domenica 16 maggio 2010

E' tempo di muoversi

Nell'anno trascorso qui abbiamo avuto modo di osservare, tra molte altre cose, le abitudini sportive degli svedesi. Nonostante il clima non precisamente favorevole all'attività all'aria aperta d'inverno, molti svedesi non si lasciano intimorire e si dedicano a jogging, passeggiate e altri sport anche con temperature inferiori allo zero, appropriatamente bardati ed attrezzati. Una buona altra fetta della popolazione si dedica comunque ad attività sportive indoor, spesso attraverso l'iscrizione ad associazioni sportive che offrono le proprie attività a prezzi molto bassi (senza dimenticare che esiste comunque una sovvenzione di 150 euro all'anno per il "benessere fisico"). In generale comunque, rispetto all'Italia, l'aspetto della "salute fisica" (indipendentemente dall'età) è ritenuta a quanto sembra più importante della "forma fisica" intesa come perfezione estetica (come anche la praticità e funzionalità dell'abbigliamento è ritenuta dai più di maggior importanza rispetto alla marca).
Ora poi che le temperature sono salite a livelli primaverili, c'è una vera e propria esplosione di eventi sportivi in tutta la Svezia, soprattutto eventi non competitivi di jogging. Questa cosa del "non competitivo" va molto in Svezia, e la si può considerare un'estrinsecazione della mentalità socialista svedese in cui tutti "devono" essere uguali. Ma alla fine dei conti è una bella idea, almeno per noi che non siamo mai stati sportivi "da competizione".
E anche quest'anno è giunto puntuale l'invito alla partecipazione alla VårRuset, la 5 km non competitiva di corsa per sole donne a cui avevo partecipato un po' per caso l'anno scorso, e che quest'anno a Norrköping si terrà il 3 giugno. E se allora avevo saputo dell'esistenza di una simile cosa solo qualche giorno prima dell'evento, quest'anno invece non sono stata colta alla sprovvista.

Io e Giulia abbiamo pensato che è veramente una buona scusa per scrollarci di dosso la pigrizia invernale e fare un po' di training insieme: tra l'altro gli itinerari in giro per i quartieri qui vicini sono bellissimi, variegati e immersi nel verde. I joggers in città sono davvero molti, e non tutti giovanissimi: a volte ci sentiamo davvero delle schiappe a farci superare e doppiare da chi per età potrebbe essere nostra madre o nostro padre ! Se si guarda a "chi" corre, sono prevalentemente nordici, mentre pochi sono coloro che provengono dal sud Europa (che somaticamente si notano al primo sguardo) e da lì in giù, dove l'essere attivamente sportivi sembra non essere così diffuso come tra gli scandinavi (per questione climatica ? a causa di ritmi di vita diversi ? una buona spiegazione non l'abbiamo ancora trovata). Tra questi ovviamente ci mettiamo anche noi, ma siamo sulla via del miglioramento !

7 commenti:

  1. Brave! E dopo un'estate lunga di jogging, perché non partecipare anche a Tjejmilen qui a Stoccolma l'ultimo fine settimana di agosto? Si che la distanza è la doppia, 10 chilometri, ma vi assicuro che se sono riuscita io, riuscirete anche voi senza grandi problemi. Due anni fa abbiamo partecipato io, mia figlia grande, mia mamma (67 anni al tempo), mia zia (70 anni) e le sue figlie.
    Forse si potrebbe fare una squadra di italiane, e "italian wannabees" come me? =)

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  2. @ Carin: ci stavamo appunto facendo un pensierino ! Vedremo come si evolveranno le faccende delle ferie... Ma certamente si potrebbe fare una squadra italo-svedese :-)

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  3. ahahah di certo non mancate di iniziativa!
    Buon training :)

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  4. Io sabato 8 maggio ho partecipato all'HallandsLoppet, gara ciclistica amatoriale e rigorosamente non competitiva. Eravamo circa 800, nonostante la pioggia e il vento. Ad occhio mi sa che ero l'unico non svedese presente. E confermo che anche nel mondo a 2 ruote gli "anzianotti" abbondano (e a volte mi superano :-)!).
    un saluto.
    Marco

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  5. Una curiosità: ma questa sovvenzione è pagata dallo stato o dal datore di lavoro?

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  6. Domandina: cosa si dice da quelle parti del vulcano dal nome impronunciabile? Gli aerei volano?

    Grazie!

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  7. @ Kata: è pagata dallo stato ai datori di lavoro che la mettono a disposizione dei loro dipendenti (almeno questo è quello che ho capito). Quasi tutte le aziende di una certa dimensione offrono questo benefit (non so come funzioni con le aziende molto piccole).

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