lunedì 29 marzo 2010

Tra Svezia e Danimarca

I nostri primi due giorni di viaggio ci hanno portato ad attraversare la Svezia da est ad ovest e poi la Danimarca orientale da nord a sud. Percorrendo l’autostrada che da Stoccolma porta a Malmö abbiamo potuto valutare la situazione neve lungo la via. Diciamo pure che Norrköping è l’ultima città dove ancora la neve resiste nei campi come un’unica copertura bianca anche se molte zone ormai si stanno trasformando in acquitrini sotto l’azione del Sole e delle temperature sopra lo zero. Già a Linköping la situazione è molto diversa con la neve presente a chiazze piuttosto che in uno strato continuo; continuando poi verso sud-ovest oltre Jonköping la neve quasi non c’è più. Per vedere però i primi segni di primavera dobbiamo aspettare oltre, perché anche in Danimarca tutti gli alberi ancora sono completamente primi di foglie seppure qualche campo appare già seminato.
Nel pomeriggio di venerdì percorriamo oltre 400 km di soli boschi e pochissimi centri abitati fino a lasciare le foreste poco prima di giungere ad Helsinborg sulla costa occidentale. Pernottiamo a Malmö e la mattina del sabato, prima di attraversare la straordinaria opera ingegneristica che è il famoso ponte che collega la Svezia alla Danimarca (395kr per la cronaca) andiamo a dare un’occhiata da vicino al più alto grattacielo di Svezia, l’altrettanto famoso “Turning Torso”, ossia il busto rotante, uno skyscraper (grattacielo si scrive così anche in svedese) alto 190 metri che dalla base alla sommità ruota su sé stesso di 90° !

La giornata del sabato caratterizzata da una temperatura di 5-6°C, qualche goccia di pioggia e cielo coperto è dedicata poi a Copenaghen. Come prima meta, arrivando da sud, scegliamo Cristiania, la famosa comunità hippy formatasi nel 1971 in seguito all’occupazione di un’ampia area militare abbandonata in prossimità del mare. In quegli anni un migliaio di persone decisero di abitare a Cristiania dando origine ad un vero e proprio esperimento sociale di vita comunitaria auto-governata e gestita, senza dover nulla allo stato ed alla città. Sono passati quasi 40 anni dall’età d’oro degli hippy ed il tempo penso si sia fatto sentire parecchio. Percorrendo a piedi le piccole vie in terra battuta piene di pozzanghere in mezzo a personaggi che si scaldano con fuoco dei bidoni, non può non saltare all’occhio lo stato di degrado in cui tutta l’area giace. Gli hippy sono stati sostituiti da personaggi “alternativi”, una quantità di chincaglieria è sparsa un po’ ovunque nei vicoletti e nelle vie del “centro” che ruota attorno alla via denominata “Pusher street”. Tutto sembra ancora autogestito, ci sono tre personaggi con un camion della spazzatura verde pieno di disegni che cercano di raccogliere un po’ di rifiuti, qualcuno che sistema qualche ombrellone all’esterno di piccoli negozietti dove si vende un po’ di tutto, rigorosamente usato… biciclette di tutti i tipi sono sparse un po’ ovunque come dappertutto ci sono graffiti, scritte e disegni sui muri… chissà quanto potrà durare ancora questo “esperimento” che forse aveva un senso 40 anni fa ma che al giorno d’oggi forse ha perso gran parte della sua “esoticità”…

Copenaghen per il resto è una città molto bella e la passeggiata per il centro risulta oltremodo piacevole. C’è parecchia gente, i negozi sono alla moda e pochi sono gli ambulanti che cercano di “intrattenere” i turisti o vendere loro qualcosa. Non disponendo di tantissimo tempo scegliamo di girovagare un po’ per le vie del centro per giungere anche fino alla bella vista che si apre sul canale di Nyhavn dove casette di tutti i colori fanno da sfondo ad imbarcazioni di legno che sono ormeggiate lungo le sponde dove trovano posto diversi ristorantini. D’estate deve essere veramente uno spettacolo… questa stagione purtroppo non permette di godersi appieno l’atmosfera seppure le coperte non manchino sui tavoli all’aperto come neanche gli intrepidi avventori.


Per il secondo pernottamento, Silvia, che era deputata all’organizzazione pratica del viaggio, ha scelto un bel B&B nel piacevole paesino di Køge sulla costa a sud di Copenaghen proprio in uno dei luoghi dove i danesi nel 1677 riuscirono a respingere in una battaglia navale il tentativo di invasione della flotta svedese. E’ evidente che siamo fuori stagione, qui i turisti ci vengono d’estate per il mare, tuttavia ha il suo fascino passeggiare nelle viuzze semi deserte del sabato pomeriggio (dove tutti i negozi alle 14 sono già chiusi) della piccola cittadina fiancheggiate da case a graticcio vecchie di 400 anni.

3 commenti:

Marco - Osio ha detto...

>famoso ponte che collega la Svezia >alla Danimarca (395kr per la >cronaca)

Il pedaggio dei ponti ha colpito anche me la scorsa estate :-)
Danimarca, E20 da Copenhagen a Odense, mentre non finivamo più, coi miei compagni di viaggio, di stupirci dell'assenza del pedaggio autostradale, arriviamo al ponte tra Kørser e Nyborg, casello, pago in corone danesi e passo. Dopo 100 metri converto in euro e metto a fuoco il tutto: 33€!
E solo andata!
Spero che ci sia qualche forma di abbonamento/sconto per i pendolari! (ammesso che ce ne siano!) :-)
buon proseguimento di viaggio.
Marco

gattosolitario ha detto...

I ponti costano molto, ma alla fine se ti fai i conti con la barca risparmi di poco, e ti perdi la bellezza del ponte. Fu troppo bello passare sul mare due estati fa. A Copenhagen ci vorrei andare, ci passo sempre per lavoro e non ho ancora visto nulla... ma avevo letto che Christiania la volevano abbattere per costruirci delle case, é ancora li allora?

Silvia ha detto...

@ Gatto: sìsì è ancora lì.. da vedere !