giovedì 27 agosto 2009

Italia: bastano 12 ore per "arrabbiarsi"

Vorrei raccontare cose belle, come la nostra piccola vacanza in Europa, ma vista la scarsità di tempo e il fatto che stiamo sfruttando la connessione e il computer gentilmente messi a disposizione dai nostri amici Chiara e Massimo, sarò rapido e conciso giusto per sfogarmi un attimo. Da lunedì poi saremo nuovamente a Casa in Svezia e avremo tutto il tempo per raccontare meglio la nostra esperienza tra Olanda, Belgio e Germania.
Quello che vorrei esprimere qui ora è il mio disappunto: sono bastate 12 ore in Italia per farci "incavolare".
Primo episodio: avevo un piccolo rimborso di 19 euro da parte del gestore dell'acquedotto in Italia da ritirare in banca tramite un assegno; scadenza dell'assegno 25 agosto, nessuna possibilità di concedere deleghe per il ritiro.
Vado in banca, spiegando che ero rientrato solo stamattina dalla Svezia e che avevo appena visto l'assegno quindi. L'impiegato mi dice che essendo l'assegno non trasferibile e scaduto per poterlo incassare mi avrebbero trattenuto 15 euro. Ma mi prendete in giro?
Secondo episodio: Silvia trascorre la mattina a Padova per salutare colleghi in ospedale poi tenta un rientro in treno ma il treno viene soppresso dopo che lo aveva atteso inutilmente un'ora!!!
Per fortuna domenica sera c'è un aereo che ci aspetta... Italia, per un pò di mesi non ci vedrai !
Chiediamo a tutti coloro che ci hanno scritto in privato o tramite dei commenti sul blog di pazientare finché rientreremo in Svezia, domenica sera. poi risponderemo a tutti.

17 commenti:

Frans Halmsson ha detto...

ci mancate! Però neanche qui in russia succedono cose del genere! Ne succedono altre forse peggio ma di sicuro di altro genere. Soldi e ritardi dei treni sono ben gestiti!

Zarinaia ha detto...

Ciao carissimi,
a me basta il tempo per attraversare la strada davanti all'aeroporto di Treviso, per cominciare ad arrabbiarmi e a rimpiangere la Svezia!!
A presto.
Eleonora

Carla ha detto...

Si fa presto ad abituarsi a vivere in un paese civile come la Svezia, eh? ;-)

Stefano ha detto...

Faccio l'avvocato del diavolo, giusto per evitare commenti esclusivamente del tipo "che brutta l'Italia, che bello altrove" che mi danno l'idea di un'eccessiva sdolcinatezza; e poi mi piace movimentare le acque!
A parte il fatto che "l'erba del vicino è sempre più verde", provo a vedere cosa succede se chiedo di cambiare punto di vista e pensare che si debba restare in Italia per cercare di migliorarla, pur tra 1000 difficoltà, invece di "approfittare" di realtà migliori create da altri; penso sia troppo facile dire che "all'estero è tutto organizzato"... è un risultato ottenuto da altri e non da noi, i problemi che ci sono qui sono colpa di tutti noi, della nostra italianità nelle piccole e grandi cose, e non di un'Italia "astratta". E non credete che all'estero possano pensare che gli emigranti italiani porteranno un "inquinamento" dell'ordine, visto che comunque siamo e resteremo italiani nel modo di fare e pensare?

Anonimo ha detto...

A me bastano 12 minuti.

Anonimo ha detto...

sono dell'idea che ormai moltissimi italiani si possano abituare a tutto, prova ne e' i nostri amm.ri pubblici che passano il loro tempo a fer i loro sporchi interessi e se avanza tempo quelli della collettivita' che li stipendia. Peccato accorgersi a 43 anni che si e' troppo poco raccomandati per assecondare la maggior parte degli italiani e troppo vecchi per cambiare vita e andarsene da questa baraonda equestre.

Sonia ha detto...

E' da quando avete aperto il vostro blog che vi seguo ma e' la prima volta che lascio un post...vorrei farvi i miei complimenti per questa bellissima avventura che avete intrapreso.
I vostri interessantissimi racconti non sono solo una piccola finestra su una nazione che amo tanto, ma anche uno sprone in piu' per cercare di realizzare il mio piccolo-grande sogno di vita nel nord.
Buon proseguimento di vacanze!
Sonia

Giulia ha detto...

@Stefano: le cause dell'inefficienza italiana sono molto complesse e bisognerebbe analizzare la nostra storia politica ed economica dal dopoguerra se non da prima... di una cosa però sono sicura: la situazione attuale (di cui i problemi riferiti da Silvia e Gabriele non sono che un "sintomo" minimo) non è imputabile ai ventenni o trentenni di adesso. In questo momento in Italia non basta essere onesti, lavoratori e "agguerriti" per cambiare le cose. Siamo schiacciati da una gerontocrazia di manager e baroni che si fanno gli affaracci loro mentre i giovani soffocano di precariato e da un massmediocrazia che addormenta l'opinione pubblica e trova capri espiatori per tutto. Ogni volta che parlo di questi problemi con amici ottengo solo un "eh si, ma si sa che è così... parliamo di sport/di figa/di vacanze...." nessuno che abbia voglia di analizzare e di pensare con la prorpia testa. Nessuno che abbia voglia di entrare in conflitto con il "potere" nepure con il piccolo potere di un baroncino universitario o di un capetto aziendale, per vedere rispettati i diritti propri e altrui. Mio marito e io siamo stufi di essere dei rompipalle isolati (senza contare la situazione lavorativa) ed emigreremo con molto dispiacere per il nostro Paese ma senza sentirci in colpa visto che, nel nostro piccolo, abbiamo già cercato di spingere verso il cambiamento.

Giulia ha detto...

e per quanto riguarda il "restare italiani nel modo di pensare"... non ne ho nessuna intenzione!

Frans Halmsson ha detto...

uno dei vantaggi dell'europa unita è che se uno stato non ti piace puoi andare da un altro, se un tuo fornitore di servizi non ti piace puoi cambiare fornitore. Europa unità non serve solo a prendere finanziamenti o posti da parlamentari europei! Sfruttate questa cosa positiva non subite solo le cose negative dall'europa unita! Usatela!

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con Stefano: l'Italia ha tanti problemi ma l'Italia siamo anche noi: rimbocchiamoci le maniche! E dopo più di un anno fuori dico anche: tutti i Paesi hanno i loro problemi.
Alice

Riccardo ha detto...

Ciao Gabriele e Silvia, leggo il vostro blog da un po'...vi scrivo da Stoccolma, dove sono arrivato oggi per un viaggio di una settimana. E' la prima volta in Svezia....
Sono sotto shock! Un po' me l'aspettavo, ma non cosi! Parlo in a senso positivo eh!
Ad ogni angolo di strada che giro, e come se "ridessi" dentro. Una risata di copiacimento, un'emozione!
Avro' la "Svezite"? :)
Non mi riferisco solo ai luoghi, ma anche alle persone, all'organizzazione, a tutto il sistema.

Frans Halmsson ha detto...

@striker benvenuto tra noi! Si inizia proprio così! stessa mia situazione nel 2002.

gattosolitario ha detto...

La Svezia é un paese con i suoi problemi, molto ben nascosti, ma che poi spuntano fuori dopo qualche anno che ci sei qui. Ma il paragone con l'Italia é talmente devastante su quasi tutti i punti che ovviamente é meglio stare qui. Cosi come immagino sia meglio stare in qualunque nazione al di lá delle Alpi.

Per Stefano, non sono d'accordo. Ho provato a cambiare le cose, ho provato ed ho fatto un PhD in Italia, tutto inutile. Alla mia etá mi prendo le possibilitá che il mio titolo di studio mi dá, quindi me sono andato e non rimpiango mai un momento questa scelta felice. In fondo siamo persone che anelano alla felicitá, abbiamo studiato e meritiamo di avere delle piccole soddisfazioni dalla vita. Poi sono problemi di chi rimane in Italia, convive e fa affari con il suo sistema malato e gerontocratico, se dopo aver pagato centinaia di migliaia di euro per la nostra educazione ora paghiamo le tasse ed arricchiamo altri paesi onestamente.

Ma immagino che per capire questo bisogna essere lungimiranti. E forse giustamente, non lo si puó chiedere ad una classe dirigente che ha 60-70 anni di media o ad una generazione di giovani rincitrulliti dalla tv.

Carla ha detto...

Pienamente d'accordo con Gattosolitario e con Giulia!

bik&patty ha detto...

Certo, questo articolo ha già quindici commenti e non ha certo bisogno del nostro... forse è vero che siamo un pò portati per la polemica...; ho scritto solo perché, leggendo il post di Giulia, mi è parso come l'avessi scritto io; e, nonostante il nickname non sia mio, la convinzione rimane......

micky ha detto...

siamo sempre al punto che possiamo cercare di migliorare le cose nel ns piccolo, ma quando ci guardiamo intorno e vediamo che la stramaggioranza fa il contrario, si comporta da prepotente nei confronti degli altri e del mondo in cui vive, viene solo un gran nervoso e un'enorme tristezza!
E quel che è peggio è che la maggior parte di qs persone "furbe" le manteniamo noi... probabilmente è questo il motivo che mi spinge maggiormente a pensare di andarmene: il fatto che questi ci prendano in giro perennemente, ci prendano x stupidi ed ingenui e se ne strafregano di noi! Speriamo che le nuove generazioni apprendano un modo di vivere diverso, altrimenti siamo messi davvero male!