giovedì 14 marzo 2013

Foresta pluviale, caverne, radiotelescopi e petroglifi

A casa nevica... mentre sono qui ad aspettare una nave che sembra non arrivi mai, penso a Galileo e alla mamma che si dovranno nuovamente dare da fare con la pala. La temperatura qui non si schioda dai 28C di giorno ai 20-22C di sera. Oggi pomeriggio mi hanno comunicato un altro giorno di ritardo, sembra quasi che lo facciano apposta. Adesso l'arrivo previsto in porto qui a San Juan é per il 16 alle ore 9:30 italiane. Alle 8 di mattina locali mi verrá a prendere un taxista per portarmi sul molo... speriamo che sia la volta buona.
Nel frattempo in questi ultimi due giorni, grazie all'auto a noleggio ho esplorato diverse zone dell'isola molto interessanti. Ieri é stata la volta della foresta pluviare El Yunque con la sua vegatazione tropicale impenetrabile, le sue cascate e le meravigliose viste a perdita d'occhio che si possono gustare dalla vetta piú alta di tutta l'isola a 1.095 metri di quota. Per raggiungerla c'é bisogno di un'ora e mezza di camminata ma ne vale la pena. Tra gli altri sentieri da menzionare quello che porta alla cascata La Mina dove alcuni coraggiosi giovani e meno giovani facevano il bagno !
Nel pomeriggio solita puntata in spiaggia per riempirsi nuovamente gli occhi di viste spettacolari e onde che non stancano mai di essere guardate.

La curiositá del giorno é stato qualcosa che mai prima avevo visto: stavo percorrendo una strada - tipo tunnel in mezzo alla vegatazione - quando in lontananza vedo un'auto che procede in servo opposto al mio con le frecce lampeggianti. Rallento e mentre si avvicina noto che al traino ha un'altra vettura ma questa era trainata al contrario, ossia dal lato posteriore ed ovviamente stava tutta in centro alla strada: roba da matti !
Oggi invece é stato il turno della costa nord-occidentale. Per raggiungerla ha percorso l'unica autostrada dell'Isla del Incanto come é battezzata Porto Rico sulle targhe delle auto. Il costo del pedaggio é irrisorio rispetto alle tariffe a cui siamo abituati in patria, come é anche basso in genere il costo della benzina, poco meno di 1 dollaro per litro (strano poi che non si misuri in galloni come in tutti gli States).
Le mete odierne erano due ma poi sono diventate tre sulla via del ritorno: il Parco Nazionale delle caverne del Río Camuy, il radiotelescopio di Arecibo e la Cueva del Indio. Le caverne del Rio Camuy sono il terzo sistema di caverne per grandezza al mondo. Ci si accede attrverso un enorme sinkhole (una voragine) lungo le pendici della quale si scende a bordo di un trenino su ruote. Il resto lo si fa a piedi con una guida addentrandosi nella caverna che in alcuni casi é talmente grande che il soffitto é alto piú di 50 metri ! Lo spettacolo che appare alla fine mi ha fatto venire in mente alcuni paesaggi del film Avatar.


Lasciato il complesso di caverne che da sole a mio avviso meritano il viaggio a Porto Rico (le piú belle che io abbia mai visto), ho proseguito lungo stradine di campagna per raggiungere il remoto sito dove é stato costruito il piú grande radiotelescopio del mondo di 305 metri di diametro. Tra l'altro durante il viaggio ho potuto vedere con i miei occhi come crescono le banane sui banani oltre ad incontrare un gruppo di mucche che non volevano spostarsi assolutamente dalla strada.


Sulla via del ritorno, grazie alla guida Lonely Planet, ho potuto visitare un altro posto da favola sulla costa. Un complesso di grotte scavate dalla possente azione delle onde del mare che impetuose si incuneano tra le rocce raggiungendo altezze impensabili. Tra ponti sospesi di rocce e il frastuono rombeggiante del mare che quasi come un respiro si scaglia con tutta la forza sulla costa, si puó raggiungere una piccola grotta dove sulle pareti della roccia sono stati intagliati dei petroglifi chissá quanti migliaia di anni fa... incredibile !



Una giornata da incorniciare. In serata ho infine potuto constatare che ci sono diverse persone che non sanno affatto l'inglese ma parlano solamente spagnolo; mi era giá successo al supermercato con una signora anziana, ma stasera é stato il turno del cassiere della stazione di servizio dove ho fatto il pieno di benza all'auto. Per fortuna che i portoricani sono gentili e trovi sempre qualcuno pronto ad aiutarti e a fare l'interprete. Da domani si va a piedi e non mi rimane altro che il centro storico della Old San Juan.

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