E' un bel po' che siamo assenti. In realtà siamo sempre qui e non ci siamo mossi da casa, ma abbiamo avuto il nostro bel daffare. Tra lavoro a tempo pieno, asilo, corso di russo (Silvia), badminton (Gabriele) e attività collaterali varie (organizzazione della Blogfesten, programmazione dell'imminente vacanza-di-6-settimane-6) il tempo di quest'ultimo mese è volato.
Nel frattempo abbiamo avuto il piacere e l'onore di conoscere una persona che ha voluto anche scrivere qualcosa di noi. Senza anticipare nulla, ecco a voi Lucia:
Mi presento:
sono Lucia da Piacenza. Vi starete chiedendo come mai ci sia un mio guest-post
sul blog di Silvia e Gabriele e ora vi spiegherò il motivo. Sono una
studentessa di Medicina dell’Università degli Studi di Pavia e ho trascorso un
mese di tirocinio presso il Vårdcentral in cui lavora Silvia, che è stata mia
tutor per tutto il tempo che ho trascorso nella clinica.
Devo dire che
questa è stata la mia prima volta in Svezia e ne sono rimasta ammaliata. La mia
prima impressione di questo Paese scandinavo è il verde: è ovunque, in città, in
campagna, in casa e anche nel cortile del palazzo dove ho vissuto. Ed è un
verde vivido, splendente e rilassante. Altra meraviglia sono le tipiche case
svedesi, nei colori classici rosso e bianco o anche nelle tonalità dell’azzurro
e del giallo.
Norrköping è una
bellissima cittadina, che mi ha sorpresa per la sua vitalità e per la sua
allegria. Quella trascorsa è stata, come mi è stato detto da molti svedesi,
un’estate alquanto anomala, con poco sole e molto vento (non mi sono mai
staccata dalla mia giacca a vento per tutto agosto!) ma devo dire che sono
riuscita comunque ad immergermi nella vera vita svedese, grazie alla
disponibilità delle mie coinquiline.
Il Vårdcentral
presso cui ho lavorato si trova a circa mezz’ora di macchina dalla città (un
poco di più se si viaggia in pullman come ho fatto io), in un paesino immerso
nella tipica campagna svedese. Nel tragitto che mi portava al luogo di lavoro
la mattina avevo la possibilità di ammirare la campagna “risvegliarsi”: trattori
ed aratri al lavoro, animali al pascolo ancora assonnati e tanti cavalli liberi
di correre nella campagna.
Alla clinica
sono stata accolta molto bene e la fortuna vuole che oltre a Silvia vi lavori
da oltre 30 anni un altro italiano, Salvatore. Tutto lo staff è stato da subito
disponibile nell’aiutarmi e nel coinvolgermi, e ho potuto vedere come funziona
una Clinica di Medicina Generale svedese. Oltre ai medici, che possono essere
già specialisti ma anche specializzandi o tirocinanti dell’esame di stato
svedese, vi sono infermieri specializzati, che hanno una maggiore libertà
rispetto agli infermieri italiani e svolgono un ruolo importantissimo nella
cura dei pazienti cronici.
L’orario di
lavoro va dalle 8 del mattino alle 5 del pomeriggio, con ben due “fika” (la
pausa caffè svedese) e una pausa pranzo, per un totale di un’ora di relax
nell’intera giornata lavorativa. Le fika sono ben definite e non si può andare
in pausa a piacimento (come invece, purtroppo, avviene in Italia), anche perché
ogni paziente ha il proprio appuntamento (che può durare da 15 a 45 minuti) che
deve essere rispettato in modo da visitare tutti e da dedicare a ciascuno il
giusto tempo.
Durante il
tirocinio ho avuto la possibilità di visitare i pazienti e di poter discutere con
Silvia della terapia, potendo finalmente porre delle domande e ricevendo
risposte adeguate che sono riuscite a togliermi i dubbi che mi portavo dietro
dagli esami. È stata questa la grande differenza che ho potuto notare: se a
Pavia noi studenti veniamo definiti “trombo bianco”, perché stiamo nei corridoi
ad “ostruire” il passaggio dello staff e veniamo quindi visti come una noia, al
Vårdcentral mi sono sentita parte integrante dello staff, potendo partecipare
anche alle loro riunioni e agli aggiornamenti delle linee guida di trattamento,
e venendo anche interpellata su alcuni casi clinici particolari e didattici.
Per concludere,
questo mio mese in Svezia è stata un’esperienza importante per la mia carriera
di studente di Medicina e per la mia vita da futuro medico.
Ringrazio
moltissimo Silvia, che mi ha dato questa bellissima possibilità e che è stata
una tutor fantastica ed è diventata una buona amica, e Gabriele, per avermi
permesso entrambi di entrare per poco tempo nelle loro vite e in casa loro ed
per avermi accolta come una di famiglia. Siete due persone fantastiche!
Ringrazio poi
tutto lo staff del Vårdcentral che mi ha insegnato cosa significhi lavorare in
armonia con tutti per migliorare il servizio ai pazienti.
E cara la mia
Svezia, prometto che ci rivedremo presto!
PS: un saluto
grande a tutti gli Italienare (credo si scriva così) che ho avuto modo di
incontrare a Norrköping!