domenica 29 novembre 2009
Monopattini in ospedale ?
La prima domenica di Avvento
venerdì 27 novembre 2009
Badminton: il debutto
mercoledì 25 novembre 2009
Lavori in casa, nuvole fuori
martedì 24 novembre 2009
Italiani... davvero pressapochisti e inaffidabili ?
domenica 22 novembre 2009
Racconti di viaggio: la nostra Florida
sabato 21 novembre 2009
A 270 km/h
giovedì 19 novembre 2009
Dalla Luna... a Palm Beach
Le missioni Apollo hanno rappresentato qualcosa di unico e irripetibile. Pensate che in poco più di 10 anni a partire dalla fine degli anni '50 gli americani, partendo quasi da zero, sono riusciti a
portare l'uomo sulla Luna e questo grazie anche alla spinta di un presidente visionario che come noi forse credeva nei sogni: John Fitzgerald Kennedy. Fu infatti proprio lui che annunciò alla radio: "I believe that this nation should commit itself to achieving the goal, before this decade is out, of landing a man on the moon and returning him safely to earth". Era il 25 maggio 1961 e sei mesi prima della scadenza, grazie al lavoro di migliaia di uomini, nel luglio del 1969 un uomo mise piede per la prima volta sul nostro satellite.
La terza sosta ci ha portato alla visita di un sito dedicato alla stazione spaziale internazionale. Anche questa visita è stata interessante perchè oltre a permettere di toccare con mano dei duplicati di alcuni dei moduli che formano la stazione spaziale e camminarci dentro rendendosi conto in questo modo delle esatte dimensioni, ci ha offerto la possibilità di vedere, attraverso ampie vetrate all'interno di un enorme capannone, i tecnici lavorare e controllare centimetro per centimetro tutti i restanti moduli che nel futuro andranno a completare la stazione spaziale.
martedì 17 novembre 2009
3, 2, 1... liftoff !
Per entrare al Kennedy Space Center (KSC) oggi serve un pass speciale che ci siamo fatti spedire nel primo hotel di Miami. Alle 8.45 siamo nell'enorme parcheggio del Visitor Center che è già gremito di automobili e pullman.I fanatici dei lanci (per più di qualcuno non è la prima volta) già al primo mattino si appostano con treppiede, teleobiettivi e telecamere nei punti più strategici; noi preferiamo non attendere cinque ore senza far nulla e quindi ci mettiamo subito all'opera per iniziare la visita del complesso della Nasa che è piuttosto vasto. Per oggi dovremo fare a meno della visita in pullman ai siti più lontani (Saturno V e Assembly Building) a cui prenderemo parte domani.
Durante la mattinata abbiamo assistito ai breafing che ogni ora venivano tenuti in un apposito luogo con tanto di schermi giganti connessi con il centro di controllo. Abbiamo così potuto assistere in diretta all'arrivo degli astronauti al KSC, alla loro salita sul famoso autobus di metallo tutto tondo ed al loro trasferimento alla piattaforma di lancio 39A. Sempre tramite gli schermi abbiamo assistito alle sistemazione degli astronuati all'interno della navicella (che avviene almeno un paio di ore prima del lancio).
E' stato qualcosa di emozionante, vissuto fianco a fianco con moltissime altre persone che tutte assieme hanno gioito ed applaudito, comunicando in questo modo il proprio grazie a quella moltitudine di persone che per molti mesi o persino anni hanno lavorano affinchè tutto funzioni alla perfezione. Tredici minuti è lo Shuttle è in orbita... adesso servono un paio di giorni prima che possa attraccarsi alla Stazione Spaziale dove undici giorni di intenso lavoro e di passeggiate spaziali aspettano gli astronauti. STS-129, il nome in codice di questa missione, serve per portare lassù soprattutto pezzi di ricambio e scorte; siamo agli ultimi lanci dello Shuttle (con la sua grande capacità di carico) e bisogna pensare a dotare la ISS di tutto il necessario per gli anni a venire.
Prima di rientrare in hotel abbiamo il tempo di rendere omaggio agli astronauti caduti nelle varie missioni del passato, di visitare l'US Astronaute Hall of Fame ed altre mostre presenti al KSC. Oggi andiamo a dormire coscienti di aver assistito ad un'opera dell'uomo unica e straodinaria, un qualcosa che ci porteremo con noi per sempre e che potremo un giorno raccontare e mostrare ai nostri figli. Chissà, magari in un giorno lontano, loro avranno qualche possibilità in più di noi di toccare il cielo con un dito.
lunedì 16 novembre 2009
Come ritornare bambini
Diverse attrazioni in entrambi i parchi fanno uso di molti effetti speciali sapientemente mescolati a puntino come fuoco, nuvole di fumo, spruzzi di vapore e di goccioline di acqua, laser, ologrammi, ventilatori caldi e freddi, esplosioni, oltre ovviamente al sonoro, ai personaggi in carne e ossa ed alle proiezioni video, il tutto utilizzato mentre si viene trasportati su carrelli, vagoncini simulatori o si cammina con le proprie gambe. Spesso vengono utilizzati gli occhialini polarizzati per le attrazioni che fanno uso di proiezioni in tecnologia 3D mentre in altre sono presenti enormi schermi per le proiezioni a 180°.
Per concludere degnamente le due splendide giornate abbiamo scelto due classici americani per la cena: Red Lobster e Pizza Hut. Chi è già stato in America sicuramente li conosce. Che altro dire... il periodo che abbiamo scelto per la fuga (temporanea ovviamente) dal novembre svedese si è rivelato molto tattico perchè qui in Florida si tratta ancora di bassa stagione con conseguenti vantaggi delle scarse code, prezzi bassi e temperature da fine estate italiana! Super consigliata... e domani arriva il grande giorno: il lancio dello Shuttle da Cape Canaveral. Tutto per ora è confermato, il distacco della navetta spaziale dalla piattaforma di lancio avverrà alle 14:28 locali (20:28 in Italia) e noi saremo là ovviamente.
domenica 15 novembre 2009
Manati: sirene da 500 chili
Nel pomeriggio abbiamo attraversato la foresta di più meridionale degli interi Stati Uniti, l'Ocala National Forest per cercare di raggiungere in tempo prima del calar del sole la spiaggia di Daytona Beach dove è possibile scorazzare in auto. Silvia alla guida per gran parte della giornata sognava già di mettere le ruote sulla sabbia bianca ma purtroppo, una volta arrivati in riva all'oceano atlantico proprio al tramonto, la presenza dell'alta marea ha impedito l'escursione tanto desiderata. Peccato ! Poi non ci è rimasto altro che fare rotta verso Orlando, non prima di aver fatto un salto da Walmart per l'acquisto di qualche genere di prima necessità (tra l'altro ci siamo ricordati di comprare i tappi per le orecchie perchè andremo a vedere le prove di qualificazione dell'ultima gara di campionato 2009 NASCAR e la gara dei pickup che si terrà nell'anello di Homestead vicino a Miami venerdì prossimo!).
sabato 14 novembre 2009
America si, America no
Ma non possiamo fare a meno anche di stupirci per molte cose che consiredereremmo impossibili in un Paese occidentale e "ricco": perchè l'America è un Paese ricco, no ?
Ad esempio, il grande numero di anziani (e con anziani intendo gente sicuramente sopra gli 80 anni) che ancora lavorano: cassiere ai supermercati, casellanti nelle poche autostrade a pagamento, portieri nei motel durante il turno di notte - neri, ispanici ma anche bianchi. Fa una certa tristezza pensare che per alcuni l'età della pensione non arriva mai semplicemente perchè non possono permetterselo (come non si possono permettere molte altre cose, ad esempio una casa decente invece della roulotte parcheggiata permanentemente in un "trailer park", le 4-5 settimane di ferie che per un lavoratore europeo sono sacrosante, oppure la sanità gratuita o quasi, ma non vogliamo entrare nel merito qui e ora).
Non si può fare a meno di notare, in generale, un certo egoismo di fondo, che è sì alla base dell'"imprenditorialità" all'americana, ma che a volte ci fa riflettere come chi abita qui sia ben poco sensibile a ciò che succede altrove. Come ben ha sintetizzato qualcuno in un adesivo applicato al posteriore del proprio SUV: "I want to keep my money, my freedom and my guns. You kan keep the "change" " Oltre al fatto di non aver certo votato Obama, il personaggio in questione non sembra molto attento ai problemi del mondo a cui lascerebbe volentieri solo le monetine...
E poi, il badare all'apparenza più che alla qualità e alla sostanza: questo si può davvero applicare a molte cose, qui. E' "meglio" chi è più grosso (che si tratti del pickup, della casa, del cartello pubblicitario, della temperatura dell'aria condizionata o dell'offerta di 4 pizze maxi + bibita al prezzo di una pizza normale sullo stesso menu: e allora perchè non strafogarsi ? ...). Poco importa che magari le colonne del portico della casa siano fatte di polistirolo e si stacchino malamente perchè la colla non tiene, che l'aria condizionata venga tenuta a 18 gradi anche quando fuori ce ne sono appena 20, che il pickup cilindrata 5.7 venga usato solo per il tragitto casa-Wal Mart, o che se si vuole fare in caffelatte il "latte in polvere" non contenga assolutamente nulla di caseario, ma solo una decina di sostanze che ne riproducono alla perfezione il gusto e il colore, magari anche meglio...
Insomma: l'America sì ci piace, ma solo per una vacanza: è il paese dei balocchi e dello zucchero filato, e come tale è bene prenderlo a piccole dosi per non farne indigestione. Ma viverci, questo no non farebbe per noi !
venerdì 13 novembre 2009
Inventori, denti di squalo e scoiattoli
Ieri pomeriggio, dopo la visita alla splendida località di mare di Naples - che curiosa coincidenza che un tale nome sia stato dato proprio ad una delle città più pulite, curate e vip d’America! - ci siamo fermati per la notte a Ft. Myers dove poi oggi abbiamo visitato una tenuta molto particolare.
Si è trattato infatti delle residenze invernali dei signori Edison e Ford, rispettivamente il famoso inventore e il fondatore dell’omonima casa automobilistica vissuti a cavallo del 1900. Nella grande tenuta in riva al fiume, oltre alle splendide abitazioni perfettamente conservate con tanto di suppellettili ed arredamento completo, trovano posto un laboratorio dove Edison portava avanti le sue sperimentazioni, un enorme giardino botanico in riva al fiume dove crescono innumerevoli piante tropicali provenienti da ogni angolo del mondo (e che venivano usate negli sperimenti relativi alla gomma) ed un museo. Qui abbiamo potuto apprezzare diverse invenzioni di Edison, in particolare quelle connesse con il mondo della musica, accompagnate da molte fotografie e musica d’ambiente dell’epoca.
Il resto della giornata lo abbiamo trascorso passando da una località di villeggiatura all’altra e da una spiaggia all’altra. E così a Sarasota ci siamo divertiti a cercare sulla spiaggia i denti di squalo sulla spiaggia che sembra si arenino in particolare qui grazie alla speciale conformazione della costa (ne abbiamo trovato qualche esemplare), mentre in un boschetto in prossimità di un’altra spiaggia siamo stati accerchiati da una moltitudine di simpatici scoiattoli (ne abbiamo contati fino a 13 contemporaneamente) non resistendo dal dare loro qualche pezzetto di mela.
Questa in sintesi la nostra giornata. Tuttavia c’è da dire anche che durante questi spostamenti lungo le highway abbiamo avuto altri “particolari incontri” che ci hanno fatto riflettere parecchio su questo paese. Ma di questo parleremo domani.
giovedì 12 novembre 2009
Perché scrivere un blog (anche in vacanza)
Non tutti siamo uguali; ci sono persone riservate che non racconterebbero mai le proprie cose e ci sono quelli a cui piace mettersi in mostra anche solo per il gusto di farlo magari senza avere nulla da dire di interessante. Noi lo facciamo semplicemente perché pensiamo che sia bello condividere con gli amici diversi attimi e momenti della propria vita, sia quando questi momenti riguardano la quotidianità della nostra Svezia, sia che si tratti di avventure portate avanti altrove nel mondo.
In questi giorni, mentre noi abbiamo la fortuna di goderci il clima ed i panorami della Florida, pensiamo che più di qualcuno è a casa e non può fuggire dalle giornate autunnali sempre più corte e piovose. Così il sapere che possa leggere le nostre righe e così sorridere o evadere con lo sguardo e la mente anche per solo pochi attimi dalla propria quotidianità, ci stimola a continuare a scrivere di noi anche in queste occasioni in cui magari potremmo come si dice “staccare la spina”.
Infine il blog rappresenta per noi anche un modo per sentirci più vicini alle persone che abbiamo lasciato in Italia, parenti ed amici di sempre con i quali ora non abbiamo tutte quelle occasioni per raccontare e raccontarci che avevamo prima.
mercoledì 11 novembre 2009
Alligator adventure
Anche se la sottoscritta propendeva per quest’ultima possibilità, abbiamo alla fine deciso di dedicarci ad attività più “convenzionali”, ovvero 5 passeggiate per esplorare altrettanti diversi scenari naturali della palude. Gli animali che abbiamo potuto vedere, anche oggi, sono stati numerosi: da enormi aironi bianchi, a numerosi altri volatili – anche vistosamente colorati - che si dimostravano assai poco turbati dalla presenza umana, per non parlare dei sempre presenti alligatori…
E mentre stavo allegramente e scherzosamente osservando due begli esemplari che si stavano sollazzando mezzi fuori dall’acqua, Gabriele mi ha fatto notare che un altro loro compagnuccio stava nascosto a meno di un metro alle nostre spalle… A me è venuto un mezzo infarto pensando al fatto che certo, ci trovavamo su una piattaforma rialzata di circa 40 cm, ma che il sonnecchioso animale avrebbe con tutta probabilità potuto saltare su… fortunatamente non era affamato, o forse eravamo noi a non essere molto appetibili. Ad ogni modo, che fifa ! Gabriele invece afferma di non avere mai avuto paura… mah !
lunedì 9 novembre 2009
90 miglia da Cuba
Il programma odierno prevedeva un’ulteriore esplorazione delle Keys, spingendoci però con la macchina fino alla propaggine più meridionale, ovvero Key West. Questa cittadina è piuttosto rinomata come località turistica, nonostante non ci siano spiagge particolarmente attraenti e le cose interessanti siano, a nostro avviso, abbastanza limitate: certo, c’è la casa di Hemingway, come anche c’è una via centrale con una serie interminabile di negozi di articoli turistici e di conchiglie. Ma a ben vedere, una volta messo piede appena al di là delle quattro strade turistiche, il paesaggio appare ben desolante, con molte case diroccate e tuttavia ancora abitate, strade polverose e sporche, e vegetazione talmente rigogliosa che sommerge tutto il resto. Insomma, ce l’aspettavamo diversa.
Dopo aver girovagato a piedi per 4 ore per tutta la città, ci siamo fermati a riposarci in uno dei tanti parchi statali: questo offriva una bellissima vista sull’oceano e un tratto di costa dove ci siamo fermati a raccogliere qualche conchiglia. Il nostro programma iniziale prevedeva di fermarci fino all’ora di cena a Key West, ma avendo esaurito le cose da vedere abbiamo deciso di rientrare alla base, non prima di una breve sosta nei pressi di un laghetto di acqua dolce a poca distanza dal nostro B&B. E qui è stata la vera sorpresa della giornata: un incontro ravvicinato con un simpatico alligatore che se ne stava sornione vicino al pontile d’osservazione.
Ovviamente non ha mosso un muscolo durante la nostra permanenza, ma l’incontro è stato inconsueto ! Per finire, ci siamo messi all’opera sulla “nostra” spiaggia per aprire un frutto tropicale che avevamo raccolto poco prima… con un po’ di delusione abbiamo realizzato che la consistenza interna era quella del legno, che non c’era nessun succo all’interno e che quindi con tutta probabilità non sarebbe stato commestibile: peccato !
Approccio alle Florida Keys
La meta odierna era rappresentata dalle Keys, le isolette disposte ad arco a sud della Florida. Il primo stop lo abbiamo fatto a Key Largo, per visitare un parco statale famoso per le sue distese di mangrovie, davvero impressionante ! E poi giù, sempre più a sud, passando per qualche minuscola spiaggia con palme onnipresenti. Non sono mancati neppure incontri ravvicinati con qualche animaletto locale: trampolieri, scoiattoli, granchi, parecchie minilucertole.
Ma la sopresa più interessate ce l'ha riservata il calar della sera quando, arrivati al B&B prescelto per la notte, in riva all'oceano a Big Pine Key, ben quattro (!!!) piccoli cervi delle keys si sono materializzati, senza troppa paura, a pochi metri dall'amaca dove ci eravamo distesi sulla nostra spiaggetta privata. La serata si è chiusa degnamente in uno dei locali storici e più tipici dell'isola (e forse delle intere Keys), il "No name pub", che negli anni '30 era stato addirittura un bordello, dove le pareti e anche il soffitto sono completamente tappezzati da banconote da 1 $ attaccate dai clienti stessi (ci siamo interrogati su quanto soldi potessero valere i muri, e la conclusione è stata qualche decina di migliaia di dollari...).
Nota meteorologica: temperatura dell'intera giornata stabile attorno ai 27°C, con umidità abbastanza elevata e vento sostenuto, tanto che ci è venuto qualche sospetto: che ci fosse qualcosa di grosso in giro ? Dopo aver controllato sul sito del National Hurricane Center di Miami abbiamo scoperto che c'è un piccolo uragano, Ida, che sta risalendo verso nord nel Golfo del Messico. Nulla di preoccupante però, visto che non interesserà la Florida se non con un po' di venticello (30-35 nodi).