora si nascondono dietro i tornado, uno dei fenomeni più spettacolari e pericolosi della Natura.
Dopo anni trascorsi a macinare miglia e miglia sotto le ruote, dormire in motel, e vivere la quotidiana sfida con la Natura, Sean Casey un registra americano che ha dedicato cinque anni della sua vita per cercare di catturare nelle immagini della sua videocamera a formato gigante IMAX la nascita e la vita dei tornado, finalmente il 18 marzo 2011 uscirà in America il risultato di tanti sforzi. Un film che racconta la storia la sua storia e quella dei ricercatori del progetto VORTEX2, un'avventura scientifica mozzafiato.
Oggi è per me un onore presentarvi il trailer del film Tornado Alley in cui al minuto 1:15 vengo inquadrato mentre con un collega dispongo sul percorso del tornado una piattaforma con dei sensori meteorologici. Adesso aspettiamo con ansia l'uscita del film !

lunedì 27 dicembre 2010

Pranzo di Natale al lavoro

Il giorno di Natale ero di turno al lavoro... sveglia presto alle 5.10... e quando esco di casa ho con me un borsone con gli attrezzi del mestiere... uno degli acquisti che più abbiamo apprezzato in questi ultimi mesi di permanenza in terra svedese. Ma prima di svelare il mistero è d'obbligo una piccola introduzione.
Qualche giorno prima di Natale il capo ufficio ci aveva comunicato che per le festività natalizie a tutti coloro che avrebbero dovuto lavorare sarebbe stato offerto il pranzo dall'SMHI. In totale eravamo in cinque, tre del nostro settore marino e due ragazze del settore media (quello che si occupa dei rapporti con la stampa/radio/tv). Dopo una breve consultazione tra di noi e vista l'incertezza generale sul da farmi mi sono proposto come cuoco natalizio.
A parte il giorno di Julafton (la vigilia) per la quale abbiamo provveduto ad ordinare dei piatti presso l'ottimo ristorante thailandese da asporto Spicyhot, per il giorno di Natale e Santo Stefano ho lanciato la mia proposta. Una pastasciutta mediterranea e... attenzione attenzione delle pizze fatte in casa. Ovviamente gli svedesi, che apprezzano sempre la cucina italiana, hanno accettato con vivo interesse la proposta. E così è stato.
Il giorno di Natale mi sono presentato con la borsa della spesa piena fino all'orlo. Quale migliore occasione per inaugurare la nostra nuovissima cucina (ampliata e rinnovata) ! E così ho preparato un bel piatto di linguine alla puttanesca per tutti. La cosa più divertente è stato tradurre quello che viene riportato sulla pagina di wikipedia italiana relativa alle probabili origini del nome del sugo. La storiella allude ai bordelli dei quartieri spagnoli dove i clienti venivano rifocillati con una bella pasta alla puttanesca ! Ovviamente risate a più non posso.
Ma la parte più divertente è arrivata il giorno di Santo Stefano quando ho portato in ufficio il nostro magnifico forno pizza Ferrari e i panetti della pasta preparati il giorno prima. E così una dietro l'altra ho sfornato cinque pizze che ci siamo sbaffati in allegria compagnia !
Da quando abbiamo il nostro Ferrrari in cucina la mancanza di vere pizzerie italiane (a parte una) non si fa più sentire a Norrköping... gnam... ho di nuovo voglia di pizza ! Ecco il risultato in una foto scattata qui in casa qualche settimana fa (il vino invece è australiano).

giovedì 23 dicembre 2010

Il nostro regalo di Natale

Con piacere vi comunichiamo che vi faremo gli auguri in diretta su Radio 24 il giorno di Natale a partire dalle ore 10, ospiti del programma "L'altra Europa" di Federico Taddia.
La trasmissione può essere ascoltata alla Radio, in streaming internet oppure riascoltata qualche giorno dopo in Podcast. Ecco il link alla trasmissione su Radio 24.

mercoledì 22 dicembre 2010

Bianco Natale

Ormai siamo in dirittura d'arrivo... mancano pochi giorni al nostro secondo Natale in Svezia. Anche quest'anno abbiamo scelto di trascorrere le feste natalizie qui in città, vuoi perché dopo l'ultimo viaggio con mille mezzi di trasporto e i cinque Stati visitati ci meritiamo un po' di sano riposo, vuoi perché siamo di turno al lavoro entrambi a Julafton (la vigilia di Natale, che è sacra per gli svedesi) ed io anche il giorno di Natale. Ovviamente è stata una scelta oculata quella di offrirsi volontari per queste feste natalizie così possiamo goderci l'ultimo "ultimo dell'anno" da scapoli...
Però c'è da dire anche che quest'anno il tempo ha fatto la sua scaricando qui in Östergötland una montagna di neve già dalla fine di novembre regalando così al paesaggio un che di molto natalizio... in più per Natale ne è prevista ancora dell'altra e sembra anche abbastanza... in effetti i 60 cm che si sono accumulati dappertutto in città non ci bastano. 


Ieri però ci è stata regalata una splendida giornata di sole per festeggiare il solstizio e l'inizio ufficiale dell'inverno astronomico. La foto qui sopra l'ho scattata a mezzogiorno dalla finestra dell'ufficio con il Sole che aveva raggiunto la massima altezza sull'orizzonte di ben 8° (ieri era sorto alle 8.42 e tramontato alle 15:03 ma quando uscito dall'ufficio alle 15.45 non era ancora buio...). Per chi avesse in mente le solite dicerie sul buio in Svezia rimando a quanto a suo tempo avevo scritto qui.
E ieri sera grazie al cielo sereno e all'assenza di vento la temperatura è precipitata a -21°C ! Non ci rimane altro che augurare a tutti un God Jul o meglio: BUON NATALE !
Firmato: Gabriele, Silvia e ... 

domenica 12 dicembre 2010

Mutuo: istruzioni per l'uso

E´ tempo di mutuo. L'acquisto della nuova casa prevede per noi l'accensione di un mutuo presso una banca. Da diversi mesi siamo alle prese con questo nuovo obiettivo che ci ha tenuto abbastanza impegnati, piú che altro per cercare di capire come funzionano da queste parti i prestiti delle banche ai fini dell'acquisto di immobili.
All'inizio non é stato facile in quanto dai primi colloqui con amici e personale delle banche ci sfuggiva un dettaglio che rende la situazione in Svezia completamente diversa da quella italiana. La grande differenza si puó riassumere nel fatto che in generale una famiglia italiana cerca di ottimizzare il mutuo, magari facendo anche degli sforzi economici sulle rate, al fine di contenere la spesa e ridurre al minimo il numero di anni necessari al fine di completare il pagamento della casa e quindi di diventare i soli proprietari dell'immobile. In Svezia sembra invece che la preoccupazione principale non sia quella di spendere il meno possibile nel totale, ma piuttosto quello di ridurre al minimo la spesa mensile relativa alla rata. Ci é stato spiegato che si puó arrivare alla paradossale situazione in cui si pagano i soli interessi della rata, senza ammortizzare il capitale. Come é possibile? Semplice: la casa non sará mai tua, rimarrá sempre della banca ed il mutuo si protrarrá all'infinito. Ci é stato detto che non é raro accendere dei mutui a 50 anni ! In questo modo ci si puó permettere una casa piú grande, non si deve rinunciare alle vacanze e non servono piú di tanti sacrifici. E spesso la rata mensile è più bassa di quella dell'affitto di un comune appartamento.
Ovviamente questo tipo di ragionamento é in forte conflitto con il nostro modo di essere e di vedere le cose. Noi preferiamo fare alla vecchia maniera che implica un progressivo ammortamento del capitale ed una durata "limitata" del mutuo.
Ma ci sono altre differenze che hanno reso il percorso "comprensione mutuo" piú difficile. Ma andiamo con ordine. Appena entri in una banca e chiedi informazioni su un mutuo é meglio tenere a portata di mano il contratto di lavoro dove c'é scritto lo stipendio mensile. Con quello giá le cose si rendono piú semplici. Ovviamente ci sono differenze tra banche e banche. Alcune sono piú "morbide" altre piú rigide. Alcune sono in grado di fornirti risposte seduta stante, altre invece ti obbligano a compilare moduli, allegare documenti ed attendere. C'é da dire che una volta effettuato il primo colloquio e lasciati passare alcuni mesi nessuno ci é venuto a sollecitare o chiedere informazioni sulla nostra scelta che quindi non é stata influenzata da nessuno.
A parte i soliti discorsi sui tassi variabili e fissi (qui trovate un link sui tassi svedesi), quello che é importante capire quando si costruisce una casa nuova é il limite massimo di soldi che si vogliono prendere in prestito dalla banca; su quello infatti si baserá poi la promessa di credito della banca da portare al costruttore. Quando si "costruisce nuovo" o, come si dice da queste parti bygga nytt, quello che succede é che le fatture da pagare arrivano a scaglioni e quindi prima si utilizzano i propri risparmi per pagare le prime e poi é la banca che inizia a saldare le successive fino al momento in cui l'ultima fattura viene saldata. Fino a quel momento si paga un tasso di interesse forfettario per l'ammontare che di volta in volta la banca mette a disposizione per i saldi delle singole fatture, poi dal momento in cui la casa é completamente pagata, si inizia a pagare il vero e proprio mutuo secondo le condizioni che si decideranno in quel momento. La scelta anche qui é tra un tasso variabile, un tasso fisso che al massimo puó arrivare in base alla banca a 8-10 anni (quasi mai 15 anni), e un tasso misto ossia variabile con uno spread leggermente piú alto ma con un tetto massimo che l'interesse non puó superare entro 5 anni.

Per il resto esiste l'ipoteca sulla casa come in Italia, ma non serve alcun notaio per sottoscrivere né il mutuo né il contratto di acquisto della casa !

martedì 7 dicembre 2010

Mamme in attesa/3

Siamo di ritorno dal primo incontro per futuri genitori, organizzato gratuitamente dall'ambulatorio ostetrico. Prima del parto viene infatti offerta la possibilità di partecipare ad un paio di incontri gratuiti con un'ostetrica specializzata in travaglio e parto (che nel mio caso è anche quella che mi segue per i controlli di routine) per poter parlare di "cosa fare e cosa non fare" nonchè "a cosa bisogna pensare" quando giunge il grande giorno, e anche per porre tutte le domande che possano venire in mente. Viene anche proiettato un video dimostrativo sul reparto maternità di Norrköping e sulle attrezzature a disposizione, come anche sul personale che lavora nel reparto (per chi è curioso, ecco qui il link). 
Si è parlato molto di terapia del dolore - in particolare di epidurale: qui questo tipo di trattamento è garantito a chi lo richiede - 24 ore su 24, 7 giorni su 7. E soprattutto è gratuito. Da Norrköping a Stoccolma, da Malmö a Kiruna, in qualsiasi ospedale della Svezia.
Ora, riflettevo invece sulla situazione in Italia, dove questo trattamento è diffuso assai disomogeneamente, con alcuni ospedali che lo offrono gratuitamente a tutte le ore e in tutti i giorni della settimana, altri in cui non è proprio disponibile, altri ancora in cui è disponibile solo un anestesista reperibile a pagamento (e quando sono venuta a sapere la cifra richiesta in un qualsiasi ospedale del nordest italiano - a quattro cifre in euro - i capelli mi sono improvvisamente diventati lisci e dritti sulla testa). Ecco: che la qualità e il tipo di cure sanitarie dipenda dalla pecunia è una cosa che veramente mi fa innervosire parecchio. 
L'importanza della terapia del dolore - e non solo nel caso del parto ma in tutte le situazioni in cui è richiesta - è molto più sentita qui in Svezia che in Italia: qui non ho mai visto centellinare i farmaci più efficaci (che per inciso non sono per nulla costosi) e si concentrano parecchi sforzi affinché il paziente non abbia a soffrire. Ho l'impressione invece che in Italia l'aspetto della sofferenza fisica venga ancora considerato come parte integrante della malattia e in qualche modo "necessario ed inevitabile", probabilmente complici cultura e religione cattolica.
Con questo non dico che - nel caso del parto - ogni donna qui venga incoraggiata ad usufruire della terapia del dolore: vengono messe semplicemente davanti agli occhi le varie opzioni e poi ognuna sceglie da sé senza pressioni (e nel mio caso, credo che ne farò a meno se proprio non sarò proprio allo stremo).
E' rassicurante però sapere che in caso di bisogno ve ne sia la possibilità e che questa non dipenda dalla tasca nè dalla città in cui si vive.
Esistono anche degli incontri con uno speciale team composto da ostetrica, medico e psicologo per quelle mamme che, a causa di una paura primaria del parto o a causa di precedenti esperienze di parti traumatici, vorrebbero usufruire del cesareo in assenza di altre indicazioni mediche. E' nota invece la tendenza, in Italia, ad accontentare la paziente "a qualsiasi costo" anche se dal punto di vista strettamente medico forse non sarebbe la scelta più adatta. Questo al fine di "evitare problemi" (denunce, soprattutto), senza tralasciare ovviamente l'aspetto economico: mentre in Svezia nessuno ha da guadagnarci per un cesareo in più, in Italia vi è purtroppo un notevole giro di denaro per i cesarei effettuati in libera professione, e questo purtroppo è un ostacolo notevole ad una razionalizzazione di questi interventi.

giovedì 2 dicembre 2010

Mamme in attesa/2

Più di qualcuno mi ha chiesto da quando resterò a casa in marternità: se tutto va bene, questo avverrà dalla terza settimana di gennaio, quando mancherà più o meno un mese al grande evento. E a questo punto molti, soprattutto in Italia, hanno espresso il loro stupore chiedendomi se non avessi intenzione di farmi mettere in "maternità anticipata" in considerazione del lavoro che faccio (qualche ora in piedi, contatto con gente più o meno ammalata). E qui ho notato una delle enormi differenze con l'Italia. Ma andiamo con ordine.
In Svezia si ha diritto a restare a casa "in maternità", a propria discrezione, a partire dal penultimo mese di gravidanza (esattamente come in Italia) percependo quella che viene chiamata "föräldrarpenning" ovvero l'assegno di maternità (esattamente come in Italia). Ed esattamente come in Italia, se sopraggiungono dei problemi di salute legati alla gravidanza può succedere di dover restare a casa prima del previsto. La legge italiana concede l'astensione anticipata: a) nel caso di gravi complicanze della gestazione o di preesistenti forme morbose che si presume possano essere intensificate dallo stato di gravidanza; b) quando le condizioni di lavoro o ambientali siano ritenute pregiudizievoli alla salute della donna e del bambino; c) quando la lavoratrice non possa essere adibita ad altre mansioni.
L'enorme differenza sta nel cosa viene percepito come "problema di salute legato alla gravidanza" che rientri nei tre punti sovrastanti. In Italia, almeno facendo riferimento al giro delle mie conoscenze, , è molto facile ottenere la dispensa dal lavoro fin dai primissimi mesi di attesa anche per motivi oggettivamente non gravi, quando la gravidanza di per sè non presenta particolari complicazioni (a patto di avere un lavoro da dipendente con regolare contratto e tutti i diritti garantiti - altro discorso vale per le lavoratrici libero-professioniste che non si possono permettere di stare a casa molto...). 

"Faccio un lavoro stressante" (e qual è il lavoro che non implica una qualsivoglia forma di stress ? Spesso si tratta di lavoro sedentario per 8 ore al giorno, 5 giorni alla settimana - che quindi dal punto di vista strettamente fisico non compromette il regolare decorso della gravidanza), o ancora "devo guidare per 10 km fino al luogo di lavoro" (Embè ? Da quando in qua andare in macchina fa male ?) oppure al contrario "non ho la macchina e devo andare a piedi/con l'autobus fino al luogo di lavoro" (e ovviamente non si tratta di 10 km a piedi...). Ma poi via di viaggi verso località esotiche, vai con lo shopping di giornate intere (quanti km a piedi si fanno girando tra negozi ?!?). 
Insomma ogni scusa è buona per farsi esonerare... complice il medico (a cui magari si lascia giù una lauta cifra ogni mese per la visita privata di controllo: "e voglio bene vedere se non mi dà ragione ! Se poi succede qualcosa, si becca una denuncia !") e complice anche una certa mancanza di senso civico da parte di chi richiede questi benefici. 
In Svezia invece la concessione dell'astensione anticipata dal lavoro è molto più limitata, e riguarda quei casi in cui o la gravidanza presenta degli oggettivi e gravi problemi documentabili dal punto di vista medico o il tipo di lavoro è effettivamente ritenuto non idoneo allo stato di gravidanza. In questo secondo caso però, prima di concedere alla lavoratrice di restare del tutto a casa, è necessario che il datore di lavoro dichiari che non è possibile un temporaneo cambio di mansioni (per esempio da un lavoro fisicamente impegnativo ad uno sedentario) nell'ambito della stessa azienda. Questo sarebbe previsto anche in Italia, ma in quanti casi viene realmente applicato ?
In Östergötland per esempio la percentuale di astensioni anticipate prima della 32ma settimana di gravidanza si attesta intorno al 15% del totale e in nessuna regione questa percentuale è maggiore del 25% (fonte: Barnmorskeförbundet - Nationellt Kvalitetsregister för mödrahälsovård). Per quanto riguarda l'Italia, dopo 3 settimane (!!!) di ricerche non sono riuscita a trovare delle cifre o delle percentuali, ma "a naso" mi sentirei di dire che la percentuale di astensioni è molto più elevata. Ogni contributo a conferma o smentita della mia tesi è chiaramente il benvenuto se supportato da dati numerici sull'Italia !