mercoledì 9 marzo 2011

Partorire in Svezia - il punto di vista della mamma

Finalmente, dopo 11 giorni, riesco a trovare il tempo per scrivere qualcosa anch'io... e come già preannunciato si tratta di alcune osservazioni sul tipo di assistenza al parto e sulle cure post-natali che abbiamo ricevuto qui all'ospedale di Norrköping dov'è nato Galileo. 
Già positiva era stata l'esperienza con i controlli effettuati durante la gravidanza presso l'ambulatorio ostetrico ospedaliero, e molto positiva è stata anche l'esperienza di partorire qui - ovviamente il parto in sè non è una passeggiata ma l'impressione che abbiamo avuto è di aver ricevuto un'assistenza di ottimo livello e le cure migliori per iniziare al meglio la nostra avventura a tre.
Tutto il travaglio e il parto si sono svolti in un reparto dedicato, dove ci avevano assegnato un'ampia e luminosa stanza singola con bagno (non esistono stanze doppie nel reparto travaglio/parto), attrezzata di tutto ciò che occorre fino alla nascita del bambino e nelle successive prime ore. Lì si è assistiti da un'équipe formata da un'ostetrica e un'operatrice sanitaria, mentre il medico ginecologo viene chiamato in caso di bisogno - e questo per fortuna non è stato il nostro caso. Vengono offerte varie possibilità di controllo del dolore: dalla doccia calda/vasca con acqua calda, al gas esilarante (una cosa di cui ho sentito parlare per la prima volta qui in Svezia, e che è stata per me un'esperienza indimenticabile con la sensazione indescrivibile di una "sbronza" colossale - senza però gli effetti collaterali successivi !), all'epidurale garantita e gratuita 24/7. Ci sarebbe stata anche la possibilità di sperimentare l'agopuntura, visto che tutte le ostetriche del reparto sono abilitate a praticarla, ma nel pieno della notte e con un bel  po' di tensione addosso non ci è nemmeno venuto in mente di chiederla. Il personale ci è sembrato molto competente, efficiente e disponibile, insomma: 10 e lode !
Dopo il parto, una volta espletati velocemente i controlli di routine, la nuova famiglia viene lasciata in pace per qualche ora, per riposare e iniziare a conoscere il nuovo arrivato: e per festeggiare viene offerto anche un vassoio con un drink di sidro analcolico e gustosi panini per mamma e papà che devono riprendersi dallo sforzo (eh sì, anche il papà !). 


Quando la mamma si è ripresa e rimessa in ordine, si viene trasferiti in un altro reparto detto BB - ovvero la nostra "maternità". A noi era stata assegnata una stanza doppia, e al papà viene data la possibilità di restare per la notte con la mamma e il bimbo potendo noleggiare un letto pieghevole e potendo usufruire di colazione e cena leggera in reparto a fronte di un costo di 250 corone/notte. 
In Svezia si pratica ormai da lungo tempo il rooming-in, e non esiste quindi la nursery: mamma e bimbo sono assieme 24 ore al giorno e ai neo-genitori spetta il compito di prendersi cura in tutto e per tutto del neonato: dal cambio pannolini, all'allattamento, ecc. Il personale è solamente a disposizione nel caso in cui vi siano problemi, domande, dubbi. A noi genitori alla prima esperienza è stata poi data la possibilità di partecipare ad una breve lezione con consigli su allattamento e cura del neonato, con tanto di libro illustrato da prendere in prestito durante il soggiorno in reparto.


L'unico controllo che viene effettuato è quello da parte del pediatra subito prima della dimissione, che può avvenire anche molto presto (anche dopo sole 6 ore dal parto) se i genitori lo desiderano. In tal caso viene offerto un contatto telefonico quotidiano con il reparto, per controllare che tutto proceda bene una volta effettuato il rientro a casa. 
Dal punto di vista logistico, i locali sono ampi e luminosi: in particolare la sala da pranzo/soggiorno, attrezzata da una parte con tavoli rotondi per i pasti vicino a grandi finestre con vista sul boschetto che confina con l'ospedale, e frigo/freezer/microonde a disposizione delle mamme e anche dei papà, dall'altra con una "zona relax" provvista di poltrone, tavolini, giochi per bambini (i fratelli/sorelle del neonato - così come il papà - hanno libero accesso al reparto a qualsiasi ora), televisione, riviste. 
Le visite da parte di altre persone oltre al papà e ad eventuali fratelli/sorelle del neonato non sono ammesse, per permettere alla nuova famiglia di adattarsi al cambiamento in tutta tranquillità: dopotutto la dimissione avviene in tempi molto brevi (48-72 ore al massimo) e quindi si presume che parenti/amici possano aspettare almeno un paio di giorni...
Infine, in reparto si viene riforniti all'occorenza di tutto ciò di cui si possa avere bisogno durante la degenza: vestiti per il neonato, pannolini, asciugamani, biancheria per la mamma, ecc. Oltre a questo, vengono regalati due borsoni ripieni di campioni di prodotti per la cura del neonato: si tratta certo di pubblicità, ma sicuramente sono cose utili per i primi giorni a casa (anche se ovviamente noi ci eravamo riforniti comunque). 


Alla dimissione viene fissato un appuntamento per un ulteriore controllo del piccolo dopo un paio di giorni nello stesso reparto, si riceve un appuntamento per lo screening uditivo e si viene successivamente contattati telefonicamente per la prima visita al "Barnavårdcentralen", ovvero dal pediatra di base - dove siamo stati oggi: il Brontopiccolo cresce bene (mangia davvero come un brontosaurino !)  e dovrà tornare per un altro controllo tra due settimane. 

19 commenti:

Argentea ha detto...

Un altro pianeta....

Selena ha detto...

assolutamente incredibile. se potessi il prossimo figlio lo farei lí!! ho partorito in spagna quasi 10 mesi fa, e l'esperienza é stata tremenda...leggendo il tuo racconto, beh, che dire, immagina tutto il contrario e avrai un'idea del mio parto! per fortuna alla fine é andato tutto bene, ma dubito che ripeteró l'esperienza qui.
ancora auguri per il piccino:)

Anna ha detto...

ciao silvia, prima di tutto congratulazioni a te e gabriele!!! Non c'è confronto come descrizione con l'Italia, o meglio con Padova, perchè non so nelle altre città, per dirti a me avevano vietato di far venire il fratellino per rischio infettivo... mah!! lasciamo stare (ci ha messo mesi per riprendersi dalla paura di non trovarmi quando era fuori casa senza di me). Però anche a PAdova c'è il rooming in, con l'opzione che puoi lasciarlo al nido se la mamma ha problemi nei primi giorni, come subito dopo il cesareo dove non riesci a piegarti almeno nelle prime ore. E poi fantastico il fatto che il papà può dormire lì... )Strabilinate la preparazione alle tecniche antidolorifiche... un altro mondo veramente! Come degenza anche a Padova è di 3 giorni nel parto naturale e la prima visita dal pediatra, almeno per me in tutti due i casi è stato al primo mese, ovviamente prima se il bimbo non cresce di tot alla settimana. Sono curiosa di sapere se c'è qualche struttura di supporto alle neo mammme, per dire una specie di maternologia come esiste in Francia, perchè le prime vere difficoltà sono nei primissimi mesi. Ho visto tra i prodotti i pannolini libero, beh sono meravigliosi, sono molto meno plasticosi di altre famose marche, da quando li ho scoperti ho usato sempre quelli...Aspetto altri racconti che mi incuriosiscono e intanto buon allattamento. PS (a parte tutte le cose già lette...dai un occhio al sito genitori crescono, c'è una bella condivisione di esperienze che per le mamme alle prime armi fa sempre bene ((= e anche non alle prime armi

Federica ha detto...

Ciao Silvia! Congratulazioni per il nuovo arrivato! Benvenuto Galileo! Leggendo il tuo post mi è balzata l'idea di fare il fratellino/sorellina al mio piccolo Matteino!...abito a genova e al Gaslini mi sono trobvata molto bene, a parte le varie tecniche antidolorifiche che lì non erano assolutamente praticate a meno che richieste molto tempo prima!Che dire, la gravidanza e la maternità sono avventure meravigliose per noi donne! Godetevi il piccolo che crescerà velocemente e senza che ve ne accorgiate sarà già grande e vi dirà:" mamma io sono un principe e ho la mia principessa in classe!oggi ci sposiamo" (Matteino 4 anni e mezzo, il giorno di carnevale..)ahahahah
Anche io sogno la Svezia..chissà...
un abbraccio da Genova!

orma ha detto...

Bentrovata!
Che sogno la camera singola!
A dire il vero io, avendo fatto 2 cesarei (il primo d'urgenza e il secondo per la troppa vicinanza con il primo), ho avuto la camera doppia che per qualche giorno è stata una enorme singola (con il cesareo la degenza qui è di 4 giorni).
Anche dove ho partorito io la seconda volta c'era il rooming-in e devo dire che mi è piaciuto molto, quello che non ho sopportato sono state le invasioni di parentado (non mio) e in quel caso preferivo la nursery, decisamente meglio lì che i parenti e amici non sono ammessi.
La presenza del papà e di fratelli/sorelle a qualsiasi ora (del giorno) era cosa gradita anche nell'ospedale dove ho partorito e, infatti, Gaia ha visto sua sorella il giorno stesso della nascita ed è stato davvero bello.
Volevo congratularmi con i neo-genitori perchè non c'è avventura più bella e più densa di emozioni del crescere un figlio, scleri compresi (ma quelli arrivano poi...).

Morgaine le Fée ha detto...

Intanto, Silvia: complimenti e congratulazioni! Spero che il piccolo galileo non solo crasca bene, ma vi faccia anche dormire decentemente!
la tua descrizione é piú o meno simile alla nostra quassú a Umeå, con la differenza che qui non é stato offerto il pernottamento al papá. Anche noi abbiamo avuto il rooming-in, ma c'era comunque una stanza dove le ostetriche potevano prendersi i bambini alcune ore per notte e metterli nelle culle meccaniche, in modo da lasciare alle neomamme qualche ora di sonno.
Qui da noi le condizioni per il parto variano con la fortuna: a noi é andata tranquilla, piú o menocome hai descrtto tu. Una mia amica, che ha partorito due settimane dopo, é stata mandata a casa dal BB praticamente lo stesso giorno nonostante fosse primipara, poiché c'era stato un boom di nascite e non c'era posto.

Antonietta ha detto...

cara sei stata fortunata...tutto bene, tu, il piccolino e il babbo...un altro mondo, un'altra vita...beati voi!
Auguri!
ps.potete cambiare lo sfondo del blog...nero è brutto!
grazie e baciottini!

Claudia ha detto...

Ciao Silvia, sono felice che tu abbia avuto un'esperienza positiva del parto; credo sia importante averne un bel ricordo.
Delle mie due esperienze qui a Parma non posso che parlarne bene: il servizio sia come struttura che come personale è stato più che buono (unico neo: cure anti-dolore a pagamento, ma si sa che i fondi mancano per cose ben più importanti). C'è poi un servizio chiamato 'dimissione appropriata' che garantisce la visita sia del pediatra che dell'ostetrica entro le prime 24 ore. Nel caso di Andrea dove l'allattamento ha avuto un avvio difficoltoso, l'ostetrica mi ha dato un sostegno incredibile, tra visite e telefonate non mi lasciava un attimo da sola.
Tanti auguri per il proseguimento di quest'avventura!
PS: di solito lo regalo alle mie amiche in attesa, ma con te non ne ho avuto l'occasione quindi posso solo consigliartene la lettura. Si tratta del libro 'Il linguaggio segreto dei neonati' di Tracy Hogg. A me è stato molto utile: soprattutto quando si è da soli, credo sia fondamentale impostare un rapporto con il pupo che dia serenità a lui ma anche alla mamma!!

Anonimo ha detto...

augurissimi per la nascita di Galileo ad entrambi i genitori! :D
io ho una curiosità, so che in Italia in alcuni ospedali oltre ai prodotti gratis vengono distribuiti anche opuscoli in cui si parla della possibilità di far fare i modelli ai propri bimbi, io lo trovo agghiacciante, lì hai ricevuto anche qualcosa di simile o no?

bianca

Silvia ha detto...

@ Anna: se una mamma ha bisogno di supporto dopo il parto per la prima settimana si può rivolgere direttamente ad ambulatorio perinatale presente nel reparto maternità, successivamente direttamente all'ambulatorio pediatrico di base. Per i problemi correlati all'allattamento c'è un ambulatorio dedicato in ospedale, che è aperto a tutte indipendentemente dal lasso di tempo trascorso dal parto.

@ Bianca: no, qui niente bimbi-modelli (per fortuna !)

Giulia ha detto...

Eh eh, mi è ventua in mente la nostra conversazione con Wendy... tanto che ci ho scritto un post!

Akaah Aren ha detto...

Sono davvero felice che la tua esperienza sia stata così felice! Un motivo in più per trasferirsi e andare a partorire all'estero. Una curiosità, in Svezia la cittadinanza si acquisice per nascita?

RAFFAELLA ha detto...

Nel 1960 ,l'ospedale di Lidkoping,era già all'avanguardia non paragonabile a certi ospedali italiani!Regnava ordine,silenzio ,pulizia il tutto allietato dalle belle divise del personale infermieristico;camice azzurro con candido grembiule con pettorina e targhetta con nome,ed in testa una bella cuffia bianca!E NEI PIEDI I FAMOSI ZOCCOLI SVEDESI DI LEGNO CHE ANCHE IO HO PORTATO PER TANTI ANNI! AUGURI ALLA BELLA MAMMINA E IL SUO PICCOLO!RAFFAELLA DALLA ROMAGNA

Silvia ha detto...

@ Akaah Aren: no, la cittadinanza svedese si acquisisce per discendenza, non per nascita sul territorio svedese. Alternativamente, per naturalizzazione dopo un certo numero di anni di residenza in Svezia, se se ne fa richiesta.

Anonimo ha detto...

Hai fatto la peridurale? Chi l'ha posizionata? Hai fatto una visita con un anestesista?

Silvia ha detto...

@ Anonimo: ho fatto l'epidurale, posizionata da un anestesista (non è stata necessaria la visita anestesiologica dal momento che tutte le informazioni necessarie sono già presenti in cartella clinica). Tempo dalla richiesta dell'epidurale a quando l'hanno posizionata: circa 20 minuti, compresi i tempi tecnici di preparazione (e il tempo che ci ha messo l'anestesista ad arrivare).

SilviaMidwife87 ha detto...

ciao mi chiamo Silvia e sono una giovane ostetrica italiana in cerca di lavoro!. nel 2009 ho avuto la fortuna di intraprendere l'erasmus in finlandia e da lì il viaggio a Stoccolma è stato inevitabile. In seguito sono tornata in Svezia e finlamente mi sono decisa a muovermi per tentare di trovare lavoro là. non so da che parte cominciare. internet è una giungla di informazioni e forse voi che siete del posto potete darmi qualche consiglio più veritiero. Spero tanto in una vostra risposta.
questa è la mia mail. andromaca87@hotmail.it
ciao e buona fortuna Silvia

Anonimo ha detto...

ciao a tutti...mi chiamo Valentina,sono italiana ma mi sono trasferita da poco in Svezia,infatti non parlo bene la lingua!sono al terzo mese di gravidanza e fino ad ora va tutto benissimo....ma ci sono tante cose che vorrei sapere a proposito del parto:tipo cosa mettere nella famosa valigia da portare in ospedale?

Joe LaPrugna ha detto...

scrivo solo ora, anni dopo la pubblicazione di questo post perchè mio figlio è nato poco meno di due mesi fa a palmanova (UD) che immagino voi ma soprattutto garbiele conosciate bene.
ciò che mi colpisce è che le cose che c'erano da voi c'erano quasi tutte esattamente in egual modo anche qui (a parte il cibo che è una schifezza vergognosa, ti danno salumi due volte al giorno in ospedale, il peggio del peggio, per fortuna che siamo vegetariani!!). sostanzialmente da quello che leggo del tuo articolo direi che le prestazioni ospedaliere siano sostanzialmente dello stesso livello. noi in verità abbiamo avuto qualche difficoltà con l'epidurale, infatti dato il precedente rischio di parto prematuro mia moglie aveva preso dei forti farmaci (sotto ricovero ospedaliero) per "bloccare l'utero", quindi al momento delle contrazioni queste erano dolorosissime e molto ravvicinate, una ogni due minuti. ora, lei è una che ha una soglia altissima del dolore, ma dopo che per 2 ore tra dolori allucinanti queste contrazioni ravvicinate continuavano senza alcuna dilatazione, abbiamoa vuto non poche difficoltà a ottenere l'epiurale (l'annestesista era impegnato dicevano). insomma ci sono volute più di 4 ore per averla e solo dopo moltissime insistenze (mie perchè lei era fuori di sè). infatti questi farmaci le avevano praticamente chiuso l'utero (anche a lei si erano rotte le acque) e questo aggravava il dolore. alla fine dopo l'epidurale in poco più di due ore da dilatazione praticamente 0 c'e stata una dilatazione completa e il bimbo è nato senza problemi.
quindi a parte questo ritardo con l'epidurale, il cibo e l'acqua che puoi solo prendertela dal lavandino o devi portartela da casa (grazie a mario monti...) l'esperienza è stata comunque più che positiva.