giovedì 14 aprile 2011

Per i genitori in congedo parentale: la öppen förskola

Assai comune, qui in Svezia, è che i figli in età adulta vivano lontano dalla famiglia di origine, e che quindi, quando decidono di mettere su famiglia, non possano godere dell'aiuto di genitori e parenti nella cura dei figli piccoli. Insomma, un po' come noi, con la differenza che la distanza chilometrica nel nostro caso è a 4 cifre e non a 3... ma la sostanza non cambia. 
Il rischio, per tutti, è quello di sentirsi isolati, soprattutto nel caso del genitore che è a casa in congedo parentale con il bambino appena nato. E per ovviare a questo problema esiste qui un servizio chiamato "öppen förskola", ovvero "asilo aperto", gratuito, aperto tutti i giorni lavorativi e rivolto ai genitori con bambini che non possono ancora frequentare l'asilo comunale. E qui appunto sta la differenza con un normale asilo: la öppen förskola è per il bambino SOLO SE accompagnato da un genitore, ovvero è sia per il bambino che per il genitore. Si tratta di locali simili a quelli di un normale asilo, con personale dedicato, giochi per bambini di varie età, libri, stanze per il riposo e una cucina self-service: qui si può andare e venire a piacimento, e il personale presente organizza giornalmente attività di vario tipo (giochi, canti, incontri informativi dedicati a vari temi) indirizzate a bambini di diverse età.


Si tratta quindi non solo di una forma di intrattenimento per i piccoli, ma anche di un'occasione d'incontro per i rispettivi genitori, che possono così avere una forma di contatto "adulto" ed un supporto in caso di problemi: vi è infatti anche la possibilità di contattare al bisogno l'assistente sociale che collabora con la struttura, come anche il pediatra di base è coinvolto in alcune attività come gli incontri sullo svezzamento, sulle vaccinazioni e sui controlli pediatrici di base. Davvero una bella cosa, questa öppen förskola: noi ci siamo andati per la prima volta martedì scorso, insieme ad un amico in "paternità" che portava il proprio piccolo, e personalmente sono rimasta piacevolmente colpita. Di sicuro sarà tappa fissa nei prossimi mesi, quando torneremo dalla lunga vacanza pasquale in Italia: lì invece concentreremo in meno di un mese il numero massimo possibile di visite ad amici e parenti !

3 commenti:

  1. Il concetto è stato importato anche in Italia, anche se non molti lo sanno.
    Una mia amica è coinvolta in uno di questi centri a Sesto San Giovanni.

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  2. Vero, qualcosa di simile c'era anche nel mio piccolo comune, però non credo così supportate da personale esperto vario, la stanza si trovava nel complesso nido/asilo dove andavano G&G e non era bellissimo e nemmeno molto pubblicizzato.

    Se passate di qui (Milano/Legnano e dintorni) fate uno squillo, Giada vi attende per il piccolo Galileo.

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  3. mi sembra una cosa civilissima e straordinaria! del resto tutte le mie amiche neo-mamme soffrono non solo per i problemi pratici dell'avere la famiglia lontano, ma anche dell'assenza di punti di incontro e della solitudine. bellissimo post, quando faccio un figlio me ne vengo da quelle parti! ;)

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