Oggi è stata pubblicata un'intervista realizzata al sottoscritto dal titolo: "In Svezia a tracciare le rotte delle navi". Ecco il link, spero vi piaccia.
Intervista molto chiara: si capisce che avete trovato un paese accogliente da tutti i punti di vista e che siete sereni. Verrebbe voglia di farci un giretto....;-)
Hej, complimenti per questo bellissimo blog che ho scoperto per caso, ma sinceramente: Quanto ti invidio... :) Scusami, dovevo dirlo, mi chiamo Daniele, ho 22 anni ed è da molto tempo che ho due sogni principali: Vivere in Svezia e diventare meteorologo. E niente, spero che un giorno potremo diventare colleghi e concitaddini, grazie per il blog e auguri per tutto!
Mi ha fatto pensare questa tua frase "non sono molti quelli che hanno mantenuto un atteggiamento solidale. Spesso è anche così che ci si accorge del vero valore di un legame d’amicizia"...A mio parere solo un vero amico è capace di dirti che non è d'accordo con te e non approva una tua scelta. Perdona la riflessione, ma se hai sentito queste persone allontanarsi forse la causa sei tu...perché sulla Svezia hai riposto tutto te stesso e della Svezia come scelta di vita parli con tale convinzione che ad un certo punto è disarmante per chi ti ascolta, per chi non condivide la tua idea. E si tratta di un' idea forte... uno stile di vita che non smette mai di paragonarsi a quello italiano. La tua vita messa a confronto con quella degli amici "rimasti a casa". Tu come reagiresti ? ci hai mai pensato ?
Bellissima intervista davvero (cioè, belle ed esaurienti le risposte). Parlando con qualche amico della vostra esperienza che ci fate conoscere tramite il blog, se mi chiedono di riassumervi con un aggettivo direi senz'altro "coraggiosi": perchè magari ad una lettura superficiale potrebbe sembrare che per voi sia stato tutto rose e fiori, ma leggendo con attenzione e sopratutto immedesimandosi si capisce quanto sia difficile e impegnativo decidere per una svolta così importante. Non oso pensare a chi vi è costretto perchè nel proprio paese d'origine ci sono guerre o carestie e la fuga costituisce la differenza tra vita e morte...eppure anche per noi "ricchi uomini bianchi" è necessario compiere decisioni non meno fondamentali. Come molti altri lettori vi stimo davvero.
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Bella :)
RispondiEliminaIntervista molto chiara: si capisce che avete trovato un paese accogliente da tutti i punti di vista e che siete sereni. Verrebbe voglia di farci un giretto....;-)
RispondiEliminaDecisamente interessante. Poi ho capito finalmente come mai siete arrivati in Svezia piuttosto che altri paesi.
RispondiEliminaHej, complimenti per questo bellissimo blog che ho scoperto per caso, ma sinceramente: Quanto ti invidio... :)
RispondiEliminaScusami, dovevo dirlo, mi chiamo Daniele, ho 22 anni ed è da molto tempo che ho due sogni principali: Vivere in Svezia e diventare meteorologo.
E niente, spero che un giorno potremo diventare colleghi e concitaddini, grazie per il blog e auguri per tutto!
Che bella intervista, mi é piaciuta molto!
RispondiEliminaCiao.
Intervista molto interessante. Che invidia (in senso positivo, ovviamente) :)
RispondiEliminaEnrica
Mi ha fatto pensare questa tua frase "non sono molti quelli che hanno mantenuto un atteggiamento solidale. Spesso è anche così che ci si accorge del vero valore di un legame d’amicizia"...A mio parere solo un vero amico è capace di dirti che non è d'accordo con te e non approva una tua scelta. Perdona la riflessione, ma se hai sentito queste persone allontanarsi forse la causa sei tu...perché sulla Svezia hai riposto tutto te stesso e della Svezia come scelta di vita parli con tale convinzione che ad un certo punto è disarmante per chi ti ascolta, per chi non condivide la tua idea.
RispondiEliminaE si tratta di un' idea forte... uno stile di vita che non smette mai di paragonarsi a quello italiano. La tua vita messa a confronto con quella degli amici "rimasti a casa".
Tu come reagiresti ? ci hai mai pensato ?
Giorgio
Bellissima intervista davvero (cioè, belle ed esaurienti le risposte). Parlando con qualche amico della vostra esperienza che ci fate conoscere tramite il blog, se mi chiedono di riassumervi con un aggettivo direi senz'altro "coraggiosi": perchè magari ad una lettura superficiale potrebbe sembrare che per voi sia stato tutto rose e fiori, ma leggendo con attenzione e sopratutto immedesimandosi si capisce quanto sia difficile e impegnativo decidere per una svolta così importante. Non oso pensare a chi vi è costretto perchè nel proprio paese d'origine ci sono guerre o carestie e la fuga costituisce la differenza tra vita e morte...eppure anche per noi "ricchi uomini bianchi" è necessario compiere decisioni non meno fondamentali. Come molti altri lettori vi stimo davvero.
RispondiEliminaBella l'intervista, ma quando inauguri la nuova casa? E quando nasce il pargolo?
RispondiEliminaCiao
Menego
Bella intervista, bravi sia tu che il giornalista.
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