venerdì 16 ottobre 2009

Freddo fuori, caldo dentro

Mentre fuori dalla finestra il termometro in questi ultimi giorni si è assestato sullo zero durante la notte e sui 6-8°C di giorno, dentro in casa continuo a tenere le adorate maniche corte ! Ebbene sì, oggi è giunto finalmente il momento di parlare di riscaldamento.
Nella nostra città di Norrköping, come in moltissime altre città della Svezia, esiste il teleriscaldamento. Ossia è il comune riscalda l'acqua ad una temperatura di base per tutti e poi il resto viene fatto dalle pompe di calore installate nelle abitazioni. Non esiste quindi il gas metano né per il riscaldamento né tanto meno per cucinare.
Di pompe di calore ne esistono di diversi tipi in Svezia e solo per citarne alcune ci sono quelle che estraggono il calore dalle montagne, dal suolo, dalle acque dei laghi, dall'aria esterna o dai sistemi di ventilazione forzata. Presumo che nel nostro appartamento sia in uso proprio una pompa che fa uso di quest'ultima tipologia visto che in diverse stanze abbiamo sul soffitto delle bocchette che servono proprio per il ricircolo forzato dell'aria.

Ma se non viene usato il metano per riscaldare che cavolo useranno mai questi svedesi? La parola d'ordine è energie rinnovabili e negli ultimi anni c'è stata da parte del governo una grossa spinta verso di esse che ha permesso agli svedesi di ridurre le emissioni di carbonio del 9% in poco più di quindici anni, andando ben oltre l'obiettivo fissato dal protocollo di Kyoto.
Una delle fonti di energia più in voga nella nostra zona è il Biogas. E la vicina città di Linköping ne è un esempio, con le sue centrali (nella foto un impianto) dove rifiuti di ogni genere vengono trasformati in nuove fonti di energia. A fronte di un lievissimo odore che si sente in alcune zone della città (che comunque non è assolutamente sgradevole.... ovvio che non è Chanel n.5), tutti gli autobus, i camion dei rifiuti, alcuni taxi ed alcuni treni vanno a biogas.
Ovviamente però non basta riscaldare le case, bisogna anche isolarne bene.
Qui le perdite massime consentite dalla legge mi sembra siano pari a 60KWh al metro quadro per anno, livello che in Italia equivale ad una CasaClima di fascia alta tra B e C. Fortunatamente dal 2005 anche in Italia gli edifici nuovi devono rispettare dei requisiti di risparmio energetico più restrittivi, peccato che la stragrande maggioranza degli edifici hanno perdite che si aggirano ancora sui 300 Kwh per metro all'anno !

Il riscaldamento elettrico però deve far uso anche di un accessorio molto importante che deve essere installato su ogni radiatore. Si tratta di un termostato che confronta continuamente la temperatura dell'acqua in entrata con quella impostata ed in funzione delle differenza di temperatura aumenta o abbassa la potenza assorbita, rendendo costante la temperatura dell'ambiente. Questo sistema ha degli indubbi vantaggi, eccone alcuni di cui non ho potuto fare a meno di accorgermene.
La temperatura è costante in tutte le stanze dell'appartamento. In Italia generalmente vengono installato uno o due termostati nelle case e la temperatura di tutte le stanze dipende da quelli (così è inevitabile che alcune stanze risultino sempre fredde...).
I radiatori non sono mai bollenti, ma sempre tiepidi, di giorno, di notte, di mattino, di pomeriggio, la parola d'ordine quindi è costanza. Non ho più bisogno di impazzire con l'impostazione degli orari di accensione e spegnimento differenziati magari per giorno della settimana e per temperatura in termostati sempre più complessi e complicati da utilizzare (tanto che una persona non abituata alla tecnologia o magari semplicemente non più giovane ha delle serie difficoltà ad utilizzarli a mio avviso).

La temperatura d'estate e d'inverno è sempre la stessa. Senza mai toccare i termostati sui radiatori da quando siamo entrati in casa a maggio, è sempre stata compresa tra i 22° e i 23°C... dove abitavamo prima nel nostro appartamento in provincia di Padova, seppure fosse stato di recente costruzione, quando avevamo 19-20°C faceva per noi caldo. Se poi ripenso a quando, fino al momento di iniziare l'università, vivevo con i miei genitori in una casa singola, dove la temperatura poteva essere d'inverno anche di 17-18°C oppure quando avevo iniziato a lavorare e nell'appartamento in affitto c'erano di notte 14°C gradi, mi vengono i brividi.
Da quando sono qui a luglio, non ho mai smesso di tenere le maniche corte in casa, altroché le felpe e i maglioni dello scorso inverno !
Altra cosa importante sono le finestre. D'obbligo sono i tre vetri che oltre a ridurre le perdite verso l'esterno attutiscono moltissimo anche i rumori esterni.
Devo dire che i termosifoni, come succede anche in Italia, in Svezia vengono installati spesso sotto le finestre. Ma ciò che fa la differenza è che, mentre in Italia vengono solitamente create delle apposite nicchie dove per forza di cose lo spessore del muro diventa minore e quindi le perdite di calore verso l'esterno risultano maggiori, qui i termosifoni vengono semplicemente applicati al muro con i tubi corrono tutti esternamente alle pareti.
Orrore e raccapriccio, esclamerà più di qualcuno... ebbene sì, per noi italiani sempre molto attenti all'estetica (purtroppo spesso anche più che alla sostanza), i tubi esterni ai muri possono non piacere e sono difficili da "mandare giù". Ma da quando ho iniziato a vivere qui in Svezia, devo dire che il mio approccio a diverse cose è cambiato. I tubi non saranno belli, ma prima di tutto sono comodi (se c'è un problema questo viene subito risolto senza rompere muri, tagliare piastrelle o peggio ancora togliere il parquet in legno) e poi soprattutto contribuiscono anche loro a scaldare. Sono più efficienti.
Radiatori, finestre e fonti di energia rinnovabili sono gli esempi con cui ho avuto più a che fare ogni giorno, ma ovviamente nella costruzione delle case ci sono anche altri fattori importanti, come penso sia quello dell'utilizzo del legno... ma penso che qualche lettore ingegnere o architetto molto più afferrato di me nel campo, potrà dare qualche indicazioni in più, per ora mi fermo qui e mi godo il caldo... dentro.

11 commenti:

  1. E qua in Italia invece è freddo fuori e anche dentro casa... con gli spifferi!
    Ciao, vi leggo da un po' e da un po' pensavo di scrivervi. Siamo una giovane famigliuola di Ancona, io medico (infettivologa, sto per finire il corso di medicina generale, intanto guardie e sostituzioni...), mio marito informatico, bimbabella di 10 mesi. Anche noi meditiamo il trasferimento all'estero, paesi nordici in cima alla lista, e per questo vi seguo con grande interesse. Se non vi disturbo, posso scrivervi?
    Vi leggo con un misto di invidia e ammirazione. Una mia amica recentemente mi ha detto: "ormai per noi il treno è passato, se volevamo trasferirci all'estero dovevamo farlo prima, ormai è troppo tardi.". Ma leggere di voi mi riempe di speranza: ce la si può fare.
    Ciao,
    Marghe

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  2. Qua nel Norrland abbiamo invece molta energia idroelettrica, piú un bell'inceneritore direttamente nel territorio cittadino dell'Ultima Thule, proprio in mezzo alle case (vedasi, per confronto, tutte le polemiche sugli inceneritori da costruire in Campania). Anche i norvegesi ci mandano i loro rifiuti; noi ci scaldiamo le case.

    Ricordo comunque che, quando abitavo nella Pianura Veneta, l'inverno era proprio tremendo, altro che -20: l'isolamento delle case é carente, l'umiditá s'infiltra dappertutto e c'é un persistente senso di umido e malaticcio. Io evito di andare in Italia in inverno per dire....

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  3. @ Marghe: scrivi pure anche in privato, l´indirizzo lo trovi sotto "autori" in alto a destra !

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  4. Una curiosità, quando è stato construito il termovalorizzatore ?

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  5. ciao, sono Carlo e vivo a Montegaldella (Vi) proprio a pochi metri dal confine con la provincia di PD e anch'io seguo il vostro blog da tempo.
    Mi faccio vivo solo ora con questo post perchè si parla di risparmio energetico ed energie rinnovabili. E' questo uno dei tanti motivi che mi stanno facendo sognare la Svezia per un trasferimento con mia moglie e la nostra bambina.
    Sto studiando lo svedese da autodidatta e ... vabbè vi scriverò in privato, posso?

    PS: quella manopola sul termosifone , se ho capito bene, si chiama "valvola termostatica". :-)

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  6. Ma i tubi saranno coibentati, cioe' ricoperti da una guaina isolante, vero? Perche' se la valvola termostatica del radiatore una volta raggiunta la temperatura chiude il passaggio dell'acqua, e i tubi intorno invece continuano a scaldare, vi vengono 30 gradi in casa! o no? :-S

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  7. @striker: i tubi non sono coibentati. Ce ne sono due, uno che porta l'acqua calda al quale è attaccata la valvola nella parte alta del termosifone ed un attaccato alla base del radiatore e che è meno caldo. In casa abbiamo 22 gradi costanti...

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  8. Grazie del chiarimento :) ! Avevo sentito parlare di teleriscaldamento anche qui: Brescia ne usufruisce attraverso l'inceneritore, mentre il piccolo paese di Dobbiaco in Val Pusteria, utilizza gli scarti di lavorazione del legno....ma magari ce n'e' qualcun'altro, spero! Io abito vicino a una centrale termoelettrica dell'Enel da 1,3 GW e sai l'acqua calda in eccesso dove la buttano? in mare :(
    Tornando al vostro impianto, per l'acqua calda sanitaria avete un boiler a parte, oppure anche quella e' fornita dal teleriscaldamento?
    Niente gas anche per cucinare leggevo...quindi tutto elettrico?
    Scusa le tante domande! :P

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  9. @striker: niente boiler per l'acqua calda. Pensa che quando apro il rubinetto del lavello in cucina "girato tutto sul freddo" per riempire la brocca di acqua da bere (non compriamo più le bottiglie di plastica con l'acqua) deve aspettare 5-6 secondi perché dopo i primi getti freschi, l'acqua esce per alcuni secondi calda e poi finalmente torna fredda.
    Per cucinare piastre elettriche.

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  10. Quindi un sistema che copre quasi tutto il fabbisogno domestico...veramente interessante!
    P.s. l'acqua del rubinetto di Stoccolma l'ho trovata molto buona e senza saporacci di cloro...ci credo che non ne comprate piu'! :) Qui invece mi arrangio con una brocca filtrante :S
    Grazie di nuovo, ciao!

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  11. Salve,

    ho letto l'intervento con molto interesse.
    Ho 3 di commenti da fare, il primo è dal punto di vista di un ingegnere dell'automazione sul termostato ed il secondo come lavoratore nel campo del teleriscaldamento e l'ultimo come utente:
    1) un sistema automatico per regolare la temperatura dovrebbe confrontare la temperatura attuale da quella desiderata, impostata su un termostato.
    Da questo punto di vista un sistema con termostato è più vicino alla soluzione teorica ideale, l'unico inconveniente è che i rivelatori di temperatura, integrati nel termostato non sono presenti in ogni stanza. L'altro sistema con valvole termostatiche è presente in ogni stanza ma non regola direttamente la temperatura interna bensì la temperatura nei tubi che dal punto di vista dell'utente non è davvero significativa.
    2) Noi siamo naturalmente sempre indietro rispetto agli altri, però dei progetti di teleriscaldamento stanno partendo anche in Italia, uno a Milano ed uno a Venezia.
    3) Vivo in un palazzo in Austria costruito nel 2005 con le più moderne tecnologie del momento nel campo del risparmio energetico. C'è un sistema di ricircolo dell'aria che viene riscaldata con dei termosifoni (questo permette di riscaldare l'ambiente e contemporaneamente cambiare l'aria senza dover aprire le finestre con il conseguente spreco di temperatura). I suddetti non sono incassati, si trovano sopra la porta e non sono affatto antiestetici, ritengo che sia sempre possibile conciliare estetica e funzionalità.

    PS è vero che noi italiani pensiamo un po' troppo all'aspetto estetico piuttosto che alle funzionalità, ma questo fa parte della nostra cultura ed in qualche modo è anche un pregio (si pensi al design italiano apprezzato in tutto il mondo), forse dovremmo cercare però di non esagerare e di trovare un compromesso!

    Fabio

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