La domenica è ora di ritornare a "casa", o meglio alla nostra temporanea sistemazione a Kiruna. La sera prima avevamo rischiato un'avventura dell'ultimo secondo, grazie alla presenza nel paesucolo dove avevamo deciso di fermarci per la notte, del famoso Hurtigruten. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un traghetto-postale di lusso che percorre tutta la costa norvegese da Bergen fino ad oltre il Circolo Polare con moltissime tappe in porti e porticcioli e girovagando tra fiordi più o meno stretti.
Purtroppo il costo del passaggio per l'auto e la cabina era decisamente fuori budget... tuttavia un piede sulla nave lo abbiamo messo ugualmente giusto per farci fare un preventivo.
Dopo aver fatto una piccola deviazione su Narvik ed aver visto il più grande impianto automatizzato di carico del materiale proveniente dalle miniere di Kiruna sulle navi dirette un po' ovunque nel mondo, ritorniamo sui nostri passi risalendo verso il confine.
Superato lo spartiacque il tempo accenna a migliorare e le nuvole cariche di pioggia lasciano spazio a qualche sprazzo di sole. In pochi chilometri si arriva ad Abisko dove non manchiamo di effettuare un sopralluogo al lodge dove soggiorneremo a gennaio prossimo con il viaggio Northern Lights 2011, "a caccia di aurore boreali". Un posto davvero piacevole immerso in una natura incontaminata che d'inverno sarà ancora più magica.
Kiruna quando ci appare da dietro la collina ci sembra una città superaffollata da quanto eravamo abituati a minuscoli paesini di pescatori norvegesi !
Nessun commento:
Posta un commento
Tutti sono liberi di esprimere la propria opinione commentando quanto noi scriviamo. Tuttavia qualche Anonimo preferisce ancora continuare a nascondersi dietro un commento senza firma. Questa é la nostra casa virtuale e ci fa sempre piacere sapere chi vi entra, visto che comunque la porta é sempre aperta.
Chi non vuole registrarsi puó sempre usare l'opzione OpenID.
NON sono in ogni caso tollerati commenti che possano risultare offensivi sia a chi scrive, sia a chi legge. Si prega quindi di utilizzare un linguaggio consono e soprattutto non volgare.