sabato 23 gennaio 2010

Un sabato sul ghiaccio

Quando stamattina Silvia al risveglio ha alzato la tendina oscurante in camera da letto, mi sono accorto che c'era qualcosa di diverso rispetto agli ultimi giorni. Cielo azzurro e sole splendente i cui raggi illuminavano radenti l'interno della camera... pochi minuti e mentre ci apprestavamo a fare colazione all'alba delle nove e mezzo (ebbene si oggi è sabato), il piano per la giornata era già fatto e non rimaneva altro che radunare tutta la truppa.
Così dopo un breve colloquio alla radio con Marco e Giulia ed una rapida chattata su Skype con Francesco e Nastya, infilate calzamaglie, cuffie e guanti siamo passati all'azione. In auto ci siamo spostati a Söderköping per verificare lo stato dello Göta Kanal che ovviamente risultava completamente ghiacciato ma purtroppo anche ricoperto di neve e quindi impraticabile. L'idea allora è stata quella di portarsi verso il mare a Mem, dove lo stesso canale finisce appunto nel Mar Baltico.

Per arrivare a Mem si percorre una strada in mezzo a qualche bosco e tanti prati, un nastro ghiacciato ed innevato che fa pensare alle immagini dei rally automobilistici che si vedono in televisione. Gli stessi prati che giusto sei mesi fa erano colorati di verde e di un bellissimo giallo donato dai fiori di colza, oggi erano bianchi, di un bianco accecante ed immacolato. I raggi del sole poi facevano brillare i cristalli di ghiaccio sulla superificie innevata come diamanti mentre in qualche punto un sottile strato di nebbiolina appena sollevatasi dai campi dava un ulteriore tocco di magia al paesaggio.

A Mem lo Göta Kanal era stato proprio "preparato" a dovere. Si, l'appellativo "preparato" gli si addice bene, perché era tirato come una pista da pattinaggio, con la differenza che la pista è lunga qualche chilometro e c'è un doppio senso di marcia. Sul posto un po' di gente, qualche macchina, poco più di una decina, quindi niente folla ovviamente, e tutti più o meno attrezzati.
Ovviamente il "must" sono gli appositi pattini lunghi "da ghiaccio ruvido" chiamati "skridskor" che si agganciano sotto le scarpe e che si usano in combinazione anche con delle racchette.

Oltre ai vari pattinatori di tutte le età c'erano anche quelli che si erano ingegnati per rendere l'escursione ancor più gradevole o portandosi dietro un cane o legandosi in vita uno slittino con a bordo uno o due bimbi. Ovviamente c'era anche il gruppetto di ragazzini alle prese con le mazze e il disco da hockey mentre attendevano che il barbecue a bordo canale si scaldasse; ma il premio di sportivi della giornata penso l'abbia vinto senza ombra di dubbio la giovane coppia con skridskor e carrozzina da spingere ! Robe da non credere!

Noi ci siamo limitati ad una lunga passeggiata con al traino gli slittini per Nina e Riccardo; passeggiata che comunque ci ha regalato una bellissima giornata all'aria aperta all'insegna della voglia di natura... in fin dei conti non è anche questo che ci mancava tanto in Italia?

4 commenti:

  1. wooow che meraviglia!!!
    Grazie per questo bel reportage!

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  2. Bello, a me piace molto camminare sui laghi ghiacciati. Chi sa se al mio quinto inverno qui proveró ( o meglio troveró mai il tempo) di pattinare :D

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  3. bello il reportage, fantastici i pattini "assassini" (li chiamavo così da piccolo per via delle lame).

    deve essere fantastico notare le differenze stagionali che la natura regala.
    dai prati in fiore alla neve immacolata.
    wow.

    Gatto, fai un pò di ginnastica "pre pattinatoria" mi raccomando sennò ti distruggi.
    Sembra niente ma è molto importante.

    Buona domenica :)

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  4. Eh si, hai raccontato la parte poetica della giornata... bello eh? Perchè non aggiungere una noticina sul finale tipo quando tutta la truppa è andata a sfondarsi di hamburger e patatine da Max?
    Eh si anche questa è vita...

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