domenica 31 luglio 2011

Weekend di mirtilli e cartongesso

Il pomeriggio è ormai agli sgoccioli e sebbene il Sole splenda ancora, le membra sono stanche, provate da un intenso weekend di lavoro nella casa durante il quale però ci siamo concessi anche un paio di passeggiate rilassanti nel bosco "dietro casa".
Per iniziare nella mattinata di ieri sabato abbiamo infilato il piccolo Galileo (che ormai ha superato la soglia degli 8 chili di peso) nel Babybjörn e ci siamo fatti una passeggiatina nel boschetto armati di apposita scatoletta per la raccolta dei mirtilli. Il sottobosco è strapieno di piante di mirtillo tuttavia il grosso dei frutti era già stato asportato con l'apposito attrezzo quasi in maniera professionale. Dubito che siano state le famiglie dei dintorni tanto era professionale il lavoro eseguito e piuttosto mi vengono in mente i soliti bärplockare (raccoglitori di frutti di bosco) del sudest asiatico specializzati da queste parti proprio in questo mestiere e diciamo pure anche un po' sfruttati dai datori di lavoro che sono anch'essi asiatici. Tuttavia la nostra scatoletta di mirtilli siamo comunque riusciti a rimpierla con estrema soddisfazione e lavoro certosino. 


Il sabato pomeriggio è stato invece dedicato ad un lavoro propedeutico alla dipintura della casa. In pratica tutte le parti di legno che non hanno subito il processo di protezione direttamente in fabbrica devono essere appositamente trattate con due prodotti che preservino il legno dall'attacco dell'umidità e delle muffe. Si tratta di uno speciale olio che va dato con due mani e di un colore di sottofondo (grundfärg). E queste parti sono: tutto il bordo inferiore della casa, tutte le parti terminali dei riquadri delle finestre, una trave sopra l'ingresso, qualche bordo qui e là. In una manciata di ore nel pomeriggio di sabato siamo riusciti a terminare la prima mano di olio protettivo su tutto il piano terra. Nella restante parte del pomeriggio invece abbiamo preso il "toro per le corna" ed abbiamo affrontato un lavoro che ci aspettava da tempo ma che per ovvi motivi non avevamo ancora fatto. Di cosa si tratta? Il completamento della parte interna del garage. A suo tempo in occasione del trasloco avevamo acquistato dei pannelli di  cartongesso da 1 cm di spessore e delle dimensioni di 120x240 cm in numero sufficiente per completare l'isolamento del garage.



Devo dire che mi immaginavo il lavoro molto più complesso, in realtà grazie ad un indomito avvitatore che non si scarica mai e ad un taglierino siamo riusciti a tagliare il cartongesso in tutti i pezzi necessari per completare il puzzle. Per fortuna che i montanti della struttura in legno delle pareti sono posizionati a distanze standard di 60 cm uno dall'altro cosicché abbiamo potuto utilizzare sei dei dieci pannelli per intero senza alcun ritaglio.
Stamattina abbiamo completato il lavoro del garage e poi ci siamo finalmente rilassati, come si deve nel weekend. A pranzo grazie alla visita di amici abbiamo potuto gustarci una meravigliosa pizza fatta in casa e nel pomeriggio, dopo la canonica passeggiatina nel bosco, un ottimo frappé alla menta (abbiamo inaugurato lo sciroppo di menta Fabbri arrivato dall'Italia con i pallets) accompagnato da dei muffins ai mirtilli ! Un weekend proprio divertente...

mercoledì 27 luglio 2011

Prove di colore

Ecco, siamo agli sgoccioli nella scelta del colore della casa. Il tempo stringe, ed entro questo fine settimana dobbiamo arrivare ad una decisione definitiva per poter ordinare i barattoli che verranno consegnati in una settimana circa, e per poi avere il tempo di dipingere la casa prima di partire per le sospirate vacanze.
In settimana, dopo aver studiato attentamente il catalogo dei colori per la facciata esterna, abbiamo acquistato 6 barattoli di prova con cui dipingere un metro quadrato (o anche meno) della facciata e vederne l'effetto. Molto democraticamente, ognuno di noi due ha potuto scegliere tre colori a piacere (a voi indovinare quali sono stati scelti da me e quali da Gabriele !). Diciamo che il risultato finale non corrisponde esattamente a quello che ci eravamo immaginati sulla carta, ma tra tutti questi qualche colore che piace c'è comunque e con tutta probabilità il colore finale sarà uno di questi sei.

Come già detto, l'intero quartiere è composto di case sui toni del bianco o del grigio chiaro, con un paio di case color carta da zucchero e una casa verde scuro. Colori troppo forti erano stato quindi esclusi in partenza, per non "apparire" troppo tra tutte queste case dal colore tenue. Ma la tentazione del blu acceso con i profili bianchi di tetto e finestre è veramente forte, dopo aver visto in Islanda un gran numero di bellissime case di questo colore, che viene anche proposto nel catalogo per case della forma simile a quella della nostra.

(Il blu dell'immagine è lo stesso che abbiamo dipinto per prova sulla nostra casa)

Consigli dell'ultimo minuto?

giovedì 21 luglio 2011

Un grande passo: dipingere la casa

Visto che tutti i vicini di casa si stanno piú o meno da fare in questa estate svedese con la parte esterna della loro abitazione chi con il giardino e chi con le facciate, anche noi abbiamo preso una decisione importante: nel mese di agosto dipingeremo la casa ! Ma prima ci sono diverse cose da capire prima di avventurarsi in un'impresa del genere: il cosa, il come e anche il quando.
Dipingere l'esterno di una casa in legno in Svezia non é impresa impossibile (visto che la maggioranza dei padroni di casa utilizza il fai-da-te). Tuttavia occorre conoscere bene cosa bisogna fare. La ditta che ci ha costruito la casa ci ha lasciato alcuni barattoli di prodotti speciali mentre il colore vero e proprio dovremo ordinarlo da una ditta specilizzata. Il costo di tutto il materiale era giá compreso nel costo della casa, l'extra é "solo" la manodopera.
Tutte le pareti esterne della casa sono state giá precedentemente dipinte ed impregnate in fabbrica con un materiale di fondo antimuffa che attualmente dona il colore grigio alla casa. La prima cosa da fare quindi é utilizzare uno speciale olio isolante da spennellare su tutte quelle parti di legno che non sono state precedentemente trattate e che in pratica sono le parti vicino alle fondamenta e le parti in legno vivo; tale operazione non dovrebbe essere troppo difficile.
Una cosa concettuale invece molto piú difficile é la scelta del colore. Ieri ci siamo recati in un negozio che rivende i colori che noi andremo ad utilizzare (della Teknos) e abbiamo provato a scegliere un paio di colori. Come tutti saprete una cosa é vedere un colore su un pezzo di carta su un catalogo, un'altra cosa é vederlo su un pezzo di legno ruvido (non lucido) all'interno ed un'altra cosa ancora é vedere lo stesso colore sullo stesso pezzo di legno all'aperto, in ombra e sotto il sole. Il commesso del negozio ci ha premurosamente spiegato tutto e ci ha raccomandato di fare tutto con calma, portando le varie prove di colore sui pezzi di legno fuori dal negozio per vederne l'effetto.
E´ doveroso premettere che la stragrande maggioranza delle case nel vicinato sono o bianche o grigie con una sola casa color verdone, una azzurro-avio ed un paio con la classica abbinata svedese bianco-nero. Di colori particolarmente vivaci quindi non se ne parla nemmeno e tale scelta é stata esclusa in partenza (con mio grande rammarico visto che avrei voluto la casa gialla). La mia seconda preferenza é un celeste-azzurrino ma dato che Silvia propende piú per un grigio, alla fine siamo usciti dal negozio con due prove di colore in barattolo che dovrebbero contenere una qualche tonalitá di celeste e grigio.
Il prossimo passo é provare a dipingere un metro quadro del garage per vederne l'effetto e poi fare la grande scelta...

lunedì 18 luglio 2011

Dagens ros

Fin dai nostri primi giorni in Svezia non abbiamo potuto far a meno di notare la gentilezza e la cortesia degli abitanti del posto. Sarà una cosa da nulla, ma entrare in un negozio, chiedere un qualcosa e ricevere la risposta con cortesia e - soprattutto - con il sorriso sulle labbra, non è una cosa così banale.
Negli ultimi nostri tempi in Italia - parliamo del 2009 - non era invece raro imbattersi in commesse immusonite, servizi clienti campioni mondiali di villanaggine, maleducazione alquanto diffusa, e in generale un clima di sospetto ("quello sicuramente mi vuole fregare") e di "tuttodovutismo" ("perchè mai dovrei ringraziare, visto che è quello che mi spetta ?").
Aggiungiamoci poi quello che si legge sui giornali italiani o si sente ai TG (lista di notizie dal deprimente al catastrofico, eccezion fatta per i soliti gossip da spiaggia sulla velina o il calciatore di turno): non è certo da far venire il buonumore appena alzati dal letto...
Il tutto è forse parzialmente comprensibile data la situazione di crisi economico-morale-sociale-culturale-politica italiana. Ma è anche un cane che si morde la coda: tutto questo catastrofismo alimenta il malumore, il quale a sua volta alimenta un clima di sospetto-astio-amarezza. 
Bene, anche la Svezia ha avuto la sua crisi (in modi e tempi diversi) e non è certamente il Paese perfetto. Ma: un sorriso fa bene a chi lo riceve e fa bene anche a chi lo dà, un "grazie" non costa nulla e qui entrambe le cose non vengono centellinate. Dall'idraulico che viene a sistemare le tubature del bagno, dalla commessa nel grande magazzino, dal medico in ambulatorio o in ospedale. E anche la riconoscenza: ogni giorno, sul giornale locale, appare una pagina di ringraziamenti (la rubrica si chiama "Dagens ros" - la rosa del giorno - e la pubblicazione è gratuita) dove si legge veramente di tutto: dalla vecchietta che ringrazia il tassista che l'ha aiutata a portare per 2 piani di scale le 2 valigie dopo un lungo viaggio, alle persone oneste che restituiscono borse o portafogli dimenticati in giro (quasi ogni giorno), al medico che ha seguito bene un paziente per lungo tempo, ai vicini di casa che si sono presi cura del gatto o delle piante durante le vacanze dei legittimi proprietari. Due righe, davvero, ma che bella cosa !
E poi: almeno ogni giorno si legge un articolo dedicato a qualcuno del posto che si è reso famoso o ha fatto qualcosa di utile per la collettività grazie al proprio impegno. Insomma, notizie positive. Sentire che più di qualcosa funziona, nel marasma generale, riscalda in cuore e non può che essere positivo per tutti. 

mercoledì 13 luglio 2011

Ancora qualche riflessione sulla medicina in Svezia e in Italia

Ne abbiamo parlato spesso, io e Giulia, della differenza abissale tra la formazione medica in Italia e in Svezia. Veniamo da una formazione medica avvenuta negli stessi anni e nello stesso posto, e quindi condivido appieno il suo bellissimo post, che trovate qui. Novanta minuti di applausi e standing ovation !

venerdì 8 luglio 2011

Pianoforte per due

Finalmente tutte le cose stanno trovando un loro posto nella nuova casa ed anche il pezzo forte arrivato la settimana scorsa dall'Italia, da un paio di giorni fa bella mostra di sé su una parete del soggiorno. Si tratta di qualcosa a cui sia io che Silvia eravamo molto affezionati perché entrambi, quando eravamo piú giovani, vi avevamo passato molte ore e giornate in sua compagnia. Di cosa si tratta? Ma di un pianoforte ovviamente !
Ebbene sí, i miei genitori dopo lunghi anni in cui il nostro pianoforte é rimasto inesorabilmente muto nel loro soggiorno (io avevo terminato di studiare con l'inizio degli studi universitari e il mio conseguente spostamento a Padova), visto la disponibilitá di spazio nel nostro nuovo nido, hanno pensato bene di farci un bel regalo impacchettandolo accuratamente su due pallets e spedendolo con un corriere verso il Grande Nord.

Tempo una settimana e il pianoforte giá si trovava nel nostro garage. Poi é bastato fare un colpo di telefono ad una ditta che si occupa di traslochi e con l'aiuto di un paio di fortuzi omaccioni lo spostamento dal garage alla posizione definitiva nel soggiorno é stato quasi un gioco da ragazzi.
Grazie a questo gradito pensiero ora abbiamo riscoperto un bellissimo hobby che possiamo coltivare anche assieme visto che nell'era di internet é facilissimo recuperare via internet degli spartiti a quattro mani. E il piccolo Galileo sembra giá gradire mentre i genitori si esercitano con il primo pezzo di Mozart.

sabato 2 luglio 2011

Lampade alogene o LED ?

Oggi voglio parlare di illuminazione. Ora che i lavori relativi al trasloco stanno iniziando a calare di intensità e le cose cominciano a trovare un loro posto in casa a mano a mano che le scatole in garage si svuotano, abbiamo anche il tempo per far lavorare un po’ il cervello e lasciar riposare i muscoli indolenziti.
Il problema di oggi è capire se e quanto vale la pena investire in una nuova tecnologia come quella dei faretti a LED per l’illuminazione esterna della casa. Abbiamo da poco acquistato delle lampade da parete a doppio faretto da installare sull'esterno della casa per illuminarla durante le ore di buio (adesso in effetti non ce ne sarebbe bisogno ma visto che tra qualche mese inizierà a far buio molto prima è meglio prendersi per tempo con questo genere di ragionamenti).
Devo precisare che si tratta di un’illuminazione più di estetica che di sostanza, non vogliamo illuminare a giorno la casa con fari da stadio, più che altro si tratta di donare alla casa un suo carattere esterno. Le lampade da parete installate sono della Nordlux e nella scatola trovano spazio già due faretti alogeni da 35 W. Non ci ho messo molto a capire che con sei lampade a due faretti ciascuna ed altri due faretti incassati sopra l'entrata la potenza impegnata una volta accese tutte è di quasi mezzo KW. Vabbè che l’energia in Svezia costa un quarto in meno (fonte www.energy.eu) ma è facile intuire che la cifra da sborsare all’anno per l’illuminazione esterna non è proprio una bazzecola.


Così ci siamo decisi ad approfondire le nostre conoscenze sui faretti a luce LED per capire se potevano fare al caso nostro. Dopo diverse visite nei vari negozi siamo riusciti finalmente a farci un’idea della luce prodotta e del loro possibile impiego. Un faretto da 4-5 W a LED può benissimo essere impiegato per l’illuminazione esterna al posto di un faretto alogeno da 35 W.
Per concretizzare tutto il ragionamento ho ripreso in mano il famoso file excel con i calcoli e confronti del sorgere e tramontare del Sole e delle ore di luce tra l’Italia e la Svezia e l’ho upgradato alle versione 1.2 aggiungendo il calcolo del consumo e del costo dell'acquisto dei faretti per l’illuminazione.
Il primo passo è capire per quante ore di luce è necessario illuminare la casa. Si parte dal file excel dove è già presente una colonna con la durata del giorno più i due crepuscoli (ricordo che il crepuscolo è il periodo di tempo tra l’istante in cui il Sole tramonta e l’istante in cui esso raggiunge l’altezza di sei gradi sotto l’orizzonte, che in pratica significa non proprio buio ma corrisponde più o meno al tempo di accensione dell’illuminazione cittadina). Una nuova colonna nel file riporta ora il numero totale di ore di buio durante tutti i giorni dell’anno; da queste parti si va da un minimo di tre ore e un quarto ad un massimo di sedici (per confronto nel nord Italia si va da otto ore e mezzo a quindici ore e mezzo).
Aggiungendo altri dati nelle caselle marcate in azzurro (come il numero di faretti, la potenza e il costo di acquisto degli stessi) si può ottenere il costo totale annuo richiesto per l’illuminazione della casa.
Alcuni commenti non scontati:
1) non tutti ci crederanno ma il numero totale di ore annue in cui è necessario illuminare la casa è maggiore in Italia che in Svezia (questo grazie proprio al fatto che il crepuscolo è più lungo in Svezia che in Italia - il Sole scende verso l’orizzonte con una traiettoria più inclinata e quindi meno velocemente). La differenza tra Norrköping e Padova è di quasi 700 ore annue;
2) illuminare una casa in Svezia costa meno che in Italia grazie a quanto detto al punto 1) e al fatto che l’energia costa meno (circa 25% in meno);
3) i faretti a LED costano parecchio di più dei normali faretti alogeni ma durano 15-20 volte di più;
con i faretti alogeni che durano mediamente 2.000 ore significa cambiare tutte le lampade un paio di volte all’anno (cosa non divertente se questo succede in pieno inverno con magari 50 cm di neve...). Di contro i faretti a LED durano dai due ai quattro anni;
4) tenendo conto del costo di acquisto spalmato per anno e del consumo, l’illuminazione a LED costa dalle quattro alle cinque volte in meno di quella alogena. Il risparmio è leggermente maggiore in Italia che in Svezia.


Detto questo adesso mi adopererò per la ricerca del prezzo migliore dei faretti LED su internet lasciandovi fare i vostri calcoli con il nuovo file che trovate qui.