domenica 29 gennaio 2012

La guardia medica in Svezia

Dopo aver parlato del funzionamento degli ambulatori di medicina generale, era doveroso anche un post sulla guardia medica. In città esiste un unico ambulatorio (Jourcentralen) che serve tutta la parte orientale della regione e che copre tutta l'area servita anche dal pronto soccorso di Norrköping (quindi una zona piuttosto vasta, con circa 150000 abitanti). Gli orari di apertura della guardia medica sono dalle 17 alle 21 dei giorni feriali e dalle 8 alle 21 dei festivi e prefestivi. Dopo le 21 per i casi urgenti vi è solamente il pronto soccorso, e si presume che tutti gli altri casi meno urgenti possano aspettare almeno fino alla mattina successiva.
L'ambulatorio è situato in centro città ed è in tutto e per tutto simile per struttura ed organizzazione ad un vårdcentral, con tanto di attrezzatura per visite otorino, microscopio oculistico e il necessario per la piccola chirurgia, nonchè un piccolo laboratorio analisi che fornisce la risposta in pochi minuti ad analisi "urgenti" (le stesse che vengono effettuate in loco nei vari vårdcentraler).
Chi lavora in guardia medica ? Sono gli stessi medici di base dei vari vårdcentraler situati nell'area servita dalla guardia medica, sia pubblici che privati. La suddivisione delle guardie segue un criterio molto democratico: i vårdcentraler che non riescono a offrire un appuntamento in giornata ai loro pazienti "acuti" (che quindi vengono per forza di cose dirottati alla guardia medica) sono quelli che si vedranno assegnata la maggior parte delle giornate di guardia, e viceversa.
Le visite alla guardia medica vengono prenotate telefonicamente attraverso un sistema centralizzato, dove un infermiere specializzato effettua una specie di triage telefonico e in base alla natura del caso può decidere di indirizzare il paziente alla guardia medica, al pronto soccorso o al medico di base in orario lavorativo (se il caso può aspettare). Può succedere che alcuni pazienti si presentino direttamente, ma è l'eccezione più che la regola.
E cosa succede di notte, ovvero dalle 21 alle 8 ? Per casi urgenti di competenza della medicina generale (TSO o constatazioni di decesso, oltre che consultazioni semplici da parte del personale infermieristico che lavora nelle case di riposo) esiste un medico reperibile telefonicamente, e la ripartizione delle reperibilità segue il sistema di ripartizione dei turni della guardia medica. Il medico di guardia quindi non riceve alcuna chiamata diretta dai pazienti durante la notte !
A me sembra un metodo giusto e democratico per ripartire il lavoro in orari "scomodi", che ne dite ?

domenica 22 gennaio 2012

Considerazioni mediche - parte seconda

Questo post tratterà della medicina generale: qualche considerazione, lungi dal voler essere esaustivo. Non è (so che qualcuno lo penserà o scriverà) un post contro la medicina generale italiana, che di per sé essendo molto disomogenea per qualità e organizzazione, ha dei lati buoni e meno buoni. E' semplicemente una riflessione sull'organizzazione del sistema, sull'impiego razionale delle competenze, sulla limitazione degli sprechi e dei costi - per il sistema sanitario e per il cittadino.
La mia esperienza della medicina di base, sia in Svezia che in Italia, è da paziente e da "osservatrice" (di parenti e amici che ne usufruiscono), oltre che da persona che vi ha lavorato in Italia (sostituzioni qua e là per un bel po' di tempo - a questo proposito leggete anche qui e qui) e che vi lavora tuttora in Svezia.
Ebbene, com'è organizzata la medicina di base in Svezia ? I medici di medicina generale lavorano in poliambulatori (vårdcentral): il numero di medici per vårdcentral varia, ma il numero di pazienti/medico è più o meno costante, ovvero circa 1500 (come del resto per un medico di base massimalista in Italia). Le visite sono tutte soggette ad appuntamento telefonico, per ogni paziente vengono riservati 15 o 30 minuti a seconda del problema (a volte anche un'ora, per problemi eccezionalmente complicati o colloqui "delicati") e in caso di assenza del medico a cui il paziente di solito afferisce vi sono i colleghi a prendere in carico le questioni urgenti.  So bene che in Italia sta prendendo piede la medicina di gruppo, ma solo qui e là. Inoltre l'attività dei vari medici in uno stesso vårdcentral è coordinata (ovvero: non sono vari medici che lavorano ognuno per conto proprio dandosi una mano solo quando serve, ma esiste una figura di coordinamento che stabilisce quali e quanti pazienti ogni medico si debba prendere, e coordina ferie-corsi-orari di ciascuno). In Svezia quest'organizzazione è comune ad ogni vårdcentral in tutto il Paese.
Nella struttura lavorano poi molte altre figure sanitarie: infermieri, infermieri pediatrici, infermieri specializzati in asma e in diabete, psicologi, fisioterapisti, terapisti del lavoro, personale di laboratorio, segretarie, receptionist. Sì perchè in un vårdcentral c'è anche il laboratorio analisi (alcuni esami vengono effettuati in loco con risposta immediata, altri vengono spediti al laboratorio centrale dell'ospedale con risposta in pochi giorni). I medici di base dell'Östergötland utilizzano una cartella clinica elettronica che è comune a tutto il personale sanitario della regione (quindi anche di chi lavora in ospedale e nella guardia medica) e per tutti è possibile inviare le ricette elettronicamente a tutte le farmacie della Svezia e i certificati di malattia direttamente alla Försäkringskassan (e non è così complicato come in Italia).

Ma veniamo a come lavorano i medici di base: qual è la differenza più grande rispetto a quelli italiani ? Fondamentalmente l'ambito di competenza. Oltre a gestire pazienti con problematiche "semplici" (pressione alta, mal di gola, ecc) presso un vårdcentral si effettuano anche numerose procedure: piccola chirurgia (asportazione di nei, biopsie cutanee, sutura di ferite, ecc), rettoscopie, visite ginecologiche, EKG, spirometria. E' inoltre a disposizione un microscopio per l'otorinolaringoiatria (diagnosi più precisa di affezioni otologiche, rimozione per aspirazione di tappi di cerume) e uno per l'oftalmologia (possibilità di effettuare un esame oculistico completo, asportazione di corpi estranei oculari). 
Le risposte degli esami di laboratorio, degli esami radiologici e delle consulenze specialistiche arrivano elettronicamente a chi li ha richiesti (quindi al medico responsabile, non al paziente), il che evita il giro paziente-ritiro referti-medico di base e quindi perdite di tempo inutili, nonché evita dimenticanze (pazienti che non tornano dal medico a mostrare i propri esami) e permette di instaurare subito terapie adeguate. Come detto sopra, alcuni esami vengono analizzati direttamente sul posto con risposta in pochi minuti (per gli addetti ai lavori: emoglobina, PCR, glicemia, tampone faringeo per streptoccocco A, monospot, troponina, D-dimero, INR, esame urine, test di gravidanza).
La prima considerazione è che per effettuare tutte queste cose è necessario avere la competenza adeguata, che pochi medici di base in Italia possono vantare (chi mai è andato a farsi fare o si aspetterebbe di potersi fare una rettoscopia o una visita ginecologica dal proprio medico di base, per esempio ?) La seconda è che di conseguenza il numero di richieste di visite specialistiche per problematiche varie sono di molto inferiori a quelle effettuate dai medici di base italiani.  Esistono dei criteri precisi per quali problemi possono essere inviati allo specialista, e quest'ultimo può anche rifiutare la richiesta di consulenza qualora ritenga che il medico di base non abbia effettuato una valutazione sufficientemente approfondita o messo in atto tutti i trattamenti di prima linea richiesti per una determinata patologia. Ragionando in termini economici e di risparmio di risorse, credo che le conclusioni siano abbastanza ovvie.
Ve lo immaginate in Italia ? Mi ricordo ancora l'impegnativa di un collega che inviava una paziente in Pronto Soccorso per "visita specialistica a tutti gli organi per sintomi diffusi"...

Parcheggio burlone ?

Notate qualcosa di strano in questa foto ? E' stata inviata a tutti i 600 dipendenti dell'SMHI, dove lavora Gabriele, alla ricerca dei "colpevoli".
Vabbè che la mattina è buio quando si va al lavoro, ma un parcheggio del genere non si era mai visto... :)

giovedì 12 gennaio 2012

Considerazioni mediche - parte prima

Dopo la meravigliosa avventura delle Northern Lights, il nuovo anno ha portato alla sottoscritta una bella tonsillite giusto per passare in relax il week-end lungo della Befana. Beh, ogni tanto si deve pure fare la parte del paziente, e questi 2-3 giorni tra letto e divano a mo' di bradipo mi hanno dato modo di riflettere su un po' di cose. Forse ne verrà fuori un post un po' sconnesso, e con molta probabilità attirerà le ire di qualcuno, ma tant'è.
Riflettevo un po' sui malanni di stagione, raffreddori e influenza. Che notoriamente sono causati da virus trasmessi da persona a persona, e se ne vanno da soli portando solo un po' di pazienza... 
Cosa abbastanza divertente, sembra che in Italia esista anche un'altra causa di raffreddore e influenza, del tutto sconosciuta al popolo svedese (e probabilmente anche al Resto del Mondo): il "colpo d'aria". Non solo un po' di tempo fa avevo letto un articolo piuttosto divertente a riguardo che trovate qui, e che supporta la mia teoria, ma posso anche confermare che tra i moltissimi pazienti raffreddati/influenzati che ho visto in Svezia per lavoro, nessuno ha mai fatto dato la colpa al famigerato "colpo d'aria" come causa dei propri mali, mentre tutti i conoscenti/amici/parenti raffreddati in Italia ne erano stati funestamente colpiti almeno una volta. Mah. 
La seconda riflessione è sull'uso degli antibiotici in Italia. Hai la bronchite ? Vai con l'antibiotico. Un raffreddore con mal di gola che non passa da 5 giorni ? Giù di antibiotico. Bambini inclusi. E che sia possibilmente l'antibiotico più nuovo, più efficace, più potente. Non so se gli italiani si ammalino più frequentemente di infezioni batteriche (per intenderci, quelle che l'antibiotico lo richiedono davvero), ma di certo consumano molti più antibiotici dei vichinghi. Molti anni fa mi ero presa una tonsillite (sì ancora quella) e mi era stato prescritto un antibiotico di ultimissima generazione, appena uscito sul mercato: la tonsillite naturalmente mi passò, ma era veramente necessario ? Ovvero, perchè non risparmiarsi le armi pesanti per le infezioni che veramente lo richiedono ? Non c'è da stupirsi poi che l'Italia sia uno dei Paesi europei con i più grossi problemi di infezioni da batteri multiresistenti...

E non si tratta solo di antibiotici. Qui l'uso dei farmaci in generale è molto limitato, segue linee guida stringenti e i farmaci da banco sono molto limitati. In Italia è una giungla: pillole contro ogni disturbo possibile e immaginabile (disturbi intestinali in cima alla lista: ma gli italiani ne soffrono davvero di più ?), vitamine/integratori/fermenti lattici,  e chi più ne ha più ne metta...
La terza riflessione è sulla facilità con cui in Italia ci si possono procurare i farmaci (antibiotici, ma anche molte altre cose che dovrebbero essere coperte da ricetta) - se si conosce il farmacista (ovviamente non sono tutti così condiscendenti, per fortuna, ma buona parte sì), o anche se non lo si conosce (più raramente, ma è capitato anche alla sottoscritta che all'epoca non era aveva ancora finito l'università). Per gli antibiotici, ma vale anche per altri preparati, la parola magica è "me l'hanno prescritto varie volte in passato": si paga di più ma si ha quello che si vuole, senza dover fare il giro dal medico (tanto, a che serve ? C'è tutto su internet e per fare una diagnosi di sinusite che ci vuole ? E poi dal medico c'è la coda...). 
Ancora: le visite domiciliari. Qui sono una rarità riservata a casi veramente gravi (leggi: ultra-anziani che non possono spostarsi in nessun modo). Ma in Italia: hai il mal di gola e la febbre a 38°C? Visita domiciliare ! E ci mancherebbe! D'altra parte è impensabile prendere un po' di paracetamolo e andare in ambulatorio a farsi vedere: si potrebbe prendere un ulteriore colpo d'aria e peggiorare la situazione, poi sì che ci vuole di sicuro l'antibiotico per poter guarire, e poi le vitamine e i fermenti lattici per riprendersi dalla cura antibiotica...

martedì 3 gennaio 2012

Alla ricerca della Dama sfuggente, l'aurora boreale

Eccoci nuovamente a casa nella calda "Svezia del sud" dopo un'incredibile esperienza artica tra Kiruna ed Abisko. La seconda edizione del viaggio "Northern Lights a caccia di Aurore Boreali" è riuscita perfettamente e tutti i venti partecipanti sono rientrati in patria con lo zaino pieno di splendidi ricordi ed emozioni di avventure ancora fresche.
Anche nel grande nord quest'inverno sembra essere piuttosto mite ed infatti le temperature che abbiamo trovato non sono mai state troppo rigide, diciamo tra i -5C e i -15C con una sola punta a -25C per coloro che hanno effettuato l'escursione in motoslitta. Proprio le escursioni sono state il valore aggiunto di questa seconda edizione. Chi si è divertito con la slitta trainata dai cani ha imparato anche a mettere lo speciale guinzaglio ai cani ed ad attaccarli correttamente alla slitta. Coloro che invece hanno scelto l'avventura con le ciaspole hanno girovagato con le racchetta da neve nel parco nazionale di Abisko scaldandosi con una bevanda calda davanti ad un fuoco accesso dopo aver raccolto legnetti... quelli che invece hanno inforcato le motoslitte hanno potuto inoltrarsi per oltre trenta chilometri nel parco nazionale risalendo ai bordi del fiume e ammirando paesaggi mozzafiato. Ma forse coloro che si ricorderanno di più della loro escursioni sono gli avventurosi che sono scesi nelle grotte, strisciando e sgusciando nei cunicoli vincendo la paura del buio e la claustrofobia. Emozioni forti in tutti i casi... una doccia bollente o una sauna a fine giornata donavano il giusto relax in attesa di quello che tutti aspettavamo ansiosi.


Ma lei, la Tricky Lady, la Dama Sfuggente, tale è stata fino alla sera del trenta dicembre. Poi proprio quella sera, le nuvole si sono diradate e le stelle hanno fatto la loro comparsa in cielo. Giusto il tempo di cenare e poi piano piano un arco luminoso ha iniziato a materializzarsi lungo tutta la volta stellata, da nord a sud, fino a crescere in intensità e lasciare tutti ammirati. Ma era solo l'inizio di quella che poi si è rilevata una vera e propria danza cosmica, quando verso mezzanotte la Dama Sfuggente si è manifestata in tutto la sua bellezza. Volute luminose, spirali avvolgenti, tende colorate di verde che sembrano scendere sempre più verso le nostre teste, cinque minuti di pura adrenalina...


E poi di nuovo quasi all'una di notte un manipolo di indomiti ancora una volta si lascia conquistare dalla Tricky Lady che, con un'altra manifestazione forse meno intensa ma non meno spettacolare per sviluppo e colori, dona loro le ultime emozioni di una pazza notte.
Il ritorno a Kiruna è non meno speciale dell'andata. Infatti ogni volta che si percorrono i cento chilometri che separano la civiltà della città mineraria di Kiruna dal nulla di Abisko, le condizioni sono sempre diverse e non è mai una passeggiata... ma è proprio questo che ci spinge a ripercorrere, anno dopo anno, questa parte di Lapponia, lontana da tutto e da tutti: la ricerca di emozioni speciali, il contatto con una natura ancor poco influenzata dall'uomo, il sapere di vivere un viaggio unico nel suo genere accanto a compagni d'avventura che presto diventano nuovi amici.


A quando la prossima spedizione? Sicuramente il prossimo anno, ad inizio 2013, ma chi fosse interessato ad effettuare il viaggio prima in completa autonomia può scriverci e noi gli organizzeremo il tutto secondo le proprie esigenze.