Da quando sono qui in Svezia il mio modo di seguire il calcio italiano si è limitato alla consultazione dei risultati delle partite sul web la domenica pomeriggio o a qualche diretta seguita attraverso i commenti giornalistici in tempo reale sulla Gazzetta.it.
Ma stasera è diverso. Il canale tv svedese Kanal 9 trasmette in diretta la partita clou della stagione Inter-Milan.
E' domenica sera e le condizioni ambientali sono perfette (tra l'altro fuori dalla finestra ci sono quasi -12°C). Silvia (non me ne voglia) è di turno in ospedale. Devo dire però che lei non è per nulla allergica al calcio come invece la tradizione impone a molte mogli italiane. Non si lascia scappare nemmeno una partita dell'Italia ai mondiali... peccato solo che nel 2006, l'anno in cui ci siamo conosciuti e l'Italia ha vinto i mondiali, la notte magica della finale eravamo separati visto che lei era di turno di notte in ospedale a Padova!
Ecco come mi sono attrezzato per assistere in diretta alla sfida calcistica che tutti attendevano. Per cena un tramezzino caldo alla rucola e formaggio danese, 120 gr di Pipe Rigate Barilla con un sughetto fatto in casa di pomodoro, speck dell'AltoAdige (bottino dell'ultimo rientro in patria) ed olive nere. Birra e popcorn caldi appena sfornati dal micro-onde hanno contribuito a rendere l'ambiente ideale per una serata sportiva davanti alla tv.
Dopo un paio d'ore il derby è finito come tutti sanno... non sono né interista né milanista e per i commenti ci sono i giornali specializzati che fanno il loro lavoro. Io volevo raccontarvi solo un paio di cose che hanno attirato la mia attenzione.
Pochi minuti prima del fischio d'inizio, durante la trasmissione con i giornalisti in studio, hanno mandato in onda un servizio girato a Roma da un corrispondente svedese dove un giovane sacerdote italiano spiegava come la gente vede nella domenica la giornata in cui c'è la partita di calcio e non più la giornata in cui si va in chiesa. A sentire le sue parole, sottotitolate in svedese, i media sono in grado di preparare l'evento sportivo della domenica alla perfezione creando una grande attesa nel pubblico, cosa che a suo dire la Chiesa oggi non è in grado di fare altrettanto bene.
La seconda curiosità è data dal fatto che i commentatori svedesi sono parecchio differenti dai giornalisti nostrani. Diciamo pure che sono di poche parole e durante la telecronaca possono trascorrere anche 10-15 secondi senza che nessuno dica una sola parola... vi posso garantire che quei secondi sembrano un'eternità tanto che viene da chiedersi a volte se sia successo qualcosa al giornalista... per contro si sentono tutti i rumori e i canti dello stadio e si vive molto l'atmosfera presente in campo.
Che dire... alla fine mi sono mancate un po' le esclamazioni e le urla dei nostri commentatori che se confrontate a quelle dei colleghi svedesi non hanno nulla da invidiare ai famosi giornalisti "urlatori" brasiliani !
allora meglio andare in Brasile, per sentire il gooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooool!
RispondiEliminaGoooo Goooooo Goooooooooooooooooooooooollllllll!
P.S: sarò l'unico in Italia, ma io mica so com'è finito il derby!!!!
Peró il mio Vikingo, pur essendo il masculo adulto di casa, é completamente allergico al calcio, come 'molte mogli italiane' ;) :
RispondiEliminanelle fasi finali dello scorso mondiale ero piú io quella che stava dietro alle partite (solo perché c'era l'Italia, ammetto, altrimenti interessa poco anche a me).
La flemma svedese colpisce ancora!
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