Mentre fuori dalla finestra il termometro in questi ultimi giorni si è assestato sullo zero durante la notte e sui 6-8°C di giorno, dentro in casa continuo a tenere le adorate maniche corte ! Ebbene sì, oggi è giunto finalmente il momento di parlare di riscaldamento.
Nella nostra città di Norrköping, come in moltissime altre città della Svezia, esiste il teleriscaldamento. Ossia è il comune riscalda l'acqua ad una temperatura di base per tutti e poi il resto viene fatto dalle pompe di calore installate nelle abitazioni. Non esiste quindi il gas metano né per il riscaldamento né tanto meno per cucinare.
Di pompe di calore ne esistono di diversi tipi in Svezia e solo per citarne alcune ci sono quelle che estraggono il calore dalle montagne, dal suolo, dalle acque dei laghi, dall'aria esterna o dai sistemi di ventilazione forzata. Presumo che nel nostro appartamento sia in uso proprio una pompa che fa uso di quest'ultima tipologia visto che in diverse stanze abbiamo sul soffitto delle bocchette che servono proprio per il ricircolo forzato dell'aria.
Ma se non viene usato il metano per riscaldare che cavolo useranno mai questi svedesi? La parola d'ordine è energie rinnovabili e negli ultimi anni c'è stata da parte del governo una grossa spinta verso di esse che ha permesso agli svedesi di ridurre le emissioni di carbonio del 9% in poco più di quindici anni, andando ben oltre l'obiettivo fissato dal protocollo di Kyoto.
Una delle fonti di energia più in voga nella nostra zona è il Biogas. E la vicina città di Linköping ne è un esempio, con le sue centrali (nella foto un impianto) dove rifiuti di ogni genere vengono trasformati in nuove fonti di energia. A fronte di un lievissimo odore che si sente in alcune zone della città (che comunque non è assolutamente sgradevole.... ovvio che non è Chanel n.5), tutti gli autobus, i camion dei rifiuti, alcuni taxi ed alcuni treni vanno a biogas.
Ovviamente però non basta riscaldare le case, bisogna anche isolarne bene.
Qui le perdite massime consentite dalla legge mi sembra siano pari a 60KWh al metro quadro per anno, livello che in Italia equivale ad una CasaClima di fascia alta tra B e C. Fortunatamente dal 2005 anche in Italia gli edifici nuovi devono rispettare dei requisiti di risparmio energetico più restrittivi, peccato che la stragrande maggioranza degli edifici hanno perdite che si aggirano ancora sui 300 Kwh per metro all'anno !
Il riscaldamento elettrico però deve far uso anche di un accessorio molto importante che deve essere installato su ogni radiatore. Si tratta di un termostato che confronta continuamente la temperatura dell'acqua in entrata con quella impostata ed in funzione delle differenza di temperatura aumenta o abbassa la potenza assorbita, rendendo costante la temperatura dell'ambiente. Questo sistema ha degli indubbi vantaggi, eccone alcuni di cui non ho potuto fare a meno di accorgermene.
La temperatura è costante in tutte le stanze dell'appartamento. In Italia generalmente vengono installato uno o due termostati nelle case e la temperatura di tutte le stanze dipende da quelli (così è inevitabile che alcune stanze risultino sempre fredde...).
I radiatori non sono mai bollenti, ma sempre tiepidi, di giorno, di notte, di mattino, di pomeriggio, la parola d'ordine quindi è costanza. Non ho più bisogno di impazzire con l'impostazione degli orari di accensione e spegnimento differenziati magari per giorno della settimana e per temperatura in termostati sempre più complessi e complicati da utilizzare (tanto che una persona non abituata alla tecnologia o magari semplicemente non più giovane ha delle serie difficoltà ad utilizzarli a mio avviso).
La temperatura d'estate e d'inverno è sempre la stessa. Senza mai toccare i termostati sui radiatori da quando siamo entrati in casa a maggio, è sempre stata compresa tra i 22° e i 23°C... dove abitavamo prima nel nostro appartamento in provincia di Padova, seppure fosse stato di recente costruzione, quando avevamo 19-20°C faceva per noi caldo. Se poi ripenso a quando, fino al momento di iniziare l'università, vivevo con i miei genitori in una casa singola, dove la temperatura poteva essere d'inverno anche di 17-18°C oppure quando avevo iniziato a lavorare e nell'appartamento in affitto c'erano di notte 14°C gradi, mi vengono i brividi.
Da quando sono qui a luglio, non ho mai smesso di tenere le maniche corte in casa, altroché le felpe e i maglioni dello scorso inverno !
Altra cosa importante sono le finestre. D'obbligo sono i tre vetri che oltre a ridurre le perdite verso l'esterno attutiscono moltissimo anche i rumori esterni.
Devo dire che i termosifoni, come succede anche in Italia, in Svezia vengono installati spesso sotto le finestre. Ma ciò che fa la differenza è che, mentre in Italia vengono solitamente create delle apposite nicchie dove per forza di cose lo spessore del muro diventa minore e quindi le perdite di calore verso l'esterno risultano maggiori, qui i termosifoni vengono semplicemente applicati al muro con i tubi corrono tutti esternamente alle pareti.
Orrore e raccapriccio, esclamerà più di qualcuno... ebbene sì, per noi italiani sempre molto attenti all'estetica (purtroppo spesso anche più che alla sostanza), i tubi esterni ai muri possono non piacere e sono difficili da "mandare giù". Ma da quando ho iniziato a vivere qui in Svezia, devo dire che il mio approccio a diverse cose è cambiato. I tubi non saranno belli, ma prima di tutto sono comodi (se c'è un problema questo viene subito risolto senza rompere muri, tagliare piastrelle o peggio ancora togliere il parquet in legno) e poi soprattutto contribuiscono anche loro a scaldare. Sono più efficienti.
Radiatori, finestre e fonti di energia rinnovabili sono gli esempi con cui ho avuto più a che fare ogni giorno, ma ovviamente nella costruzione delle case ci sono anche altri fattori importanti, come penso sia quello dell'utilizzo del legno... ma penso che qualche lettore ingegnere o architetto molto più afferrato di me nel campo, potrà dare qualche indicazioni in più, per ora mi fermo qui e mi godo il caldo... dentro.