Oggi valicheremo il Brennero e saremo nuovamente in Italia e chissà quali sensazioni ed emozioni ci saranno là ad attenderci nei prossimi dieci giorni. Dovremo però anche andare a prelevare Anna e Martin che atterreranno a Treviso in serata, dopodiché inizierà una settimana di fitti appuntamenti mondani e culinari appositamente studiati ed organizzati per cercare di regalare ai nostri fidati compagni di viaggio svedesi uno scorcio di autentica vita nella provincia italiana, tra Veneto e Friuli.
mercoledì 31 marzo 2010
Castello ululì
Finalmente una giornata di sole ad illuminare la nostra discesa dal nord Europa verso il Mediterraneo. In effetti quando percorsa ormai gran parte della Germania da nord a sud siamo arrivati in vista delle Alpi, ci siamo sentiti per un attimo come i Barbari che dovevano valicare le Alpi per raggiungere nuove terre da conquistare… le Alpi hanno rappresentato in questo viaggio per noi una vera e propria barriera naturale e psicologica che dovevamo superare per raggiungere le terre natie.
La giornata di ieri è stata dedicata alla visita del "castello ululì" che in realtà è il castello più bello realizzato dal Ludovico II di Baviera, il Neuschwanstein; una vera e propria residenza da fiaba dove l'amore per il medioevo e le opere di Wagner sono celebrati assieme in una costruzione grandiosa ed incompiuta.
Oggi valicheremo il Brennero e saremo nuovamente in Italia e chissà quali sensazioni ed emozioni ci saranno là ad attenderci nei prossimi dieci giorni. Dovremo però anche andare a prelevare Anna e Martin che atterreranno a Treviso in serata, dopodiché inizierà una settimana di fitti appuntamenti mondani e culinari appositamente studiati ed organizzati per cercare di regalare ai nostri fidati compagni di viaggio svedesi uno scorcio di autentica vita nella provincia italiana, tra Veneto e Friuli.
martedì 30 marzo 2010
Berlino tra storia e modernità
Nel percorso da Køge al punto più meridionale della Danimarca, dove salpa il traghetto per Rostock e l’Europa continentale, abbiamo la possibilità di vedere un po’ di paesaggio rurale danese e attraversare qualche piccolo paesino. Innanzitutto le case in Danimarca non sono in legno come la maggioranza delle abitazioni svedesi ma in mattoncini rossi e l’impressione che abbiamo dalla strada è che sembrino meno curate nell’aspetto esteriore, come meno curato sembra anche l’arredo urbano e la viabilità. Il tratto via mare è breve, solo un’ora e mezza per sbarcare in suolo tedesco. La meta per i due giorni seguenti è la capitale Berlino. Il traffico, complice il fatto che è domenica, è scarso in autostrada e l’entrata nella metropoli avviene senza troppi problemi grazie anche alla viabilità a scorrimento veloce che porta quasi nel cuore cittadino. La cosa che colpisce di più quando vi si arriva in auto è il passaggio dai boschi all’abitato urbano che avviene in maniera piuttosto brusca, sembra quasi che la natura arrivi fin quasi dentro la città: in realtà è la città che è estremamente vasta ed è circondata dai boschi dove notiamo che la natura non è ancora addormentata come in Svezia ma sta iniziando a destarsi dal letargo invernale.
Per il resto, parcheggiata la Brontomacchina, abbiamo utilizzato solo i mezzi pubblici per girovagare in città, la cui rete - dobbiamo dire - non è di così semplice utilizzo come abbiamo trovato in altre capitali europee come Parigi o Londra. Una volta compresi i meccanismi però poi se ne apprezza la vastità che permette di raggiungere qualsiasi punto. A tal fine lunedì abbiamo acquistato un ticket giornaliero e con sorpresa abbiamo notato la completa assenza di barriere di controllo agli ingressi della metro, niente sbarre o girelli, tutto è aperto… e in un’intera giornata non abbiamo mai incontrato nemmeno un controllore… segno che la civiltà da queste parti è abbastanza sviluppata.Berlino è una città molto bella, dove il nuovo si mescola continuamente ai ricordi del passato che qui e là fanno capolino dietro a strutture e costruzioni estremamente moderne. Una città dove i monumenti più imponenti ed importanti giacciono in quella che una volta era la parte “est” della capitale, la parte in cui comandava quella stessa bandiera che oggi penzola come un drappo scolorito e stracciato ai lati del checkpoint Charlie.
Seppure oggi siano quasi completamente scomparse le tracce di quel muro abbattuto quando io avevo da poco compiuto diciotto anni, nei pressi della bianca cabina in legno, oggi divenuta attrattiva turistica, i ricordi però possono nuovamente tornare alla memoria tramite le tante fotografie ed i racconti riportati su dei pannelli espositivi che seguono il percorso originario del muro.
Uno dopo l’altro abbiamo passato in rassegna tutti i monumenti simbolo di un’epoca, riempiendoci gli occhi di quello che abbiamo studiato sui libri di storia, noi che fortunatamente la guerra non l’abbiamo vissuta sulla nostra pelle come purtroppo alcuni dei nostri genitori hanno dovuto. Devo dire però che mi ha fatto una certa impressione pensare al fatto che ormai un’intera generazione di giovani, quelli che oggi in gita scolastica affollano i luoghi più turistici, non ha conosciuto se non per sentito dire tutti gli avvenimenti connessi alla caduta di quel muro.
Quando, soddisfatti, lasciamo la capitale nuovamente a bordo della Brontomacchina, questa volta però in mezzo al traffico che però non è mai caotico, una clacsonata da dietro mi ricorda che non siamo in Svezia… in effetti ci eravamo chiesti quando sarebbe giunto quel fatidico momento…
lunedì 29 marzo 2010
Tra Svezia e Danimarca
I nostri primi due giorni di viaggio ci hanno portato ad attraversare la Svezia da est ad ovest e poi la Danimarca orientale da nord a sud. Percorrendo l’autostrada che da Stoccolma porta a Malmö abbiamo potuto valutare la situazione neve lungo la via. Diciamo pure che Norrköping è l’ultima città dove ancora la neve resiste nei campi come un’unica copertura bianca anche se molte zone ormai si stanno trasformando in acquitrini sotto l’azione del Sole e delle temperature sopra lo zero. Già a Linköping la situazione è molto diversa con la neve presente a chiazze piuttosto che in uno strato continuo; continuando poi verso sud-ovest oltre Jonköping la neve quasi non c’è più. Per vedere però i primi segni di primavera dobbiamo aspettare oltre, perché anche in Danimarca tutti gli alberi ancora sono completamente primi di foglie seppure qualche campo appare già seminato.
Nel pomeriggio di venerdì percorriamo oltre 400 km di soli boschi e pochissimi centri abitati fino a lasciare le foreste poco prima di giungere ad Helsinborg sulla costa occidentale. Pernottiamo a Malmö e la mattina del sabato, prima di attraversare la straordinaria opera ingegneristica che è il famoso ponte che collega la Svezia alla Danimarca (395kr per la cronaca) andiamo a dare un’occhiata da vicino al più alto grattacielo di Svezia, l’altrettanto famoso “Turning Torso”, ossia il busto rotante, uno skyscraper (grattacielo si scrive così anche in svedese) alto 190 metri che dalla base alla sommità ruota su sé stesso di 90° !
Nel pomeriggio di venerdì percorriamo oltre 400 km di soli boschi e pochissimi centri abitati fino a lasciare le foreste poco prima di giungere ad Helsinborg sulla costa occidentale. Pernottiamo a Malmö e la mattina del sabato, prima di attraversare la straordinaria opera ingegneristica che è il famoso ponte che collega la Svezia alla Danimarca (395kr per la cronaca) andiamo a dare un’occhiata da vicino al più alto grattacielo di Svezia, l’altrettanto famoso “Turning Torso”, ossia il busto rotante, uno skyscraper (grattacielo si scrive così anche in svedese) alto 190 metri che dalla base alla sommità ruota su sé stesso di 90° !
La giornata del sabato caratterizzata da una temperatura di 5-6°C, qualche goccia di pioggia e cielo coperto è dedicata poi a Copenaghen. Come prima meta, arrivando da sud, scegliamo Cristiania, la famosa comunità hippy formatasi nel 1971 in seguito all’occupazione di un’ampia area militare abbandonata in prossimità del mare. In quegli anni un migliaio di persone decisero di abitare a Cristiania dando origine ad un vero e proprio esperimento sociale di vita comunitaria auto-governata e gestita, senza dover nulla allo stato ed alla città. Sono passati quasi 40 anni dall’età d’oro degli hippy ed il tempo penso si sia fatto sentire parecchio. Percorrendo a piedi le piccole vie in terra battuta piene di pozzanghere in mezzo a personaggi che si scaldano con fuoco dei bidoni, non può non saltare all’occhio lo stato di degrado in cui tutta l’area giace. Gli hippy sono stati sostituiti da personaggi “alternativi”, una quantità di chincaglieria è sparsa un po’ ovunque nei vicoletti e nelle vie del “centro” che ruota attorno alla via denominata “Pusher street”. Tutto sembra ancora autogestito, ci sono tre personaggi con un camion della spazzatura verde pieno di disegni che cercano di raccogliere un po’ di rifiuti, qualcuno che sistema qualche ombrellone all’esterno di piccoli negozietti dove si vende un po’ di tutto, rigorosamente usato… biciclette di tutti i tipi sono sparse un po’ ovunque come dappertutto ci sono graffiti, scritte e disegni sui muri… chissà quanto potrà durare ancora questo “esperimento” che forse aveva un senso 40 anni fa ma che al giorno d’oggi forse ha perso gran parte della sua “esoticità”…
Copenaghen per il resto è una città molto bella e la passeggiata per il centro risulta oltremodo piacevole. C’è parecchia gente, i negozi sono alla moda e pochi sono gli ambulanti che cercano di “intrattenere” i turisti o vendere loro qualcosa. Non disponendo di tantissimo tempo scegliamo di girovagare un po’ per le vie del centro per giungere anche fino alla bella vista che si apre sul canale di Nyhavn dove casette di tutti i colori fanno da sfondo ad imbarcazioni di legno che sono ormeggiate lungo le sponde dove trovano posto diversi ristorantini. D’estate deve essere veramente uno spettacolo… questa stagione purtroppo non permette di godersi appieno l’atmosfera seppure le coperte non manchino sui tavoli all’aperto come neanche gli intrepidi avventori.
Per il secondo pernottamento, Silvia, che era deputata all’organizzazione pratica del viaggio, ha scelto un bel B&B nel piacevole paesino di Køge sulla costa a sud di Copenaghen proprio in uno dei luoghi dove i danesi nel 1677 riuscirono a respingere in una battaglia navale il tentativo di invasione della flotta svedese. E’ evidente che siamo fuori stagione, qui i turisti ci vengono d’estate per il mare, tuttavia ha il suo fascino passeggiare nelle viuzze semi deserte del sabato pomeriggio (dove tutti i negozi alle 14 sono già chiusi) della piccola cittadina fiancheggiate da case a graticcio vecchie di 400 anni.
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domenica 28 marzo 2010
Un anno di One Way To Sweden
Esattamente un anno fa scrivevamo il primo post su questo nostro blog, nei giorni precedenti la nostra partenza per la Svezia. Le nostre sensazioni si potevano descrivere come un misto di eccitazione, curiosità per il futuro, incertezza, e un pizzico di tristezza per il fatto di lasciare in Italia parenti, amici e colleghi.
Mai avremmo immaginato - ma di cuore lo speravamo - che quest'anno in terra svedese sarebbe stata un'esperienza così bella ed arricchente, ricca di emozioni e nuove sfide.
Per festeggiare il "compleanno" del blog vogliamo oggi pubblicare un breve video che avevamo realizzato ancora l'anno scorso, che un po' riassume il nostro stato d'animo alla vigilia della partenza e che è dedicato a tutti coloro che, vicini o lontani, hanno fatto o fanno parte della nostra grande avventura: grazie a tutti !
mercoledì 24 marzo 2010
Hej då amata brontomacchina
Eccoci arrivati all'ultima settimana di marzo: ancora due giorni e partiremo in macchina alla volta dell'Italia, ripercorrendo all'inverso, dopo quasi un anno, il viaggio attraverso l'Europa che avevamo fatto l'anno scorso per traslocare tutte le nostre cose fino a Norrköping.
Questa sarà l'occasione non solo per unire una vacanza itinerante a un breve soggiorno in Italia, tra l'altro in compagnia dei nostri due amici svedesi Anna e Martin che andremo a prendere direttamente all'aeroporto di Treviso, ma anche per dare l'addio alla nostra Brontomacchina, amata e fedele compagna di viaggi e avventure, che tornerà in patria nel suo ultimo viaggio glorioso prima di essere a malincuore venduta a chi - speriamo - le vorrà bene come le abbiamo voluto noi.
Ma nel frattempo, per festeggiare la sua dipartita, abbiamo studiato un itinerario interessante per rendere il viaggio di ritorno piacevole e vario, con un kilometraggio totale di 2244 km:
1° giorno: Norrköping-Malmö
2° giorno: giornata a Copenhagen e pernottamento a Køge
3° giorno: Køge- traghetto Gedser/Rostock- pomeriggio e pernottamento a Berlino
4° giorno: giornata a Berlino Berlino e pernottamento a Norimberga
5° giorno: Norimberga -Neuschwanstein (castello Ululì)
6° giorno: Neuschwanstein- aeroporto di Treviso-Montegrotto Terme
Naturalmente cercheremo di postare racconti e foto anche di questa avventura transeuropea (collegamenti internet permettendo): a presto per i dettagli !
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martedì 23 marzo 2010
La nuvola di Fantozzi
Ieri sera eravamo stati a trovare degli studenti italiani in Erasmus che abitano qui a Norrköping. Uno studente ed una studentessa di infermieristica ed un loro amico (tutti emiliani) che da metà gennaio stanno provando il sistema sanitario svedese dal punto di vista di chi ci lavora dentro.
La serata è stata molto piacevole, allietata dalla pizza sapientemente preparata da Matteo sotto gli attenti sguardi di Fabio e Ashley. Ci siamo divertiti parecchio tra i racconti della loro formazione universitaria in terra svedese e le incredibili esperienze lavorative italiane (purtroppo negative) che hanno destato non poco stupore ed incredulità in tutti i presenti. Purtroppo quando si incappa in gente poco onesta le conseguenze che a volte si subiscono possono essere anche piuttosto pesanti. Tuttavia nonostante la serietà dei problemi discussi, la simpatia e le risa non sono mancate... anche se devo dire che ad un certo punto mi è venuto un forte sospetto sulla presenza della classica "nuvola di Fantozzi".
I miei sospetti però si sono consolidati a cena finita, quando alle 23.30 giunti salutati gli amici, ci siamo diretti verso il parcheggio completamente deserto. Una volta saliti in macchina e diretti verso l'uscita del parcheggio, la nuvola di Fantozzi si è nuovamente materializzata sotto forma di macchina della polizia...
Controllo di routine... patente (e con immensa soddisfazione ho sfoggiato la mia nuova patente svedese) e controllo tasso alcoolico. Il poliziotto è stato molto gentile chiedendoci cosa facevamo da quelle parti e tutto poi è finito bene, anche se per un attimo abbiamo temuto che la "nuvola" affondasse il colpo...
Con quello di ieri sera è stato il secondo controllo sul tasso alcoolico alla guida che mi sono beccato in Svezia in soli nove mesi. In Italia, dove guidavo decisamente di più, non mi è mai capitato in 20 anni !
lunedì 22 marzo 2010
Barnbidrag questa parola misteriosa
Da quando sono stato upgradato al livello D del SFI gli argomenti a lezione sono più interessanti e spesso hanno a che fare proprio con il paese che ci ospita. Infatti uno degli scopi del corso per gli immigrati è proprio quello di far capire loro come "funziona" il sistema svedese.
Ebbene oggi l'insegnante nel solito pacchetto di fotocopie del lunedì ci ha consegnato anche un foglio con alcune domande a risposta multipla sulle quali siamo stati invitati a discutere tra compagni di banco.
Le domande però sono servite per chiarire alcuni fatti connessi ai contributi dello stato alle famiglie. Forse saranno cose che molti di voi, avidi consumatori di informazioni sulla Svezia, conosceranno già, ma penso sia utile raccontarle lo stesso. Sono nozioni di base, ma servono per comprendere appunto il sistema e devo dire che prima di oggi anche io non le avevo comprese appieno.
Ma partiamo dai più piccoli. Qui la parola magica è: "barnbidrag". Con questa parola che potremmo tradurre con un "contributo-bambino", si intende un contributo a fondo perduto dello stato che è stato istituito nel 1937 (!!!) e che viene versato mensilmente fino al compimento di sedici anni di età alla famiglie che hanno almeno un bambino. L'importo mensile varia in base al numero di figli e parte da un minimo di 1.050 kr per le famiglie con un solo bimbo (12.600 kr/anno, poco più di 1.300 euro all'anno al cambio di oggi). Per coloro che hanno due bambini l'importo diventa 2.200 kr/mese, per chi ne ha tre 3.603 kr/mese e su fino a chi ha cinque bambini che riceve mensilmente la cifra di 5.514 kr (gli importi non sono quindi proporzionali ma la cifra pro-bambino aumenta). Ovviamente tutto esentasse...
Il barnbidrag viene dato a tutti, ricchi o poveri, proprietari terrieri o nullafacenti e non dipende quindi dal reddito e dura per tutti i sedici anni ! Fatti due conti lo stato regala in sedici anni quasi 21.000 euro alle famiglie con un bambino che si trasformano in quasi 58.000 euro per chi ha tre figli ! Noi di bimbi ancora non ne abbiamo.... chi mi ricorda come funziona in Italia?
Ok arrivati a 16 anni la cuccagna sarà finita, penserete voi. Ebbene no... troppo semplice liquidare così tutti con qualche decina di migliaia di euro... lo stato continua ad essere vicino alle famiglia anche dopo che il figlio ho compiuto i sedici anni, età che coincide con il termine dell'istruzione obbligatoria che in Svezia è di nove anni e che inizia tra il compimento del sesto e del settimo anno. Ad una condizione però: che il figlio si iscriva al ginnasio (l'equivalente delle nostre scuole superiori). In tal caso il "barnbidrag" si trasforma magicamente in uno "studiebidrag" che è sempre di 1.050 kr al mese e viene versato fino al compimento del 20° anno di età.
Questo contributo è giustificato dal fatto che il figlio abita con i genitori e, studiando, non è in grado di guadagnare e quindi pesa ancora sulle spalle dei genitori. Le famiglie con minori possibilità economiche poi possono avere un ulteriore contributo. Questo studiebidrag viene versato ogni mese per i soli mesi scolastici, ossia da settembre a dicembre e poi da gennaio a giugno, ossia non viene pagato durante le vacanze (meno male...) ed è collegato in certo modo anche alla frequentazione effettiva della scuola da parte dello studente. Da notare che al compimento del 18° anno di età il contributo viene versato direttamente allo studente.
E' meglio che oggi mi fermi qui va... altrimenti ai genitori di bamboccioni gli va di traverso il boccone...
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domenica 21 marzo 2010
21 marzo e 21 mesi
Oggi è il "vårdagjämningen", ossia il primo giorno di primavera o meglio ancora l'equinozio di primavera. Stamattina guardando fuori dalla finestra però ho dovuto rivedere il mio concetto di primavera... temperature di qualche grado sopra lo zero, cielo coperto e un po' di pioggia che verso la tarda mattinata si è trasformata per qualche minuto in pesanti fiocchi di neve bagnata.
La primavera italiana per ora è ancora lontana, tuttavia il ritorno di molti uccelli che si fanno sentire sempre di più al mattino ed alla sera ed il "canto" dei gabbiani che volteggiano in cielo durante il giorno, sono tutti segni che il tempo passa e la natura si sta lentamente risvegliando emergendo dalle pesanti coperte della neve invernale. Proprio la neve... quella che si sta sciogliendo ad un ritmo sempre più veloce in questi giorni. Finalmente dopo i marciapiedi, sono emerse anche delle belle chiazze di erba nelle aiuole e nei giardini. Adesso staremo a vedere quanto resisteranno i cumuli di neve più alti...
Nel frattempo oggi, 21 marzo, ricorre anche un'altra data che mi piace ricordare... sono trascorsi esattamente 21 mesi da quel primo giorno d'estate di quasi due anni fa in cui sposai la mia adorata "aliena". Da quel giorno sono successe tante cose e la nostra vita è stata rigirata come un calzino, "upp och ner" come dicono qui. Quel giorno un amico scattò una foto a cui siamo molto legati perché rappresenta un po' il nostro modo di essere, "alla ricerca sempre di nuove avventure", una fotografia che oggi vogliamo condividere con tutti voi, amici vecchi e nuovi.
venerdì 19 marzo 2010
100.000 pagine viste in un anno
Oggi abbiamo raggiunto un piccolo traguardo che mai ci saremo aspettati quando neanche un anno fa, il 28 marzo 2009, decidemmo di aprire questo blog.
Con quelle di oggi abbiamo superato le 60.000 visite uniche e le 100.000 pagine visitate. Mantenere un blog cercando di scrivere cose interessanti che possano in qualche modo poi essere utili a chi legge è un impegno, ma questi risultati ci permettono di trovare sempre nuovi spunti ed idee per innescare qualche dibattito e magari, perché no, a volte strappare anche qualche sorriso.
Facciamo anche un piccolo esperimento in questi giorni, per cercare di "conoscere" quelli più timidi di voi che non commentano mai e che si limitano a leggere. L'invito è rivolto quindi soprattutto (ma non solo) a voi che non ci avete mai fatto sentire la vostra voce e le vostre parole: usate questo post per lasciare due parole di commento, magari basta anche un semplice: "un saluto da Milano, Gigi". Noi cerchiamo di raccontarci ogni giorno, ma sono i vostri commenti che ci danno l'input e la voglia di continuare.
E' comunque d'obbligo un vivo ringraziamento a tutti voi che ci leggete ! Grazie e... tanti auguri a tutti i papà !
lunedì 15 marzo 2010
Upgrade
Come ogni lunedì, puntuale alle ore 13 dopo aver percorso i miei due chilometri in bicicletta (ormai i punti ghiacciati sul percorso sono rimasti pochi...) arrivo alla scuola di svedese. Neanche il tempo di sedermi al mio solito tavolo e salutare i compagni di classe (anzi sarebbe meglio dire le compagne visto che su venti siamo solo due maschietti) che entra l'insegnante e mi invita a racimolare TUTTE le mie cose e a seguirla fuori dalla classe. Gulp! Vengo preso in contropiede ma non mi perdo d'animo e fatte le valigie saluto con un po' di dispiacere tutti e me ne esco dalla classe per essere buttato in pasto ai nuovi compagni di classe nell'aula di fronte: corso D, sono stato promosso !
L'impatto non è dei più semplici ma dopo un paio d'ore mi sento già più a mio agio. Abituato com'ero in un'aula di sole ragazze, tutte tranquille ed abbastanza timide con lo svedese parlato, mi ritrovo in un "ögonblick" (in un battito di ciglia) nell'arena con dei leoni. Classe molto più mista, forte presenza di iracheni, parecchi maschi, più o meno giovani e più o meno "in forma" ma soprattutto con parecchi "galli" che parlano ed intervengono in continuazione, non importa se quello che dicono abbia un senso o abbia una certa assonanza con la pronuncia di casa. Però anche questo in fin dei conti è divertente. Per fortuna non sono l'unico ad essere trasferito, con me ci sono quelli con cui ho fatto l'esame del livello C e con i quali ho già scambiato più di qualche parola.
Giusto per riuscire a districarsi tra la selva di nomi l'organizzazione svedese ha provveduto a fornirci di un foglio con tutti i nomi degli allievi, ottima cosa... e allora adesso vi propongo un simpatico giochetto. Io vi dico i nomi e voi indovinate da quali stati provengono, vi va? A chi indovina tutti gli stati (che sono dodici da quattro continenti), verrà recapitato un salame di renna direttamente a casa!
Ecco i nomi: Badyaa, Ahmed, Nadia, Diyaa, Mohamed, Salah, Ghadah, Sibela, Liljana, Ousay, Samar, Moataz, Manal, Georg, Ban, Zamil, Maha, Nabeel, Abeer, Saed, Dalal, Alma, Lamun, Ioan, Maha, Nick, Miwa, Liga, Maria-Luisa, Huifen e Gabriele.
Durante la pausa dopo la prima ora e mezza di lezione, ritorno nella mia vecchia classe a scambiare quattro chiacchiere e trovo le mie compagne di banco abbastanza disperate della mia partenza... cerco di tirare sù il loro morale dicendo che presto (se passeranno il test C) saranno come me upgradate al corso D (promosse). Il prossimo test è previsto per fine marzo e sicuramente, anche se non tutta la classe, una parte di essa passerà di livello. Nel frattempo ho raccomandato a Goran (l'unico maschio rimasto ed a questo punto beato più che mai tra le donne) ti tenere alto il morale della truppa !
sabato 13 marzo 2010
2 coppie e 5 Paesi
Quella di questa sera è stata una cena in cui si sono mescolati sapori e culture provenienti da parti opposte del mondo; ma anche questa è una delle opportunità che abbiamo da quando viviamo qui a Norrköping. Forse lo avevo già detto, ma il fatto di vivere in una città di provincia e non nella grande capitale, riduce drasticamente il numero di connazionali presenti nei paraggi e quindi facilita inevitabilmente l'incontro tra culture diverse.
E noi che per natura siamo due esseri curiosi (seppur uno extra-terrestre, ormai l'abbiamo capito tutti...) non perdiamo mai l'occasione per mettere a frutto questa opportunità. Questa sera abbiamo invitato per una cena tipicamente italiana una collega medico di Silvia con relativo "sambo" ossia in parole nostrane, il "moroso" con cui vive. La particolarità della coppia è data però dal fatto che lei, medico, è svedese di nascita ma cinese di origine mentre lui, ingegnere, è australiano di nascita ma cinese di origine. Ma fin qui tutto abbastanza normale, da queste parti questi mix non sono infrequenti... il fatto più curioso è che i genitori di entrambi sono nati in Vietnam dopo che i nonni avevano lasciato la Cina e successivamente sono emigrati in Svezia. Tutto chiaro?
La cena è stata molto piacevole e tra dei picci alla salsiccia (nostrana), un rotolo di carne e verdure (con la pasta della focaccia), muffins al cioccolato e gelato alla vaniglia il tutto introdotto da un mitico spriz all'Aperol, ci siamo persi in lunghi approfondimenti delle abitudine nelle due culture, quella italiana e quella cinese.
E così siamo passati a parlare da come si prepara la tavola, a come si mangia, dalle cose belle e meno belle dell'Italia, ai matrimoni combinati in Cina, dai bidet del bagno ai bostadsrätt svedesi, dai tentativi di sbarco dei clandestini in Australia alle scarpe e ai vestiti. Che dire... è stato molto divertente e la prossima volta ci aspetta un assaggio di cucina vietnamita !
venerdì 12 marzo 2010
Strani sospetti...
Questa sera finalmente ho avuto le conferme ai miei sospetti che mi portavo dietro da diverso tempo, diciamo pure da quando io e Silvia ci siamo conosciuti. I sospetti riguardano quella che oggi è mia moglie... e si sono materializzati in maniera più importante in due occasioni quando rispettivamente avevo capito che Silvia era riuscita ad imparare lo svedese in pochi mesi e quando mi è capitato sotto mano il suo certificato di laurea con esami.
Nel primo caso penso che non sia assolutamente normale imparare una lingua straniera, per di più ostrogota, in soli quattro-cinque mesi e in modo più che buono (tanto da superare tutti i livelli del SFI e SAS in un sol colpo). A dimostrazione di questo i pazienti che Silvia riceve in ospedale non capiscono la sua origine vista la mancanza di accenti particolari.
Nel secondo caso non mi sembra del tutto normale che su 34 esami universitari nella facoltà di medicina di Padova sul certificato di laurea ci siano solo due 28, il resto sono TUTTI 30 e 30 e lode... mi è venuto male solo a guardarlo quel certificato...
Tanto per raccontarvene un'altra che adesso mi viene in mente, se ci mettiamo a leggere un libro e partiamo a leggere la stessa pagina nello stesso momento, quando io arrivo circa a metà facciata lei già vuole girare pagina; secondo me ha due linee di scansione contemporanee, cioè legge due righe alla volta !!
Ecco, i miei sospetti sono questi: secondo me Silvia è una persona decisamente fuori dal normale, diciamo pure che potrebbe venire tranquillamente da un altro pianeta ! Ma è anche questo che mi ha fatto innamorare di lei...
E poi arriviamo a quello che è successo questa sera, quando stavamo tranquillamente cenando a lume di candelina e abat-jour (come ogni sera d'altronde). Tutto ad un tratto, nel bel mezzo della cena, mentre stavo stavo portando alla bocca una bella forchettata di una mia creazione, Silvia esordisce in tutta tranquillità, come niente fosse con questa frase: "Non capisco come voi terrestri riusciate a mangiare la frittata !". "Scusa puoi ripetere per favore?" gli rispondo io non sicuro di aver capito le esatte parole. Ma poi quando lei mi ripete parola per parola allora tutti i miei sospetti trovano finalmente la conferma che attendo da tempo: ho sposato una bella aliena !
giovedì 11 marzo 2010
Habemus skyltarna (abbiamo le targhe)
Vi ricordate che avevamo iniziato le procedure per immatricolare la nostra auto, la "Brontolina" in Svezia? Per chi si fosse perso i primi passaggi qui c'è il link al post che avevamo scritto a suo tempo.
Eravamo rimasti che dopo aver restituito le targhe italiane in patria ce ne eravamo tornati qui in Svezia con tutti i documenti necessari per provvedere all'immatricolazione svedese.
Il passo fondamentale è stato il collaudo che qualche giorno fa finalmente abbiamo potuto fare. Come già ricordato avevamo dovuto procurarci un'assicurazione provvisoria valida solo per il giorno in cui ci era stato fissato l'appuntamento dal "Bilprovningen", ossia il "centro collaudi" che qui non è un ente privato ma è parastatale.
Girare per la città senza targhe è stata una bella sensazione e devo dire che tra andata e ritorno avremo incrociate almeno quattro automobili delle polizia senza ovviamente conseguenze... in fin dei conti chi si sognerebbe di gironzolare in pieno giorno per il centro senza targhe se non ci fosse un reale motivo?
Arriviamo con dovuto anticipo sull'orario fissato per il collaudo sul luogo del delitto. Ad attenderci in zona industriale un enorme parcheggio con qualche macchina ed un lungo fabbricato con parecchie "porte" e tanto di display alfanumerico. La prima cosa da fare era la auto-registrazione presso un kiosko dove bisognava inserire il proprio numero di targa. In questo modo il personale all'interno potevano sapere che il cliente era già arrivato ed attendeva il suo turno puntualmente nel piazzale. Noi però le targhe ancora non le avevamo così ci siamo registrati di persona e poi abbiamo atteso il nostro turno. Silvia era molto preoccupata tanto che non ha voluto nemmeno guidare, temeva il peggio, ma la giornata di sole non poteva che presagire un lieto fine alla lunga storia.
Alle 14.40 puntuali come un orologio svizzero sul display compare il nostro numero di prenotazione (e non ovviamente la targa) e cautamente ci dirigiamo verso la porta indicata.
Lasciamo l'auto in mano ad un ragazzo che inizia a sottoporre la povera "Brontolina" a diversi test soprattutto di tipo meccanico (diversi da quelli che di solito vengono effettuati in Italia, ad esempio non c'è stata la prova dei gas di scarico...) seguiti anche da una prova su strada. Il risultato è che quando l'addetto al collaudo è venuto a riportarci le chiavi ci ha consolato con un "bra bil". Evvai la "Brontolina" aveva passato l'esame, poteva finalmente sentirsi una di loro...
Il passo successivo è stata la scelta di apporre il simbolo "S" europeo sulla targa anteriore e la richiesta di una targa di dimensioni più piccole per il posteriore (visto che parecchi fuoristrada in Italia hanno il porta-targhe quadrato dietro... le famose ZA....). Poi non ci è restato che pagare la cifra richiesta per l'immatricolazione ed il collaudo annuale (solo 150 euro!) e tornarcene felici a casa. In un paio di giorni le targhe sarebbero arrivate... e puntualmente oggi il postino ha infilato dentro la buca delle lettere il pacco con le due targhe svedesi, con tanto di kit per il montaggio.
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mercoledì 10 marzo 2010
Il Sole si sta riprendendo i suoi spazi
Da qualche giorno le condizioni meteo si sono invertite tra nord e sud Europa. Qui nell'Östergötland impazzano le giornata con cielo blu e sole (ormai siamo alla quarta-quinta di fila) mentre nella nostra madre-patria l'inverno ruggisce ancora con neve e venti gelidi, un marzo che ha messo decisamente sotto-sopra l'Europa. Speriamo solo che per la fine del mese le cose ritornino "normali" altrimenti il "drömmen om Italien" dei nostri amici svedesi che ci porteremo dietro per le feste pasquali alla scoperta dei nostri luoghi natii finisce male...
Ma nell'attesa che le condizioni meteorologiche nel Mediterraneo si sistemino, da un paio di giorni girando per la città in bici ed a piedi, ho notato che stanno riemergendo dal letargo invernale degli "oggetti urbani" di cui avevo perso ormai il ricordo: i marciapiedi !!
Infatti con il scioglimento dei ghiacci sono riemersi i bordi dei marciapiedi, i bordi delle rotonde, tutti quei confini che segnano quello che è riservato ai pedoni-bici e quello che è di esclusività delle auto.
Adesso non ci sono più scuse, tutti dovranno stare al loro posto, i pedoni dovranno ritornare a calpestare i vecchi tracciati dei marciapiedi e le auto non potranno più tagliare leggermente le rotonde contando sull'assenza del "bordo".
Anche questo è un sintomo che l'inverno sta per finire e la primavera è laggiù da qualche parte che aspetta. Ma il fatto che sicuramente ha più effetto sulla vita di tutti i giorni sono i tempi del sorgere e del tramontare del Sole che sono nettamente cambiati e stanno in questo periodo accelerando parecchio. Il Sole ormai ha abbandonato definitivamente le basse traiettorie invernali e si appresta a diventare il grande protagonista che è d'estate !
martedì 9 marzo 2010
Drömmen om Italien - Sognando l'Italia
Dalla settimana scorsa è iniziato un nuovo programma televisivo su TV4, dal titolo "Drömmen om Italien". Si tratta di un reality condotto da Filippa Lagerbäck in cui 5 coppie svedesi, il cui sogno è quello di vivere in Italia, si trasferiscono in un paesello delle Marche per ristrutturare un edificio ed adattarlo a bed & breakfast: alla fine una sola delle 5 coppie verrà scelta da una giuria (composta da soli italiani residenti nel paesello) come la più adatta a restare e avrà la possibilità di vivere lì e gestire il B&B.
Confesso che quando avevo visto la pubblicità del programma in TV non ci avevo dato più di tanta importanza (come in generale non sono un tipo da reality e non guardo mai un altro programma, "Solens mat", che tratta di cibo italiano), ma il giorno seguente alla trasmissione sono stata bombardata di domande da almeno cinque colleghi diversi, e quindi mi sono decisa a registrare e guardare la replica, per capire se davvero fosse così interessante.
Il paesello prescelto, Lapedona, provincia di Fermo nelle Marche, totale abitanti sulla carta 1187, è indubbiamente pittoresco, con case di pietra ed edifici storici, abbarbicato su un colle e con una vista mozzafiato. Gli abitanti sono quelli che qualsiasi straniero definirebbe "tipici": il macellaio e il parrucchiere che con i loro negozi sono il centro dei pettegolezzi del paese, gente che ha vissuto lì probabilmente tutta la vita, che parla solo italiano, che ha molta difficoltà anche a pronunciare la parola "bed and breakfast", e che guarda con curiosità ai 10 nuovi "ospiti" che di italiano non parlano neanche una parola al di fuori di ciao-buongiorno-buonasera. I nuovi arrivati d'altra parte sembrano avere un'opinione abbastanza idilliaca del posto, e dell'Italia in generale. Non parlano appunto una parola di italiano, non hanno una minima conoscenza della cultura, delle regole, della burocrazia, e nei loro progetti di ristrutturazione del futuro B&B si scontrano con una serie di ostacoli.
Quello che mi ha colpito sono state le parole di una delle coppie partecipanti, d'età attorno ai 25 anni e che ha lasciato temporaneamente in Svezia una bambina di 6 mesi: "noi partecipiamo per vincere e per garantire a nostra figlia una vita e un futuro migliore". Ma siete proprio sicuri ? Che cosa sapete dell'Italia per poter esprimere un giudizio simile ?
Più comprensibile invece la motivazione di altre 3 delle 5 coppie, ormai in pensione, che pensano di poter trovare un posto tranquillo e al caldo per passarci la vecchiaia.
Non so come il programma si evolverà nelle prossime puntate, ma credo (e un po' anche spero) che i partecipanti abbiano modo di sperimentare anche i "contro" e di lasciare parzialmente da parte la visione stereotipata dell'Italia tutta sole, spaghetti, salami, pomodori e buon vino che è stata presentata nella prima puntata.
Per chi voglia gustarsi un videoclip introduttivo (comprensibilissimo, credo, anche a chi lo svedese non lo capisce), ecco il link.
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venerdì 5 marzo 2010
Imparare con il latte
E' da un po' di tempo che volevo scrivere questo post perché penso che quello di cui oggi vi parlerò sia proprio una bella iniziativa. Ogni giorno, da bravi italiani, al mattino ci prepariamo il fatidico cappuccino con tanto di mocca per il caffé e "cappucinatore" a mano, l'unico che funziona veramente bene.
Ogni volta che estraggo il latte dal frigo inesorabilmente mi fermo incuriosito a "leggere il cartone del latte". Vi chiederete cosa ci sarà mai da leggere... in realtà ogni settimana il cartone è diverso sebbene noi prendiamo sempre la stessa marca e la stessa tipologia. Quelle che cambiano sono le "figure" direbbe un bambino ed è proprio così. Infatti sul retro del cartone vengono stampate delle simpatiche figure con delle spiegazioni alla portata dei bambini. Tempo fa è stata la volta dei dinosauri e non poteva certo mancare il nostro preferito, il protagonista del nostro blog, il brontosauro !
Ultimamente invece le domande arrivano direttamente dai bambini di 11-13 anni e vengono pubblicate con tanto di risposta. Ecco alcuni esempi: "si possono veramente far saltare i popcorn con il telefono cellulare?", oppure "tutti gli animali hanno la stessa temperatura corporea di 37°C?" o ancora "quanti tipi di uccelli ci sono in Svezia?" e "da quanto tempo esiste internet?". Che dire, l'iniziativa è simpatica e sicuramente attira l'attenzione dei piccoli che così sono stimolati ad imparare anche attraverso le cose più banali come il "cartone del latte".
Ma visto che parliamo di latte per la cronaca segnalo che al posto della dicitura intero, parzialmente scremato, scremato qui per il latte esistono diverse tipologie che vengono chiamate: il "mini mjölk" con 0,1% di grassi che è il più giovane dei quattro tipi esistenti ed è stato introdotto nel 1990, il "lätt mjölk" introdotto nel 1967 che ha un contenuto dello 0,5% di grassi, il "mellan mjölk" con 1,5% di grassi ed introdotto nel 1983 e il più vecchio "standardmjölk" con il 3% di grassi. Ce né quindi per tutti i gusti, salutisti e buongustai...
giovedì 4 marzo 2010
Come funziona il sistema sanitario
Oggi al corso SFI è arrivato un signore bosniaco (in Svezia da 15 anni e dipendente della regione) che ci ha spiegato i principi del sistema sanitario regionale. Dovrebbe essere un post da Silvia, visto che è la sua materia, ma lo scrivo io così cerco di riassumere quello che ho capito in parole semplici (visto che il linguaggio oggi utilizzato era "lätt svenska" appunto, seppure con uno strano accento...).
La regola n.1 dice che ci sono due numeri di telefono fondamentali che vanno imparati a memoria: 112 e 1177. Il primo è per le emergenze di vario tipo (sanitarie, incidenti, polizia, pompieri, ...) il secondo è per ricevere consigli di qualsiasi tipo in ambito sanitario.
Per capire meglio ora come è organizzato il sistema sanitario in Svezia procederò per esempi pratici così è più facile comprendere i meccanismi.
Esempio 1: c'è un'emergenza che richiede un intervento di un medico in poco tempo come ad esempio una frattura o un forte dolore al petto. Per questi casi che si definiscono urgenti c'è il pronto soccorso dell'ospedale che qui si chiama "Akutmottagning". Ci si può arrivare con le proprie gambe o chiamando il 112.
Esempio 2: non ci si sente bene, si ha qualche sintomo magari tipico da influenza, insomma qualcosa per cui in Italia si andrebbe dal medico di base. Qui se la giornata è feriale e l'orario diurno (che significa fino alle 16.30-17.00) si chiama il più vicino "Vårdcentral" (una specie di poliambulatorio), si lascia il proprio "personnummer" ad un risponditore automatico e si viene richiamati entro poco. Come risultato si ottiene un appuntamento che a seconda della gravità dei sintomi può essere concesso o il giorno stesso o al massimo entro i sette giorni successivi.
Esempio 3: se i sintomi dell'esempio 2 si presentano nel weekend o durante la sera/notte si chiama il fatidico 1177 dove si ricevono le dovute istruzioni su cosa fare. Se è il caso si può venire dirottati verso lo "Jourcentral" che è la stessa cosa del Vårdcentral solo che è aperto anche il weekend e tutti i giorni fino alle 21.
Cosa da tenere ben a mente, non ci si può presentare ad un vårdcentral senza prima prenotare una visita e tanto meno pensare di andare al pronto soccorso per qualcosa che non è veramente acuto !
Adesso parliamo un po' di costi introducendo il concetto della "högkostnadkort" e della "frikostnadkort" che si potrebbero tradurre in "carta delle spese mediche a tetto" e "carta per l'esenzione del pagamento delle spese mediche".
La prima volta che ci si reca ad un vårdcentral è opportuno farsi rilasciare la "högkostnadkort". Ad ogni visita una "sjuksköterska" (una delle parole più difficili da pronunciare dello svedese), ossia l'infermiera, appone un bel timbro sulla carta. Il costo di ogni consulto è di 150 kr per un medico "normale" e di 300 kr per una visita specialistica. Timbro dopo timbro quando si giunge ad una spese di 900 kr il resto è gratis, ossia si riceve la "frikort" che vale un anno a partire dalla data del primo timbro.
Se qualcuno ha bisogno di andare spesso dal medico succede anche che dovrà prendere magari anche diverse medicine. Ecco come funziona in questo caso, parliamo ovviamente di medicine con ricetta. Fino a 900 kr (sempre su base di 12 mesi) si paga tutto, da 900 kr a 1.700 kr si paga il 50%, da 1.700 kr a 3.300 kr si paga il 25% ed infine tra 3.300 kr e 4.300 kr si paga il 10%. Oltre non si paga più niente. Per tradurre le cifre in euro basta sapere che una volta pagati circa 180 euro, il resto è gratis.
Ok, supponiamo però di stare abbastanza bene e di non arrivare a nessuna soglia né di visite né di medicine, però magari abbiamo bisogno del dentista... solo a pensare a quanti soldi ho lasciato ai dentisti in Italia mi viene male... ognuno con i suoi preventivi, ognuno con i suoi prezzi, una giungla.
Prima di tutto c'è da sapere che ogni anno c'è un piccolo sconto da detrarre dalla prima spesa: si tratta di una detrazione di 300 kr per i giovani fino ai 29 anni e per gli over-75, contributo che si riduce a 150 kr per le persone tra i 30 e i 74 anni. Anche se si ha bisogno della sola pulizia dei denti annuale si può applicare direttamente lo sconto.
Per il resto c'è l'apposita tabella con gli scaglioni di prezzi che sia la "Tandvård" (i dentisti dell'ospedale) che i "dentisti privati" devono rispettare.
Fino a 3.000 kr si paga tutto, da 3.000 kr a 15.000 kr si paga il 50% ed oltre si paga il 15%. Anche qui fatta la dovuta traduzione in euro significa che oltre i 900 euro si paga il 15% dell'importo. I nostri dentisti dovrebbero dare un'occhiata a questa tabellina e mettersi una mano sulla coscienza, soprattutto quelli che magari esercitano anche altre professioni contemporaneamente...
Per finire con la ciliegina sulla torta c'è da notare che qui in Östergötland, la regione dove abitiamo noi, fino a 20 anni (e ripeto venti anni per chi non avesse letto bene), tutte le spese mediche e dentistiche sono GRATUITE, apparecchio per i denti incluso. Punto.
Questo è il "come funziona", tutto quello che oggi ho capito a scuola da bravo alunno. Silvia magari un giorno potrà parlare di come poi l'esperienza quotidiana di lavoro dall'interno si coniuga con tutte queste belle regole....
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martedì 2 marzo 2010
Quando qualcosa va storto: diversi approcci ad uno stesso problema
Metodo italiano:
A parte l'ovvia ironia, mi sembra molto tipico del sistema italiano lo scaricare il barile, il "dare la colpa a qualcuno" quando si verifica un problema, un inghippo nel sistema. Ecco: COLPA. Subito pronti a mettere in croce qualcuno (magari poco importa se è la persona giusta, basta che UN colpevole si trovi).
Spesso però la responsabilità non è del singolo, bensì di qualche procedura nel sistema che è difettosa. E se il difetto rimane, una volta eliminato il "colpevole" l'errore sarà prima o poi destinato a ripetersi.
Insabbiare, insabbiare, insabbiare... suona qualche campanello nella testa di qualcuno ???
Perchè invece non impiegare le - magari limitate - risorse disponibili per fare un'analisi di quello che nel sistema nella sua interezza non va ? Così è come funziona qui (almeno per l'esperienza che ho in ambiente ospedaliero).
I casi di "malasanità" - più o meno gonfiati - di cui si sente parlare in Italia, esistono anche qui. Non saprei fare un confronto attendibile Italia-Svezia, in termini numerici, ma quello che salta all'occhio è il COME il problema viene qui affrontato e risolto. Spesso è una serie di circostanze, l'una dopo l'altra e in sfortunata serie, che porta al patatrac, e non l'errore umano del singolo (tutti possiamo sbagliare, e spesso questo ha poco a che fare con l'esperienza, la competenza e la buona volontà). Perchè non modificare allora le procedure di sicurezza in questa "catena di lavoro", in modo che A controlli B il quale a sua volta controlla C ? Il risultato non è solo una maggiore sicurezza per chi usufruisce del servizio (pazienti), ma anche una minore pressione psicologica e un minor stress per chi lavora (medici, paramedici, ecc.). Oltre poi al fatto che un tale cambiamento, sicuramente più dispendioso nell'immediato in termini di risorse, tempo, denaro, energie, resta comunque per il futuro. E' un investimento, ma che alla lunga paga.
Per chi volesse invece attenersi al vecchio consolidato metodo, ecco la versione in svedese :-)
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