La Germania si è rivelata un nazione piuttosta vasta (cosa piuttosto ovvia quando quando ti ritrovi a percorrerla tutta da un estremo all'altro ma meno ovvia quando la guardi su una carta geografica) ma sempre interessante paesaggisticamente.
Nella parte meridionale della Danimarca il paesaggio non differisce molto dall'alta Germania, mentre quando si inizia a saltare da un'isola all'altra (da quella di Odense a quella di Copenaghen) quello che scorre fuori dal finestrino assomiglia molto di più a quello che ti sei sempre immaginato.
Il percorso prescelto ci ha portato a lambire la capitale danese ma la distanza dalla meta finale non ci ha permesso lunghe soste e così l'opzione del giro turistico in auto nel centro è stata la scelta più adatta. Pur tuttavia ci siamo concessi un'unica meta, più che altro simbolica, la Sirenetta.
Quello che colpisce di più di Copenaghen è la straordinaria quantità di persone che utilizzano le biciclette e l'organizzazione del traffico in funzione di esse e dei mezzi pubblici. Tant'è vero che in un paio di occasioni abbiamo anche "tentato" di eliminare involontariamente un paio di ciclisti con delle infrazioni che in Italia non avrebbero avuto senso; qui se non si è abituati a girare in macchina la prima volta può risultare un po' difficile...
Il meglio del viaggio però è arrivato una volta varcato lo straordinario ponte sull'Oresund, una magnifica realizzazione dell'ingegneria che lascia a bocca aperta quando lo scorgi da lontano ergersi immenso sul braccio di mare che separa la Danimarca dalla Svezia. Il paese scandinavo ci ha accolto con il calore dei suoi colori: l'azzurro del cielo, il bianco dei cumuli congesti (scusate il termine tecnico ma da buon meteorologo...), il verde dei campi ondulati, il rosso della case e delle fattorie, il giallo e il viola dei fiori, il blu profondo quasi nero dei laghi. Un tripudio per i nostri occhi che troppo abituati ai caotici paesaggi che ci siamo lasciati alle spalle, qui hanno trovato finalmente il modo di rilassarsi.
L'estrema parte sud-occidentale della Svezia è molto ondulata e costellata da campi punteggiati qui e là da pale eoliche; appena però ci si addentra verso l'interno i campi lasciamo spazio ai boschi, immensi, sterminati, di cui non puoi scorgerne la fine. Le strade sono sempre ampie ed anche se la via prescelta non è stata un'autostrada, poco ci mancava vista la dimensione delle carreggiate e lo scarso traffico. Grado dopo grado di latitudine ci siamo portati sempre più a nord, 56, 57... 58... finchè la foresta dopo 250 chilometri si è diradata ed aprendosi ci ha concesso un po' di tregua una volta arrivati nei pressi di Linköping.
Arrivati all'IKEA a mezzogiorno circa, abbiamo avuto tutto il tempo di procedere con l'acquisto di mobili vari, alcuni fondamentali per la notte (i letti per la camera degli ospiti - dove dormiremo io e Luciano visto che la Giulia e la Silvia hanno diritto alla camera principale), con il noleggio di un furgone e con il trasloco finale verso Norrköping. A tempo di record abbiamo scaricato tutta la mobilia ed entro le due ore previste dal contratto di noleggio - lo avevamo già fatto la prima volta - siamo riusciti a riportare il furgone vuoto al distributore. Poi, alle 17 quando il contachilometri compiva l'ultimo giro portando la cifra finale a 2432 chilometri, la "brontomacchina" - il Discovery - è entrata trionfante in città. Finalmente a casa !
4 commenti:
do you like travelling?
Bella la campagna danese ma.... lis vachis?
Välkommna då!
Che bello,nn vedo l'ora di trasferirmi anche io i boschi svedesi mi mancano e nn solo quelli spero di tornarci presto,ciaooooo
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