Ormai il periodo del congedo parentale per Gabriele sta per volgere al termine: un altro paio di mesi scarsi di lavoro part-time (grazie ai nonni che sono venuti a farci visita e si sono offerti di fare da baysitter per un po' di ore al giorno) e poi si riprende a lavorare a tempo pieno.
Nei mesi scorsi abbiamo quindi dovuto affrontare la scelta dell'asilo (nido) per Galileo. Ecco la nostra esperienza.
In Svezia è comune che dopo il compimento di 1 anno di età - o poco più- i bambini inizino il dagis (asilo), quando i genitori tornano entrambi a lavorare. Prima dell'anno di età non c'è nessuna struttura disposta a tenere bambini piccoli (a differenza dell'Italia dove al nido vanno anche neonati di pochissimi mesi). Il termine dagis o meglio förskola non si riferisce solo all'asilo nido ma alla struttura che si occupa dei bambini piccoli per tutti quegli anni che precedono l'inizio della scuola elementare, e quindi comprende sia il nido che l'asilo vero e proprio, i quali di solito si trovano nello stesso stabile. Vi sono quindi bambini da 1 a 5-6 anni, di solito divisi in gruppi diversi in base all'età.
La scelta dell'asilo può ricadere su strutture comunali oppure private, a seconda della volontà dei genitori. Spesso le strutture private sono gestite da fondazioni o cooperative di genitori e in quest'ultimo caso i genitori contribuiscono in modo pratico alla gestione dell'asilo, per esempio facendo le pulizie ogni tanto. Il costo, sia che si scelga un asilo privato o uno pubblico, non cambia: dipende dal reddito del nucleo familiare ma in ogni caso non può superare i 130 euro al mese. In questa cifra sono compresi i pasti (a Norrköping colazione, merenda della mattina, pranzo e merenda del pomeriggio) e i pannolini (in altri comuni no). Dal momento della ricezione della richiesta di un posto all'asilo, il comune ha l'obbligo di offrire un posto entro 4 mesi. Nella maggior parte dei casi vengono assecondate le richieste della famiglia in base ad una lista-preferenze che viene fatta compilare al momento della richiesta.
L'orario della permanenza all'asilo coincide con gli orari lavorativi dei genitori, e quindi è di circa 40 ore alla settimana (la nostra struttura è aperta dalle 6:15 alle 18). Per i genitori che non lavorano la permanenza non può invece superare le 15 ore alla settimana. Se si lavora meno di 40 ore la settimana la permanenza coincide con gli orari in cui i genitori lavorano (quindi è variabile tra 15 e 40).
Nel nostro quartiere, dove abitano moltissime famiglie con bambini in età da asilo, sono presenti molti dagis comunali (5 solo nelle immediate vicinanze della nostra casa più 3 a distanza di circa 15 minuti a piedi), mentre quelli privati sono geograficamente un po' più lontani e scomodi da raggiungere.
Al momento dell'iscrizione abbiamo quindi visitato alcuni degli asili della zona, e alla fine avuto un ottimo posto in un dagis a 15 minuti a piedi da casa.
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Il "nostro" asilo "Körsbäret" (Ciliegia) |
La settimana scorsa abbiamo anche ricevuto l'invito da parte del personale a partecipare (con Galileo naturalmente) ad un incontro con tutti i genitori dei bimbi che inizieranno il 20 agosto, quando qui inizia ufficialmente l'anno scolastico. Si è cantato, fatta merenda tutti assieme, e fatta conoscenza con tutti gli altri bambini e genitor e naturalmente con le maestre. E' stata anche un'occasione per vedere meglio i locali, che si hanno lasciati piacevolmente sorpresi: stanza per la musica, stanza della lettura, stanza dell'acqua (con tanto di vasca da bagno non per lavarsi ma per giocare !), stanza del mistero, oltre naturalmente al salone comune per i pasti, alla cucina e alla stanza per la nanna. Inoltre, un bel po' di posto all'esterno dove i bimbi passano parecchio tempo al giorno, tutti i giorni (sì, nessun giorno escluso: anche in inverno, quando piove e quando nevica).
Qualche giorno fa abbiamo anche ricevuto la visita a casa di una delle maestre. Scopo della visita, quello di vedere l'ambiente dove il bambino vive e vederlo interagire nel proprio ambiente. Peccato solo che Galileo dormisse della grossa: sarà per un'altra volta. E' stata comunque un'ottima occasione per un contatto più "personale" con la maestra e il momento per esporre dubbi e domande.
Insomma, un ottimo inizio fino ad ora. Non resta che cominciare a fare shopping di vestiti adatti alle attività all'aperto: tute impermeabili e antivento, stivali di gomma e scarponcini caldi per l'autuno che verrà !