La scuola è iniziata da un paio di settimane qui in Svezia. Noi ce ne siamo accorti oltre che dal viavai di studenti anche dal fatto che i nostri amici Michele e Tiziana hanno iniziato a raccontarci le novità che hanno qui trovato dal primo giorno di scuola.
Visto che l'argomento scuola sicuramente è di pubblico interesse, ci sembrava giusto riportare con la nostra voce le loro impressioni visto che di episodi degni di essere raccontati ce ne sono sicuramente.
Ma iniziamo dalle premesse: Emma e Lisa hanno rispettivamente 6 e 9 anni e questo significa che in Italia avrebbero dovuto rispettivamente iniziare la prima e la quarta elementare. La prima differenza è che in Svezia a sei anni i bambini non iniziano le "elementari" che sono chiamate "grundskola" bensì entrano in quella che è chiamata classe 0. Più gioco che vero e proprio studio.
Per entrambe però c'è bisogno di un periodo di adattamento dovuto ovviamente alle difficoltà linguistiche. Questo si traduce in pratica per Lisa in un inserimento in una classe speciale con bambini che sono arrivati da poco in Svezia dove il primo obiettivo è quello di imparare la lingua senza però perdere il passo con il resto dei bambini della stessa età. Per questo vengono curate in particolare le lezioni di matematica e di svedese.
Le sorprese più grandi però sono arrivate per i due genitori dalle cose forse più piccole: al primo giorno di scuola è stato consegnato alle bambine l'abbonamento gratuito per tutti i mezzi pubblici. Questo significa che c'è un grande incentivo all'utilizzo degli stessi. E qui viene la parte divertente che vi racconto dalle parole di Michele. Dopo i primi giorni durante i quali Lisa veniva accompagnata a scuola dal papà o dalla mamma, Michele decide che Lisa potrebbe provare a prendere il tram da sola per ritornare a casa. Per controllare che tutto fili liscio, Michele decide di appostarsi con l'auto nei pressi della scuola e, ben memore delle scene a cui era abituato in Italia - con file di macchine, macchinoni e SUV parcheggiati sui marciapiedi - decide di lasciare l'auto un po' distante dalla scuola visto in vista della ressa. Il risultato è stato qualche centinaio di metri a piedi fino alla scuola per poi assistere, in perfetta solitudine e senza alcun andirivieni di auto, alla partenza del tram con tutti i bambini a bordo !
L'altra sorpresa, ben più consistente, è arrivata dalla direzione stessa della stessa che ha procurato alle due bambine un'insegnante di italiano che per un giorno alla settimana sarà a loro completa disposizione...
quando leggo queste cose mi viene sempre più voglia di prendere un aereo e volare lì! Carmen
RispondiEliminaVeramente interessante.
RispondiEliminasto alle prese con la lista di roba da comprare per la scuola italiana...mi viene da piangere...
RispondiEliminaIo abito davanti ad un complesso scolastico, dalle elementari alle superiori per intenderci. I ragazzi escono da soli, prendono il bus o la bici da soli e durante l'intervallo possono uscire da scuola da soli!
RispondiEliminaPensare alle litigate che ho fatto con le maestre di mio nipote perche' volevano che stessi ad un passo dal cancello quando usciva (I elem.)...peccato che altri 50 genitori (con macchine annesse) devono fare altrettanto. Il bus della scuola: semideserto.
Chiara
Una zia di Marco, che è maestra elementare da poco in pensione, ci ha raccontato che da qualche anno la scuola non può per legge far uscire un bambino fino a 10 anni se non c'è un genitore o persona delegata per iscritto (tipo nonno, babysitter). Questo perchè se al bambino accade qualcosa nel tragitto verso casa, la responsabilità legale è della scuola.
RispondiEliminaA me pare un'assurdità... possibile che i genitori non possano decidere da soli, in base al posto dove vivono, grado di sicurezza, maturità del bambino ecc?
anche qui in russia i bambini vanno in giro da soli sotto i 10 anni.
RispondiEliminaCiao siamo una famiglia di Roma (Mamma Barbara, papa Gianluca ed il piccolo Tommaso di 19 mesi) stiamo progettando di trasferirci in Svezia e queste notizie che metti riguardo la scuola sono veramnete da favola!
RispondiEliminaPer potervi chiedere informazioni dove vi posso scrivere in pvt?
Grazie ancora
Barbara
Davvero deprimente per noi romani. Qui in qualche scuola hanno provato a inventarsi il "bus a piedi", ossia un percorso controllato e guidato da adulti in modo "lasco" per far muovere da soli i pargoli, perché il genitore ansioso nostrano non lascerebbe mai soli i suoi figli. Ma non è che abbia 'sto gran successo... L'accompagnamento in auto, poi, è ormai diventato causa di ingorghi e aumento di traffico.
RispondiEliminaQuando i miei figli erano alle elementari - molto tempo fa - li portavo a piedi, in una scuola piuttosto lontana, ed era una lunga ma istruttiva passeggiata. Ma io sono un talebano....
@ cuocavolante: i nostri contatti li trovi cliccando su Silvia o Gabriele in alto a destra sotto "presentazione degli autori"
RispondiEliminaQuando leggo ste cose mi incazzoooooo!!!!
RispondiEliminaper quale motivo da noi non è possibile???
ogni giorno che passa mi convinco sempre di più che è la Svezia il paese in cui dovrò far crescere i miei figli quando sarà il momento!
Qui da noi si parte domani, con i soliti problemi, buchi, mancanza di pianificazione tagli, ritagli e frattaglie. Che dire... bah.
RispondiEliminaIn bocca al lupo alle piccole pesti, e a Michele e Tiziana.