domenica 15 agosto 2010

Un "normale" inizio di vacanza

Sveglia alle 6… mmh… ma ieri non mi ero svegliato alle 5? Vabbè ma oggi è il primo giorno di vacanza ufficiale (cioè pagata dal datore di lavoro…) in Svezia. Che soddisfazione eh? Questi primi 5 giorni di ferie (poi ne ho altri 17 per il 2010) saranno dedicati al Grande nord, quello con la G maiuscola. E per raggiungerlo, oltre il Circolo Polare Artico, basta solo un’ora e mezza d’aereo da Stoccolma-Arlanda.
Le due ore che servono per andare da Norrköping ad Arlanda in auto scorrono tranquille finché non si arriva alla periferia della capitale; dopo aver passato il cartello di Södertälje il traffico si fa più disordinato, rumoroso, le corsie si stringono pure ed il verde dei prati e dei boschi lascia spazio ad industrie, fabbriche, condomini, strade, ferrovia, cartelloni pubblicitari… qualcuno addirittura azzarda una guida spericolata zigzagando tra le corsie ad una velocità doppia degli altri. Per mezz’ora, il tempo che serve per circumnavigare Stoccolma e riguadagnare il verde che sta a nord della città, non mi sento più a mio agio… troppo traffico, troppa confusione, si fa presto ad abituarsi ai ritmi di vita dell’Östergötland !
I novanta minuti di volo scorrono veloci e quando scendo al minuscolo aeroporto di Kiruna e mi guardo intorno capisco che c’è gente che è abituata a vivere ancora più in tranquillità di me. Di nastri distributori di bagagli qui ce n’è uno solo ed intanto che aspetto la mia valigia, mi sposto di dieci metri e noleggio l’auto prenotata via internet. Però invece della minimacchina prenotata mi viene consegnata una Ford Focus familiare ibrida (benzina+etanolo). Tempo zero sono già sulla strada per Esrange. Per chi non lo conosce si tratta del Centro Spaziale Svedese gestito dalla SSC (Swedish Space Corporation) dove la maggior parte delle attività consiste per ora nel lancio di razzi suborbitali e palloni di alta quota per ricerche nell’ambito dell’atmosfera e della micro-gravità.


Come se non fosse già abbastanza disabitato, il paesaggio verso il centro spaziale è in pratica un deserto verde. Dopo Jukkasjärvi, dove d’inverno sorge il famoso Ice Hotel, ci sono chilometri e chilometri di nulla. Alla fine una mega parabolona dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea) che serve per controllare i satelliti polari, annuncia che si è quasi arrivati. Giusto in tempo per vedere l’operato di tutti gli studenti del corso prendere il volo. Eh sì… scendo dall’auto e corro incontro a Silvia che si sbraccia dal centro dell’immensa radura di lancio! 


E pensare che tre ore prima ero al gate 31 dell’aeroporto di Arlanda con gente “normale” che attendeva un volo qualsiasi ! Dopo tre ore mi sono ritrovato a lanciare razzetti in un centro spaziale al di là del Circolo Polare Artico. Che salto ragazzi…
Il resto è stato divertimento. Mi è sembrato di tornare al tempo dell’università (solo che noi ad Astronomia a Padova i razzi non li lanciavamo, facevamo solo un sacco di calcoli…). Che dire. Gli alunni si sono comportati benone, quasi tutti i razzi hanno preso il volo, qualcuno solo per qualche decina di metri, quello più ardito a due stadi è sparito tra le nuvole e se i calcoli erano giusti sarebbe dovuto arrivare a circa 500 metri di quota. Il razzo di Silvia & C. è stato perfetto, circa un centinaio di metri in esatto accordo con i calcoli, il che, per un razzetto di 32 cm di altezza e di meno di 2 cm di diametro, non è per niente male. 

Terminata la piccola conquista dello spazio, via di nuovo in macchina questa volta con il muso puntato verso ovest: destinazione isole Lofoten, Norvegia.

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