In molti mi scrivono chiedendo lumi sulla specialità in medicina generale in Svezia e alcuni si chiedono se vi siano delle differenze con il corso triennale di formazione specifica in medicina generale italiano.
Ecco qui qualche spiegazione e alcuni dettagli in più.
Diventare medico di medicina generale in Svezia implica un corso di specializzazione di 5 anni, che quindi per durata e impegno non è per nulla diverso da una qualsiasi altra specializzazione in ambito medico (es. medicina interna, chirugia o dermatologia). Come per le altre specialità, esistono degli obiettivi formativi che devono essere raggiunti e documentati, dei corsi di formazione obbligatori e un numero preciso di "piazzamenti clinici" obbligatori, per fornire al futuro specialista anche competenze in specialità diverse dalla propria che però trovano applicazione nel lavoro come medico di base.
Il curriculum quindi consiste in un totale di 5 anni così suddivisi
- medicina generale (presso un vårdcentral): minimo 3 anni
- medicina interna/medicina d'emergenza-urgenza (6 mesi)
- ginecologia e ostetricia (2 mesi)
- psichiatria (3 mesi)
- pediatria (2 mesi) [si consideri che qui il medico di base è anche pediatra di base], ginecologia (2 mesi)
- cure palliative (2 mesi)
- ricerca clinica (2 mesi e mezzo)
- a scelta, durata variabile ma in generale 2 mesi: chirurgia, otorinolaringoiatria, oculistica, dermatologia e ortopedia. Per chi legge lo svedese e fosse interessato ai dettagli, ecco il link al documento ufficiale con gli obiettivi formativi stabiliti dal ministero e dall'associazione dei medici specialisti in medicina generale.
Il lavoro di uno specializzando in medicina generale presso un vårdcentral è esattamente uguale a quello di un medico di base già specialista: lavorando 40 ore alla settimana si hanno i propri pazienti (casi acuti, subacuti, cronici con controlli periodici) e si è relativamente indipendenti nel proprio lavoro, con la possibilità di consultare uno specialista in qualunque momento. Un'ora alla settimana è dedicata al colloquio con il proprio "tutor" (discussione di casi clinici complessi, oppure il tutor assiste come spettatore ad una visita per valutare come lo specializzando gestisce la consultazione medica) e una mezza giornata alla settimana è riservata allo studio.
Lo stesso modello si applica durante i piazzamenti clinici esterni, ovvero lo specializzando dopo un (breve) periodo di introduzione inizia a lavorare indipendentemente, sempre naturalmente con la possibilità di consultare un collega specialista in caso di bisogno.
Al momento sono alla terza settimana del mio piazzamento obbligatorio in psichiatria. Dopo una settimana di introduzione (regole della clinica, alcune lezioni di ripasso e anche un corso di difesa personale - non si sa mai !) ho iniziato con una settimana in ambulatorio e ora sono nel pieno di una settimana di turno notturno. Come guardia medica psichiatrica (un unico medico fisicamente presente durante la notte, più un reperibile telefonico) si è responsabili dei pazienti in arrivo al pronto soccorso psichiatrico, delle consulenze in arrivo da altri reparti e anche dei degenti nei 31 posti letto della clinica psichiatrica (2 reparti ordinari e la terapia intensiva psichiatrica). Fortuna che c'è sempre un telefono a portata di mano con un aiuto a disposizione in caso di bisogno !
Diciamo che da parte mia un po' di stress da inizio c'è stato e d'altra parte mi trovo a lavorare su un terreno al di fuori della mia "area di confort", ma me la sto cavando :)