giovedì 30 luglio 2009

Monnezza e dintorni: la raccolta differenziata in Svezia

Una delle tante cose che ci hanno colpito quando siamo arrivati qui è stata l'assoluta mancanza di cassonetti della spazzatura lungo le strade. Nonchè, aggiungo, l'assoluta pulizia delle stesse. Ma dove buttano i rifiuti gli svedesi, allora ? E soprattutto, come ?
Nel nostro quartiere, dove tutte le case (compresa la nostra) sono di proprietà di un'agenzia comunale, la raccolta differenziata è a dir poco meticolosa, e i relativi costi sono compresi nell'affitto dell'appartamento (come anche la cura del giardino, il taglio dell'erba e delle siepi, e la pulizia condominiale). 
Al piano terra del nostro condominio ci sono due locali appositamente dedicati, il primo per la raccolta di:
- carta da imballaggio e cartone
- giornali e brochure (attenzione !!! non vanno buttati con la carta di cui al punto sopra, pena severa multa per il condominio, cosa che è successa 3 mesi fa quando il sistema del riciclo è stato riorganizzato e molti hanno confuso i rifiuti buttandoli nel posto sbagliato)
e il secondo per: 
- plastica, dura e morbida
- metallo
- vetro trasparente
- vetro colorato (in un bidone differente, attenzione !)
Inoltre nel giardino ci sono una simpatica "casetta ecologica" per i rifiuti ingombranti e multiple altre piccole casette di legno verdino per l'umido (con sacchetti biodegradabili gentilmente forniti dal comune).
Allego inoltre una foto del buco nella parete di ogni pianerottolo del condominio, in cui gettare il "non riciclabile" (e oggetto di dubbi e speculazioni da parte della sottoscritta, nella prima settimana di soggiorno svedese).

Che fine fanno invece lattine di alluminio e bottiglie di plastica ? Vengono riportate al supermercato, grazie ad un sistema intelligente chiamato PANT: per ogni bottiglia da 2 litri resituita, il supermercato ritorna 2 kr, 1 kr 0 0.5 kr per lattine e bottigliette di plastica più piccole. 
Così passa la voglia di lasciare lattine e bottigliette in ogni dove dopo le gite del week-end...

martedì 28 luglio 2009

Una biblioteca al passo con i tempi

Dopo la giornata di ieri all'insegna delle nuvole ed anche della mattinata odierna con un po' di pioggia, nel primo pomeriggio il cielo è ritornato blu. Al ritorno della Silvia dal lavoro (alle 16.30 - sembra impossibile ma è vero) con buona parte del pomeriggio ancora a nostra disposizione, ne abbiamo approfittato per fare un giro per la città ed in biblioteca.
Io non c'era mai stato. La cosa che mi ha colpito, ma forse c'è anche in qualche biblioteca più evoluta in Italia, è stata la modalità con la quale si prendono in prestito i libri. In pratica c'è una macchina automatica che, dopo aver letto il codice della tessera magnetica personale, scannerizza il codice a barre dei libri che occorre darle in pasto. Una volta accettati e risputati fuori una alla volta tutti i libri, alla fine del processo viene prodotto anche uno bello scontrino come promemoria.

Ma l'altra cosa abbastanza moderna è la modalità con la quale si può rinnovare il prestito dei libri; è sufficiente collegarsi al sito web della biblioteca ed una volta effettuato il login con i propri username e password, procedere con il rinnovo. Altre operazioni che ad esempio si possono fare attraverso il sito web, sono scaricare gli audio books e la musica i cui files sono ascoltabili per trenta giorni, poi "scadono" e non sono più utilizzabili, non male davvero.

domenica 26 luglio 2009

La prima gita in bicicletta !

Oggi grande gita in bicicletta per l'inaugurazione dei nuovi mezzi mobili su due ruote arrivati ieri. Dotati della Cykelkarta con tutti gli itinerari suggeriti della zona, ne abbiamo scelto unodi circa una quarantina di chilometri che ci portasse fino allo Göta Kanal. L'impresa sembrava facile sulla carta, ma non è stata semplice nella prima parte del percorso.
Devo premettere una cosa: quando si gira in bici in città è praticamente impossibile condividere la stessa strada con le automobili. Le piste ciclabili qui a Norrköping sono ovunque, un dedalo di strade e stradine che spesso corrono in mezzo ai parchi o tra viali alberati. Una volta fuori città, lungo le strade che collegano i vari paesi, quando la pista ciclabile non può essere qualcosa a sé stante ma deve condividere la stessa sede con la strada normale, è veramente larga rispetto a quelle striminzite strisce di asfalto che in Italia si trovano oltre la riga bianca.

Ma torniamo alla nostra gita; appena lasciato il mondo civile qualche chilometro a sud dell'ospedale dove lavora Silvia, la strada ha iniziato ad inoltrarsi nei boschi in un saliscendi che ci ha messo alla prova e non poco. Le poche case sparse qui e là, si alternavano a qualche fattoria ed agli animali al pascolo, nei tratti in cui il bosco lasciava un po' di spazio ai campi coltivati.
Tutte le nostre fatiche sono state però presto dimenticate quando siamo giunti allo Göta Kanal lungo la ciclabile sterrata che lo costeggia per un lungo tratto. Guardare da vicino il lavoro dei "guardiani" che comandano manualmente le chiuse di legno e ferro per sollevare ed abbassare (dipende dal verso di percorrenza) le barche, è un po' come viaggiare nel tempo. Il guardiano della chiusa di Hulta oggi abita in una casa accanto allo sbarramento e durante il giorno attende le imbarcazioni all'interno di una minuscola casupola che nel 1900 era abitata dal guardiano di allora, Johan Erik Westling con la moglie ed i loro cinque figli.

Dopo essere transitati accanto ad una seconda chiusa, abbiamo lasciato il canale ed il percorso, abbandonati definitivamente i boschi, ci ha guidati in un dolce saliscendi (con il vento alle spalle) tra immensi campi coltivati. Qui tra mucche al pascolo e qualche cavallo ci siamo spinti fino alla residenza-castello di Löftstad lussuosa abitazione di una famiglia nobile.

Approfittando del bel parco non abbiamo resistito a stenderci con l'immancabile plaid svedese sotto un albero dalla grande chioma e, in completa solitudine, siamo rimasti ad ammirare il blu del cielo macchiato di tanto in tanto da qualche batuffolo di nuvola.
Ripensare a quando eravamo in Italia e non riuscivamo quasi mai a prendere la bicicletta per fare qualche bella gita ci fa sembrare oggi tutto questo quasi impossibile e ci spinge a riflettere a quanto sia giusta la nostra scelta di venire a vivere in Svezia !

sabato 25 luglio 2009

I nostri nuovi mezzi di trasporto

Finalmente, nel bel mezzo di questa stupenda estate scandinava, siamo arrivati alla scelta e all'acquisto delle bici ! Era una cosa che aspettavo da un po', in realtà avrei voluto comprare la mia già in maggio, ma alla fine ho aspettato la dolce metà per sceglierle tutte e due assieme. E così, dopo aver chiesto consiglio a qualche amico esperto, siamo approdati nel negozio di bici più grande della città, dove c'era veramente l'imbarazzo della scelta: bici di tutti i modelli immaginabili e di tutti i prezzi, più una notevole quantità di accessori vari ed eventuali. Non essendoci invece gran scelta di bici usate e in buone condizioni, dopo lunghe meditazioni (e due visite al suddetto negozio) abbiamo finalmente trovato ciò che faceva per noi, con un buon rapporto qualità/prezzo: una bici da donna di colore rosso e una da uomo di colore nero, fiammanti e perfette, di fabbricazione svedese. Cambio a 3 marce e dinamo integrati nel mozzo della ruota, e freno a pedale (non sul manubrio), cosa del tutto nuova per noi (e ci abbiamo messo un po' per abituarci...). 

Siamo stati poi piacevolmente sorpresi da un simpatico servizio offerto gratuitamente dal negozio: sul telaio delle nostre bici è stato inciso il nostro codice fiscale, contro aspiranti ladri (senza contare che l'assicurazione sulla casa copre anche un eventuale furto delle bici).
E così ho iniziato ad andare al lavoro in bici, 15 minuti netti da casa, passando solo per piste ciclabili e mai per strade "normali" :-) E per me, pendolare cronica e abituata ai "servizi" di Trenitalia, andare in bici al lavoro veramente non ha prezzo !

venerdì 24 luglio 2009

Non saper cosa vuole dire l'afa

Tutti i giorni quando mi sveglio al mattino ed accendo il Mac guardo come sarà il tempo in giornata, visto che se uno deve uscire è la soluzione migliore per capire come vestirsi e/o attrezzarsi. Anche per oggi avremo un po' di sole e qualche nuvola ma niente pioggia che però nelle ultime giornate si è fatta sempre vedere, magari verso la fine del pomeriggio, prima di sera. Intendiamoci, non si tratta mai di pioggia "a catinelle" ma di qualche goccia o di pioggerellina.
A sentire anche i nostri amici, quest'anno qui la pioggia non è mai mancata tanto è vero che tutto intorno è molto verde e la Natura ne trae molto beneficio. Ma ovviamente siamo ben lontani dai quantitativi di pioggia a cui ero abituato in Italia. In Veneto quando un temporale imperversa per un'ora è in grado di scaricare anche più di 60 mm di pioggia e non è raro vedere quantitativi di pioggia in una giornata di oltre 100mm anche in pianura. Qui le cose stanno diversamente. La media annua si aggira sui 400-500 mm, roba che in Veneto nemmeno l'arido rodigino è in grado di raggiungere. Sulle montagne venete cadono mediamente oltre 2000 mm di pioggia all'anno (basti pensare ai metri di neve dello scorso inverno) mentre le zone di pianura che vedono meno acqua ricevono comunque 700-800 mm all'anno, quantitativi che comunque sono quasi doppi rispetto a quelli della zona dove abitiamo qui in Svezia.
Ma quando in questi giorni volgo lo sguardo alla Pianura Padana ed alle nove del mattino vedo già 28°C in diverse località, mi consolo e penso a quante persone ora vorrebbero essere qui, magari solo per qualche giorno.
Ieri sulle pianure del nord Italia si sono visti i 36°C e al sud ed isole si sono superati i 40°C. Qui stamattina il termometro segna 18°C e per la giornata dovremmo arrivare a 22-24°C. Quest'anno la temperatura massima è stata 27°C e vi garantisco che si stava veramente bene... mi ricordo quando sono arrivato in macchina dall'Italia per il secondo trasloco ai primissimi giorni del mese, il tempo era stupendo, giornate con sole pieno e temperature fantastiche.
Devo dire che però sto imparando ad apprezzare un po' tutto quello che la Natura passa e come forse qualcuno si ricorda di aver già letto su questo blog, in Svezia c'è un proverbio che dice: "non esiste cattivo tempo, ma solo cattivi vestiti".
Con l'augurio che qualche temporale sulle Alpi possa attenuare l'afa sulle pianure del nord Italia (visto che saranno le uniche regioni a vedere qualche goccia d'acqua), vi saluto e torno a studiare svedese !

martedì 21 luglio 2009

Ore di luce: come sfatare un falso mito

Era da giorni che mi frullava in testa questa cosa, che volevo trovare una soluzione definitiva cercando di sfatare una delle tante credenze popolari che in tutti i campi imperversano sovrane. Questa volta si trattava del fatto che comunemente tutti credono che al nord Europa il numero di ore di luce sia inferiore rispetto a zone geografiche a latitudine inferiore.
Così stamattina ho deciso di dare una spallata alla questione e mi sono detto: io, laureato in astronomia non posso permettere la sopravvivenza di un tale falso mito e così, formule alla mano aiutato da Excel sono giunto alla soluzione definitiva.
Prima di spiegarvi come stanno realmente le cose volevo dare una breve spiegazione su due concetti che sono alla base di tutti i ragionamenti: "la durata del giorno" e "il crepuscolo".
Il numero annuo totale di ore durante le quali il Sole si trova sopra l'orizzonte è uguale su tutti i punti della Terra e corrisponde a 4.380 ore di luce solare diretta. Ovviamente quello che cambia durante le stagioni è la durata del giorno che in estate è più lungo in Svezia e d'inverno è più lungo in Italia.


Il crepuscolo invece è quell'intervallo di tempo che intercorre prima del sorgere del sole e dopo il suo tramonto, durante il quale c'è ancora luce; tale illuminazione viene fornita dalla parte superiore dell'atmosfera che, ancora illuminata dal Sole, ne riflette una parte verso la superficie terrestre.
Esistono tre tipi di crepuscolo: quello "civile", quello "nautico" ed infine quello "astronomico". Il crepuscolo con il quale tutti noi siamo più familiari è sicuramente quello civile che per definizione dura dal tramonto del Sole fino al momento in cui lo stesso non si trova a 6° sotto la linea dell'orizzonte (e viceversa al mattino prima del sorgere).
Durante il crepuscolo civile non è ancora necessario l'utilizzo dell'illuminazione artificiale, si può guidare l'auto senza l'ausilio dei fari in Italia (visto che in Svezia i fari sono obbligatori anche durante il giorno) e, se non c'è foschia, tutti gli oggetti all'orizzonte si possono distinguere nitidamente. In pratica questo significa che la luce è sufficiente sia per condurre qualsiasi attività all'aperto sia per stare in casa senza luci artificiali.
In Italia tutti sappiamo che il crepuscolo (civile) dura circa 30 minuti e questo è più o meno vero. Tecnicamente la durata del crepuscolo dipende sia dalla latitudine del luogo e sia dal giorno dell'anno. In Italia varia di pochi minuti durante l'anno. Per fare un paragone all'equatore, dove tutti i giorni durano 12 ore il crepuscolo dura esattamente 24 minuti. Ma le cose in Svezia sono diverse: qui il crepuscolo varia dai 58 minuti del 21 dicembre agli 81 minuti d'estate.


Afferrati questi due concetti, il resto è in discesa, anche perché i calcoli li ho fatti fare ad Excel.
Prenderò per fare degli esempi concreti tre località: Norrköping in Svezia, Padova e Roma in Italia. Quello che ho fatto è stato semplicemente sommare per le tre località in questione la durata dei due crepuscoli (sia all'alba che al tramonto) di tutti i giorni dell'anno. Il risultato è il seguente.
> Roma: 409,8 ore di crepuscolo totali annue
> Padova: 440,5 ore di crepuscolo totali annue
> Norrköping: 678,8 ore di crepuscolo totali annue

E' ora evidente che il numero di ore di "luce vivibile" qui a Norrköping è, nel complesso dell'anno, superiore di 238 ore rispetto a Padova e di 269 ore rispetto a Roma cifre che, se mediate sulla singola giornata, portano ad una media di 39 minuti di luce al giorno in più rispetto a Padova e di 44 minuti in più rispetto a Roma.
Se qualcuno fosse ancora scettico qui si può trovare il file Excel che ho utilizzato per il confronto. Si possono inserire le coordinate dei due luoghi e divertirsi a piacere. Ovviamente posso fornire i riferimenti scientifici e bibliografici del caso.
In Svezia non solo non c'è meno luce rispetto all'Italia, ma addirittura ne abbiamo ben di più e non poca !

P.S. Le due fotografie sono state scattate rispettivamente al lago Roxen il 16 gennaio alle 17.15 e dalla finestra di casa nostra il 15 luglio alle 23.45.

domenica 19 luglio 2009

La Svezia vista attraverso i nostri occhi

Viste le richieste di amici e conoscenti abbiamo pensato bene di introdurre nel blog una novità che speriamo piaccia a tutti, l'abbiamo chiamata "La Svezia vista attraverso i nostri occhi". Si tratta di una galleria di fotografie scattate durante la nostra permanenza qui in Svezia. Scorrendo fino in fondo al blog c'è un riquadro con la raccolta in questione.
Per passare da una fotografia all'altra si può, o utilizzare il mouse, oppure dopo aver cliccato su uno dei piccoli riquadri in basso, utilizzare anche la tastiera ('destra' e 'sinistra' per scorrere tra una foto e la successiva ed 'alto' e 'basso' per passare da una serie a quella dopo). Per chi invece si vuole gustare la slideshow (animazione automatica) è sufficiente cliccare sul tastino con la freccia a destra.

venerdì 17 luglio 2009

Sanità svedese - parte 2

Con oggi ho finito la mia settimana di lavoro notturno al pronto soccorso. Mi immaginavo di arrivare fisicamente distrutta al fine settimana, invece per fortuna la cosa si è rivelata meno peggio del previsto (o sono stata io fortunata). Questa nuova esperienza lavorativa mi dà lo spunto per aggiungere ulteriori riflessioni sulla professione medica e sulla sanità in Svezia:

1. Orari lavorativi. Nel settore pubblico si lavora 40 ore alla settimana, che potrebbero sembrare tante rispetto alle 36 dell'Italia. La differenza la fanno qui gli orari "scomodi", ovvero quando si lavora nei festivi o di notte. In Italia queste ore sono comprese nel normale orario, e vengono pagate una cifra simbolica. Qui sono generosamente retribuite (e giustamente, aggiungo io !). Esempio pratico: questa settimana ho lavorato 3 notti, in tutto ho fatto 46.5 ore (ogni notte dura 15.5 ore). Ebbene, proprio per il fatto che ho lavorato di notte (e qui notte vuol dire dopo le 16.30 di pomeriggio), queste ore mi vengono contate circa il doppio. Il che fa circa 90 ore. Avendone dovute fare 40 per contratto, ne risulta un surplus di 50 ore, che possono essere utilizzate come ferie (ovvero più di una settimana) o essere pagate in denaro. Quest'ultima opzione è quella meno preferita dalla maggior parte dei colleghi. E sinceramente, cosa c'è di maggior valore del tempo libero, da dedicare a se stessi, alla famiglia, ai propri interessi ?

2. Attività degli infermieri, e degli altri operatori sanitari. Qui gli infermieri fanno davvero un sacco di cose che in Italia sono compito dei medici. Questo è possibile perchè gli infermieri sono tanti (in media uno ogni 7 pazienti, di giorno, un po' meno di notte), e ricevono una formazione specifica a seconda del reparto dove lavorano (cardiologia, ematologia, ecc.). Oltretutto, sono ben pagati (non tanto meno di un medico). E, con i medici, lavorano alla pari, senza gerarchie o invidie.

3. Le badanti: figura professionale qui assolutamente inesistente. L'anziano/il malato grave finchè può viene assistito a casa propria, e il comune mette a disposizione del personale di servizio (regolarmente assunto) che lava, stira, pulisce casa, fornisce pasti. Se c'è bisogno di assistenza medica/infermieristica, questa viene fornita su base regolare.
Tutto questo non è gratis, ovviamente, ma ad un costo "politico": per chi non è in grado di pagare, paga lo stato. Nel momento in cui la situazione peggiora e non è più gestibile a domicilio, le case di riposo sono abbastanza numerose. Anche qui, non sono strutture private che costano migliaia di euro al mese...

E con questo per oggi è tutto , alla prossima puntata !

giovedì 16 luglio 2009

Uccelli

E' da tempo che volevo parlarvi degli uccelli... dai non c'è nulla da ridere, è solo che il fatto è curioso o per lo meno è particolare e vale la pena di essere raccontato. Ma cominciamo dall'inizio: Norrköping si può considerare una città di mare, ha il porto con le barche e il mare è praticamente vicinissimo o meglio lo è la profonda ansa del Mar Baltico lunga circa 40 chilometri.
La città è attraversata dal fiume Motala che scorre in pieno centro città e che nel passato ne ha decretato il successo della stessa. Infatti l'energia che era possibile trarre dalla forza dell'acqua e la disponibilità di un buon porto sono i fattori che decretarono lo sviluppo della città a partire dal 1600 quando furono costruite le prime industrie ma soprattutto dopo il 1850 quando presero piede le industrie tessili e della produzione della carta.
Oggi è proprio l'IndustriLandskapet, ossia il paesaggio industriale della città (con edifici di fine 1800 ed inizio 1900) una delle maggiori attrazioni culturali e turistiche presenti.
Con il mare vicino è evidente che il numero di uccelli "tipicamente marittimi" come i gabbiani siano presenti in grande numero. La zona dove abitiamo è molto verde ed è caratterizzata dalla presenza di un paio di edifici di dieci piani che rappresentano i punti più elevati dell'area. Il numero di uccelli che durante tutte le ore del giorno  frequenta questa zona è piuttosto elevato (ed in estate il giorno dura parecchie ore ve lo garantisco). Tra gli uccelli più grandi ci sono come vi ho già detto i gabbiani che gareggiano con i corvi alternandosi nella produzione di tutti i tipi di suoni e nel conquistare le postazioni di vedetta più elevate sul bordo del tetto dei due condomini.


Per me, nato e cresciuto in un paese del Friuli ad un tiro di schioppo dal mare Adriatico, quella degli uccelli è una presenza gradita anche se devo dire che alcuni dei primi amici che sono venuti a trovarci ne sono stati particolarmente sorpresi nel sentire i loro "canti" all'alba (ed il sole adesso alla nostra latitudine di 58.6° sorge alle 4:05 !).
Altra curiosità sempre connessa agli uccelli e che oggi ho potuto controllare di persona sono i cestini dell'immondizia. Passeggiando lungo un viale alberato con tanto di panchine ad un certo punto mi sono ritrovato di fronte ad un cestino dal contenuto praticamente svuotato sul prato. La mia sorpresa nel vedere in una città dove tutto mi è sembrato pulito ed ordinato una situazione del genere è stata grande ma è stata anche breve visto che la Silvia mi ha fatto subito notare che si trattava dell'operato degli uccelli che al mattino presto rovistano nei cestini alla ricerca di cibo. Cose da non credere... ovviamente però nulla a che vedere con i più "feroci" uccelli di Hitchcock !

martedì 14 luglio 2009

Allo stadio con il due per uno

Il ritorno del sole ci ha messo particolarmente di buon umore stamattina ed al risveglio della Silvia che ieri aveva fatto il suo primo turno di guardia notturna all'ospedale (il primo di tre in una settimana... che le garantiranno ben 45 ore di recupero, in pratica una settimana di vacanza aggiuntiva - sono senza parole), siamo usciti per alcuni adempimenti burocratici.
La mia fortuna con gli uffici pubblici (o la scarsa affluenza di pubblico) ci ha garantito zero attesa allo Skatteverket (l'ufficio tasse) dove ci siamo recati per fare la carta d'identità svedese, il secondo passo dopo la ricezione famoso "persornummer". Con poco più di 30 euro avremo una carta d'identità con firma digitale e con tanto di "legittimazione elettronica" che ci permetterà di stampare direttamente dal computer di casa un sacco di documenti e certificati per i quali altrimenti ci si dovrebbe sempre recare negli appositi uffici.
Di seguito siamo passati da Hyresbostader (la grande agenzia comunale proprietaria dell'appartamento dove abitiamo) per ritirare una carta degli sconti riservati agli affittuari. La scoperta dell'esistenza di questa carta è avvenuta in maniera piuttosto curiosa ieri sera verso le sette quando, mentre ce ne stavamo a finestre aperte, abbiamo sentito le grida dei tifosi presenti allo stadio del calcio che è proprio a poche centinaia di metri da qui.


Incuriositi dalla cosa abbiamo controllato sul web di che tipo di partita si trattasse; era la partita di campionato tra IFK Norrköping e Falkenbergs - finita 5:1 - della serie "Superttan" (la nostra serie B nella quale la squadra di casa è retrocessa l'anno scorso). Girovagando nel sito web della squadra del IFK abbiamo scoperto che gli abitanti di Hyresbotader possono assistere alle partite casalinghe con una promozione 2x1: in pratica con 180 corone, poco più di 15 euro, potremo vedere in tribuna le partite del Norrköping grazie appunto alla famosa carta che offre inoltre moltissimi sconti del minimo 10% sui negozi cittadini.
L'ultimo adempimento burocratico della giornata è stata la preparazione delle carte da spedire a Stoccolma per l'iscrizione all'AIRE (Anagrafe degli Italiani all'Estero) ed altre cartacce da rispedire in Italia per non pagare più la tassa dei rifiuti, visto che in Italia non ci abitiamo più !

domenica 12 luglio 2009

Sabato di pioggia ed idee

La grande bassa pressione che ormai interessa da diversi giorni tutta la parte centrale d'Europa da nord a sud, per ieri ci ha riservato un'altra giornata grigia e piovosa. Ma di certo non ci siamo fatti scoraggiare dai capricci del tempo e da bravi nuovi scandinavi ci siamo organizzati di conseguenza. In fin dei conti il detto di qui dice: "non esistono giorni di cattivo tempo, ma solo cattivi vestiti".
Ecco allora che armati di ombrelli e felpe siamo usciti tutti e quattro assieme (la Giulia e Daniele ci faranno compagnia fino a mercoledì). La mattina l'abbiamo trascorsa all'IKEA di Linköping per acquistare ancora qualche mobile a completare così l'arredamento della nostra nuova casa e, dopo essere riusciti a riempire ancora una volta il fedele Discovery (soprannominata la "brontomacchina") con scatole e scatoloni, ci siamo dedicati alla "fika" (termine svedese utilizzato per la generica pausa caffè) al Belvedere Caffè. Una minuscola e graziosissima torre di tre piani posizionata in mezzo ad un giardino botanico e dalla quale, comodamente seduti ai tavolini, si può spaziare con lo sguardo a 360° su Linköping.
Nonostante la pioggia incessante siamo poi andati a vedere il funzionamento del sistema di chiuse a Berg sul lago Roxen ed incuriositi dalle costruzioni idrauliche del 1815 abbiamo seguito da pochi centimetri di distanza le operazioni di "salita e discesa" di alcune barche a vela. Le imbarcazioni grazie al riempimento e successivo svuotamento manuale di vasche chiuse da possenti portoni di legno e ferro riescono a superare dislivelli di parecchi metri e "risalire" così dal mare verso i laghi dell'interno della Svezia (o viceversa). Il Göta Kanal è lungo circa 190 km e permette di tagliare letteralmente la Svezia in due da est ad ovest.


Nel tardo pomeriggio finalmente il tempo è andato migliorando e passata la pioggia le nuvole in cielo si sono dissolte e per ora di cena ci siamo infilati in un locale del centro di Norrköping affollato di gente che assisteva nella piazza antistante alle esibizioni musicali di diversi artisti. La situazione più curiosa ci è stata però offerta dai "vicini di tavolo": due ragazze che avevano ormai superato la dose di alcool da loro sopportabile accompagnate da un paio di ragazzotti vichinghi agghindati in uno stile misto punk-rasta. Avete presente i tipi con i capelli rasati dappertutto a parte al centro del cranio dove trovano posto delle vistose punte di capelli di colore blu alte almeno 30-40 centimetri? Per il resto i soliti giubbetti di borchie, gli anelli al naso in perfetto stile toro, la stazza non proprio esile...


La serata poi si è conclusa con un gelato all'italiana che ha innescato una lunga discussione su delle possibili attività lavorative da introdurre in città. Così tra attività dedicate allo sviluppo di nuovi hobby, a quelle più mangerecce o a quelle dedicate alle vacanze abbiamo aspettato che la luce del tramonto e del crepuscolo se ne andasse prima di rientrare a casa. A mezzanotte il cielo non era ancora completamente buio... 

giovedì 9 luglio 2009

Incontri ravvicinati

Giornata piovosa e temperatura intorno ai 14°C da passare più in casa che in giro. Così ho iniziato anche io ad approcciare la lingua vichinga tra libri e qualche sito web che possa confortarmi sulla pronuncia. Il primo passo è stato quello di imparare l'esatta pronuncia delle vocali (che oltre alle nostre a,e,i,o,u vede anche la å, ä e ö che sono tra l'altro le ultime tre lettere dell'alfabeto) per poi passare alle consonanti.
Però la parte più "eccitante" della giornata è arrivata all'improvviso nel pomeriggio. Dopo aver prelevato i nostri nuovi ospiti (la sorella di Silvia e Daniele il moroso) alla stazione, ci siamo avviati verso l'ospedale visto che la Silvia finiva di lavorare proprio verso le 16.30-17. Fatto sta che appena usciamo dalla circonvallazione che gira attorno al centro città, in una curva mi sbuca all'improvviso da un gruppo di alberi e di verde alla mia destra un'animale piuttosto grande che al primo istante mi sembra un cavallo, poi dopo una frazione di secondo mentre io rallento e lui rimane immobile sul ciclo della strada, mi sembra quasi un mega asino; ancora un'altra frazione di secondo e finalmente capisco che è un ALCE !


Fermo quasi l'auto mentre urlo agli amici in auto la vera identità dell'animale. L'incontro dura circa una decina di secondi, il tempo per l'alce di attraversare la strada e sparire dentro un'altra macchia di verde.
Non ci posso ancora credere... quasi nel centro di una città di 120.000 abitanti ho visto un alce... era bellissimo o forse bellissima... vista che probabilmente era una femmina (non aveva le corna). Ancora eccitati dall'incontro ravvicinato, poche centinaia di metri più avanti una lepre dalle generose dimensioni ci attraversa la strada e zompetta allegramente sulla collinetta !
Beh che dire, anche se la pioggia ha dato a questa giornata dei connotati più autunnali che estivi, gli incontri fatti lungo la via ci hanno regalato una bella allegria.

martedì 7 luglio 2009

Calderone linguistico

Ultimamente mi sta succedendo una cosa strana: da quando ho iniziato a parlare lo svedese in modo almeno decente, la conoscenza di tutte le altre lingue è stata in gran parte cancellata dal mio cervello. Italiano a parte, ovviamente, ma faccio molti errori nella scelta dei termini giusti. La cosa più buffa è che quando cerco di parlare inglese o spagnolo ne viene fuori un assurdo mix con lo svedese, che può sembrare divertente a chi ascolta, ma che è abbastanza frustrante dal mio punto di vista. Ho consultato a tal proposito una persona che di queste cose ha esperienza, e dice che passerà nel giro di qualche mese... certo che il cervello a volte gioca strani scherzi !

lunedì 6 luglio 2009

Un weekend vissuto intensamente

E' lunedì mattina, fuori piove ed il termometro sulla finestra mi comunica che fuori ci sono 15°C. Quello appena concluso posso dire sia stato veramente un weekend vissuto intensamente. Mentre la casa giace ancora in uno stato semi-confusionale con mobili che aspettano di essere montati e gli scatoloni di essere aperti, noi ci siamo concessi un super weekend di relax o forse sarebbe meglio dire un fine settimana di intensa attività all'aperto.

L'unica attività lavorativa che mi è stata concessa dalla Silvia e dagli ospiti (Giulia e Luciano) è stato il montaggio di una libreria al mattino di venerdì. Poi, al rientro dall'ospedale (dal lavoro) di Silvia e Giulia, nel pomeriggio siamo subito fuggiti dalla città e in quattro e quattr'otto ci siamo ritrovati a vagare in auto tra i prati fioriti e i boschi appena a nord-ovest di Norrköping alla ricerca di un lago dove la Silvia era già stata in precedenza.
Come risultato ci siamo persi ma in compenso abbiamo scoperto un altro incantevole laghetto con tanto di tavoli attrezzati per il picnic. Grazie al barbecue monouso abbiamo grigliato nelle luci del tramonto un mega wurstel (Dalakorv) e della carne, mentre le paperelle ci facevano compagnia e qualche svedese più intraprendente faceva il bagno. Che dire... sono bastati 15-20 minuti di auto per lasciare la civiltà e conquistare il proprio angolo di natura incontaminata...

Sabato mattina Luciano è partito alla volta di Stoccolma prima del rientro in Italia previsto per domenica pomeriggio, mentre noi tre siamo stati a Linköping a dare un'occhiata alla città. Per le sei del pomeriggio avevamo un invito a cena ma aprite bene le orecchie... sapete dove? A casa del primario (il capo della Silvia) dell'ospedale!
Ma avete presente chi è un primario in Italia? Una persona difficilmente avvicinabile, riuscirci a parlare è un'impresa titanica quasi quanto incontrare il papa. Qui il primario è una persona normale, in carne e ossa, che assieme alla moglie ti invita a casa e si mette a grigliare dell'ottimo salmone marinato sul barbecue. Risultato ce ne siamo stati in giardino fino alle 23.45 a sorseggiare Metaxa sotto un cielo che non volevo mai diventare buio... ogni commento è superfluo.
Domenica mattina sveglia presto ed appuntamento al famoso lago perduto con una collega austriaca di Silvia e tre sue amiche per una passeggiata e successivo picnic. L'escursione di undici chilometri si è rivelata a dir poco incantevole con paesaggi e scorci sul lago bellissimi e degni delle nostre montagne venete. Tuttavia c'è da dire che una differenza l'ho notata: da casa nostra, a Padova, occorrono più o meno tre ore nel mezzo del traffico estivo della domenica mattina per riuscire a guadagnarsi un sentiero dolomitico che poi magari ti ritrovi a percorrere in fila indiana, qui basta qualche decina di minuti e poi le persone le devi cercare con il lumino !


Pensate che la nostra Giulia ha voluto provare anche le brezza di un tuffo nel lago... la sua testimonianza (è ancora viva ve lo garantisco...) parlava di acqua "caldina" nelle prime decine di centimetri di spessore e fredda a 50 cm di profondità... per concludere in bellezza domenica sera altro invito a cena da amici.
Adesso finalmente è lunedì mattina... mi aspetta una settimana di lavoro per rendere agibile l'appartamento, ma posso dire di essere estremamente soddisfatto di questo primo weekend svedese.

venerdì 3 luglio 2009

2432

Sono i chilometri con cui alla fine abbiamo chiuso questo secondo "spettacolare" trasloco in Svezia. La tabella di marcia è stata rispettata alla perfezione e devo dire che anche se il chilometraggio è stato più lungo del minimo indispensabile, ne è valsa sicuramente la pena.
La Germania si è rivelata un nazione piuttosta vasta (cosa piuttosto ovvia quando quando ti ritrovi a percorrerla tutta da un estremo all'altro ma meno ovvia quando la guardi su una carta geografica) ma sempre interessante paesaggisticamente.
Nella parte meridionale della Danimarca il paesaggio non differisce molto dall'alta Germania, mentre quando si inizia a saltare da un'isola all'altra (da quella di Odense a quella di Copenaghen) quello che scorre fuori dal finestrino assomiglia molto di più a quello che ti sei sempre immaginato.


Il percorso prescelto ci ha portato a lambire la capitale danese ma la distanza dalla meta finale non ci ha permesso lunghe soste e così l'opzione del giro turistico in auto nel centro è stata la scelta più adatta. Pur tuttavia ci siamo concessi un'unica meta, più che altro simbolica, la Sirenetta.


Quello che colpisce di più di Copenaghen è la straordinaria quantità di persone che utilizzano le biciclette e l'organizzazione del traffico in funzione di esse e dei mezzi pubblici. Tant'è vero che in un paio di occasioni abbiamo anche "tentato" di eliminare involontariamente un paio di ciclisti con delle infrazioni che in Italia non avrebbero avuto senso; qui se non si è abituati a girare in macchina la prima volta può risultare un po' difficile...


Il meglio del viaggio però è arrivato una volta varcato lo straordinario ponte sull'Oresund, una magnifica realizzazione dell'ingegneria che lascia a bocca aperta quando lo scorgi da lontano ergersi immenso sul braccio di mare che separa la Danimarca dalla Svezia. Il paese scandinavo ci ha accolto con il calore dei suoi colori: l'azzurro del cielo, il bianco dei cumuli congesti (scusate il termine tecnico ma da buon meteorologo...), il verde dei campi ondulati, il rosso della case e delle fattorie, il giallo e il viola dei fiori, il blu profondo quasi nero dei laghi. Un tripudio per i nostri occhi che troppo abituati ai caotici paesaggi che ci siamo lasciati alle spalle, qui hanno trovato finalmente il modo di rilassarsi.


L'estrema parte sud-occidentale della Svezia è molto ondulata e costellata da campi punteggiati qui e là da pale eoliche; appena però ci si addentra verso l'interno i campi lasciamo spazio ai boschi, immensi, sterminati, di cui non puoi scorgerne la fine. Le strade sono sempre ampie ed anche se la via prescelta non è stata un'autostrada, poco ci mancava vista la dimensione delle carreggiate e lo scarso traffico. Grado dopo grado di latitudine ci siamo portati sempre più a nord, 56, 57... 58... finchè la foresta dopo 250 chilometri si è diradata ed aprendosi ci ha concesso un po' di tregua una volta arrivati nei pressi di Linköping.


Arrivati all'IKEA a mezzogiorno circa, abbiamo avuto tutto il tempo di procedere con l'acquisto di mobili vari, alcuni fondamentali per la notte (i letti per la camera degli ospiti - dove dormiremo io e Luciano visto che la Giulia e la Silvia hanno diritto alla camera principale), con il noleggio di un furgone e con il trasloco finale verso Norrköping. A tempo di record abbiamo scaricato tutta la mobilia ed entro le due ore previste dal contratto di noleggio - lo avevamo già fatto la prima volta - siamo riusciti a riportare il furgone vuoto al distributore. Poi, alle 17 quando il contachilometri compiva l'ultimo giro portando la cifra finale a 2432 chilometri, la "brontomacchina" - il Discovery - è entrata trionfante in città. Finalmente a casa !