domenica 3 aprile 2011

Gli affetti per chi vive all'estero

Emigrare in un altro Paese: una scelta che implica oltre a tante altre cose, anche una piccola dose di coraggio, per il fatto di lasciare la propria "zona di comfort" e la vicinanza della famiglia e degli amici più stretti  ed approdare in un luogo "estraneo" dove è necessario ricreare la propria casa, tanto materialmente quanto emotivamente. 
E quando la quotidianità scorre liscia e senza problemi, la sensazione di essere in un altro posto non si fa sentire molto; ma quando qualcosa esce dagli schemi, quando succede un piccolo o un grande imprevisto che va a turbare la routine di tutti i giorni, ecco, allora si apprezzano ancora di più certe cose: la persona che ha deciso insieme a te di condividere la propria vita e quest'avventura e che non si lascia spaventare dalle circostanze, che è sempre un punto di riferimento solido in qualsiasi angolo del mondo, che non ti fa mai sentire sola qualsiasi cosa succeda; e poi gli amici del posto, di lunga o nuova data, che ricreano l'affetto e il calore di casa. Tutto questo - insieme all'amore di chi è rimasto in Italia e viene a farci visita scaldandoci il cuore - non ha veramente prezzo. 

2 commenti:

  1. capitano sempre quei momenti, quando si pensa a quello che si lascia, al prezzo, al peso, ad equilibri che si rompono, a mancanze, assenze e legami, io lo chiamavo il problema dell'emigrante ma son stato troppo lungo nell'esprimersi, questo post invece lo sintetizza sicuramente meglio

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  2. Ciao , per caso sono arrivata al vostro Blog:mi ha fatto uno strano effetto di nostalgia e familiarità. Mi ricorda i miei anni passati a Bruxelles...poi sono rientrata e ora sono qui a Roma con la mia famiglia...ora faccio dolci...li vendo...ho anche io un blog...ma di dolci!Comunque me ne ripartirei volentieri anche io per il nord Europa insieme alla mia famiglia, solo che - come dite voi- bisogna essere in due a volerlo! Mille auguri e complimenti!

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