domenica 28 febbraio 2010
Voci di dissenso
sabato 27 febbraio 2010
L'era glaciale è finita?
giovedì 25 febbraio 2010
Cattivo pagatore ?
martedì 23 febbraio 2010
Voglio andarmene da qui, ma...
É abbastanza evidente che, non avendo nessuna esperienza di lavoro in agenzie di collocamento, e gran poca esperienza in settori lavorativi che non siano i nostri, facciamo gran fatica a dare una risposta a tutti coloro che ci pongono un simile quesito. É anche ovvio che ogni situazione é a sé stante, e quindi ci é difficile dare un giudizio basandoci sulle poche e magari vaghe informazioni che possono essere contenute in una semplice mail. Ed infine chiediamo scusa a quanti ancora aspettano una risposta (lavoriamo tutti e due, e giá tenere il blog aggiornato é impegnativo): con un po´ di pazienza scriveremo a tutti !
Quindi scriviamo questo post per riassumere quelle che sono le nostre opinioni riguardo a ció che puó rendere l´emigrazione un successo (o un fallimento), e quali sono alcune cose fondamentali da tenere in considerazione quando si inizia a pensare ad un salto cosí importante.
1. Iniziate a pensare a cosa lasciate, e a cosa pensate (realisticamente) di trovare nel nuovo Paese. Magari fate una lista dei pro e dei contro. Il Paese Perfetto non esiste, semmai esiste un posto che per voi va meglio, tutto considerato, di quello dove giá siete. Magari cercate di approfondire la situazione socio-culturale odierna del Paese dove intendete emigrare, e non basatevi solo sugli stereotipi. Questo ovviamente vale per la Svezia ma anche se avete scelto un qualsiasi altro Paese
2. Lingua. In Svezia si parla lo svedese. Che poi la maggior parte della gente parli anche l´inglese, e ad un livello molto buono, é un altro discorso. Partire con la convinzione che con l´inglese si trovi qualsiasi lavoro in Svezia é pura follia, anche se si tratta di un lavoro poco o per nulla qualificato. In fin dei conti: perché qualcuno dovrebbe assumere personale non qualificato che non parla svedese invece di personale, altrettanto non qualificato e disposto a fare lo stesso lavoro, che parla la lingua ? Un discorso a parte vale per pochi lavori particolari, qualificati, e per cui c´é carenza di personale in Svezia. Lo stesso discorso a parte vale per chi lavora da casa e su internet (e potrebbe farlo dalla Svezia come dall´Italia come da Timbuctú). Ma appunto si tratta di eccezioni, non della regola. Studiare lo svedese, prima di arrivare in Svezia, apre moltissime porte, oltre che quella (magari fondamentale) dell´ufficio di collocamento (http://www.ams.se/).
3. Lavoro (quello futuro). Pensate a cosa sapete fare. E questo vale tanto in Svezia come da qualsiasi altra parte. Inutile scrivere: "non ho qualifiche particolari, sono disposto a fare di tutto". Iniziate da qualcosa, cercate di capire quali sono i vostri punti forti e che cosa vi piacerebbe fare veramente. Cercate di essere propositivi, in primo luogo con voi stessi, e di mettere a frutto i vostri talenti e le eventuali qualifiche/titoli di studio. A volte anche un hobby, una passione possono trasformarsi in un lavoro ! Cercate contatti, anche su internet: da una semplice mail di richiesta informazioni possono nascere interessanti opportunitá.
4. Lavoro in Italia. Un discorso é partire quando la situazione in Italia é disperata e senza prospettive. Un altro é mollare un lavoro certo senza avere un "paracadute" nel caso in cui l´avventura all´estero non vada proprio come previsto. Partire all´avventura in un Paese straniero, di cui magari non si conosce una parola della lingua locale, senza lavoro né idee concrete per trovarlo, beh mi sembra abbastanza una pazzia (alcuni hanno fortuna, ma molti altri e piú numerosi se ne tornano con la coda tra le gambe). Se potete, cercate lavoro dall´Italia e fate qualche "giro esplorativo" in vacanza nel vostro Paese di destinazione (anche per vedere com´é il posto, se non ci siete mai stati: non si sa mai). Se avete la possibilitá di prendervi un´aspettativa, questa puó essere una buona idea per "provare" all´estero con la possibilitá di tornare indietro. Informatevi sulle possibilitá previste dalla legge (e a volte sconosciute a capi/capetti/burocrati).
5. Abitudini e stile di vita. La Svezia non é l´Italia. Si trova il cibo italiano, la pasta Barilla, il caffé Lavazza e quasi tutto il resto (a prezzi variabili, ovviamente). Ma se si crede di non riuscire a sopravvivere senza l´espresso quotidiano preso al baretto sotto casa, o senza altre abitudini tipicamente italiane, allora forse é meglio restare, per evitare di soffrire quotidianamente e di sbuffare per ogni cosa che non é come a casa propria. Una bella dose di spirito d´adattamento é senza dubbio fondamentale. Mettete in conto, all´inizio della vostra avventura, una dose di fatica (fisica e mentale) almeno doppia di quella che fareste nelle stesse condizioni in Italia.
domenica 21 febbraio 2010
Cacciatori di tornado e Sanremo
Non mi era mai successo prima e devo dire che è una sensazione molto bella vedersi dall’altra parte dello schermo, ripreso dalle telecamere. E devo dire che il lavoro di Felix (il regista) è stato sapiente in quanto è riuscito a rendere bene tutti gli aspetti della “dura vita del cacciatore di tornado” che, come si dice, è 90% attesa e 10% adrenalina pure. Nel suo video racconto non manca nulla, dai ritrovi mattutini per lo studio della situazione meteorologica, alla lunga guida per ore e ore nelle immense praterie d’America, dalle interminabili attese che si formi il temporale giusto ai frenetici momenti della caccia, dell’inseguimento del temporale perfetto tra chicchi di grandine enormi, fulmini che cadono poco distanti dalle auto, fino alla materializzazione del tornado.
Il gruppo di cacciatori italiani ha regalato a Felix l’occasione che attendeva dopo oltre quaranta giorni trascorsi nelle strade della Tornado Alley, passando da un gruppo di cacciatori al successivo senza aver mai grande fortuna nella caccia grossa. Quello che si prospetta davanti alle telecamere il 23 maggio 2008 in uno sperduto angolo di Kansas è il sogno di tutti i cacciatori di tornado: uno splendido tornado con il suo vortice nero di polvere e detriti in un contrasto di luce perfetto che attimo dopo attimo si avvicina regalando pochi minuti di autentica adrenalina! Chapeau…