martedì 30 marzo 2010

Berlino tra storia e modernità

Nel percorso da Køge al punto più meridionale della Danimarca, dove salpa il traghetto per Rostock e l’Europa continentale, abbiamo la possibilità di vedere un po’ di paesaggio rurale danese e attraversare qualche piccolo paesino. Innanzitutto le case in Danimarca non sono in legno come la maggioranza delle abitazioni svedesi ma in mattoncini rossi e l’impressione che abbiamo dalla strada è che sembrino meno curate nell’aspetto esteriore, come meno curato sembra anche l’arredo urbano e la viabilità. Il tratto via mare è breve, solo un’ora e mezza per sbarcare in suolo tedesco. La meta per i due giorni seguenti è la capitale Berlino. Il traffico, complice il fatto che è domenica, è scarso in autostrada e l’entrata nella metropoli avviene senza troppi problemi grazie anche alla viabilità a scorrimento veloce che porta quasi nel cuore cittadino. La cosa che colpisce di più quando vi si arriva in auto è il passaggio dai boschi all’abitato urbano che avviene in maniera piuttosto brusca, sembra quasi che la natura arrivi fin quasi dentro la città: in realtà è la città che è estremamente vasta ed è circondata dai boschi dove notiamo che la natura non è ancora addormentata come in Svezia ma sta iniziando a destarsi dal letargo invernale.

Per il resto, parcheggiata la Brontomacchina, abbiamo utilizzato solo i mezzi pubblici per girovagare in città, la cui rete - dobbiamo dire - non è di così semplice utilizzo come abbiamo trovato in altre capitali europee come Parigi o Londra. Una volta compresi i meccanismi però poi se ne apprezza la vastità che permette di raggiungere qualsiasi punto. A tal fine lunedì abbiamo acquistato un ticket giornaliero e con sorpresa abbiamo notato la completa assenza di barriere di controllo agli ingressi della metro, niente sbarre o girelli, tutto è aperto… e in un’intera giornata non abbiamo mai incontrato nemmeno un controllore… segno che la civiltà da queste parti è abbastanza sviluppata.
Berlino è una città molto bella, dove il nuovo si mescola continuamente ai ricordi del passato che qui e là fanno capolino dietro a strutture e costruzioni estremamente moderne. Una città dove i monumenti più imponenti ed importanti giacciono in quella che una volta era la parte “est” della capitale, la parte in cui comandava quella stessa bandiera che oggi penzola come un drappo scolorito e stracciato ai lati del checkpoint Charlie.

Seppure oggi siano quasi completamente scomparse le tracce di quel muro abbattuto quando io avevo da poco compiuto diciotto anni, nei pressi della bianca cabina in legno, oggi divenuta attrattiva turistica, i ricordi però possono nuovamente tornare alla memoria tramite le tante fotografie ed i racconti riportati su dei pannelli espositivi che seguono il percorso originario del muro.
Uno dopo l’altro abbiamo passato in rassegna tutti i monumenti simbolo di un’epoca, riempiendoci gli occhi di quello che abbiamo studiato sui libri di storia, noi che fortunatamente la guerra non l’abbiamo vissuta sulla nostra pelle come purtroppo alcuni dei nostri genitori hanno dovuto. Devo dire però che mi ha fatto una certa impressione pensare al fatto che ormai un’intera generazione di giovani, quelli che oggi in gita scolastica affollano i luoghi più turistici, non ha conosciuto se non per sentito dire tutti gli avvenimenti connessi alla caduta di quel muro.
Quando, soddisfatti, lasciamo la capitale nuovamente a bordo della Brontomacchina, questa volta però in mezzo al traffico che però non è mai caotico, una clacsonata da dietro mi ricorda che non siamo in Svezia… in effetti ci eravamo chiesti quando sarebbe giunto quel fatidico momento…

1 commento:

  1. Ho notato anche io molte volte che in Danimarca le strade sono molto meno curate che in Svezia. Cosi come l'ambiente in generale. Secondo me fa parte del modo di essere dei danesi, piú rilassati su molte cose.

    Berlino é bellissima, sono d'accordo. Sui mezzi pubblici penso che molti non paghino, considerando l'altissimo tasso di disoccupazione della capitale (forse oltre 20% se non ricordo male).

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