Di una giornata così bisognava approfittare: dopo giorni e giorni di tempo instabile, ecco la prima domenica in cui era previsto sole splendente senza nemmeno una goccia di pioggia. Ore 9, pronti a partire alla volta dell'arcipelago con destinazione Harstena, una delle numerosissime isole al largo della costa.
Piccola isola con faro, vicino ad Harstena |
Harstena si raggiunge solo per mare, con mezzi propri o con il traghetto che d'estate collega fra di loro la terraferma e alcune delle isole più grandi dell'arcipelago di Arkösund, Sankt Anna e Gryt.
Arriviamo quindi di buon'ora al molo del paesello di Tyrislöt, per poi imbarcarci per un piacevole viaggio di 45 minuti fino all'isola. Con noi numerosi gitanti della domenica, ma anche villeggianti che su Harstena hanno la loro casa di vacanza e che vi giungono carichi non solo di vestiario ma anche di generi alimentari, visto che sul posto non vi sono negozi ma solo un piccolo bar, una piccolissima pasticceria/panetteria ed un ristorantino.
Un sentierino sterrato si snoda tra i vari angoli di questo piccolo paradiso, che si gira comodamente a piedi in un paio d'ore di cammino tranquillo. Dopo aver attraversato l'agglomerato di case dell'isola (ad occhio e croce non più di una ventina in tutto), ci gustiamo un pranzo al sacco crogiolandoci al sole di mezzogiorno davanti alla mini-pasticceria del luogo che ci serve kanelbullar e kardemummabullar calde di forno. E perchè non finire con un dessert offerto dalla natura stessa ? Mirtilli, ribes e lamponi fanno bella vista di sè ad ogni angolo della passeggiata ed è impossibile ignorarli.
Galileo ormai dorme beato nel passeggino ma questo non ci impedisce di addentrarci nel boschetto per raggiungere l'estremità opposta dell'isola, che ci riserva una meravigliosa sopresa: una silenziosa laguna coperta da centinaia di ninfee, dove sarebbe proprio bello sedersi in riva all'acqua a prendere il sole e leggere un libro, e godere dei meravigliosi colori della natura...
Ma suvvia, dopo qualche doverosa foto procediamo oltre, fino all'antico stabilimento (in realtà una baracca di legno color rosso Falun) dove una volta aveva sede l'industria della lavorazione della carne di foca grigia (un tempo molto diffusa nell'arcipelago ma ora quasi estinta dopo un lungo periodo di caccia incontrollata e perciò specie protetta).
Per finire passiamo davanti all'antica scuola dell'isola (che ai suoi tempi migliori contava circa 80 abitanti stabili) e al piccolo museo degli attrezzi d'epoca, per ritornare poi sui nostri passi e concludere in bellezza il giro con un gelato sul molo, in attesa della barca che ci riporti sulla terraferma.
Che giornata ! Che paesaggi ! Ognuno in Svezia ha il proprio "posto delle fragole", un angolino preferito dove semplicemente rilassarsi e godere della quiete e della natura. Per me, che ancora non ne ho eletto uno a preferito, questo potrebbe sicuramente fare al caso.
Noi ci siamo stati venerdì!
RispondiEliminaQuando ho visto la laguna con le ninfee rosse, non volevo più andare via.