lunedì 9 novembre 2009

90 miglia da Cuba

Dopo una sveglia di buon’ora stamattina (anche a causa del rumore del vento forte che ha soffiato costantemente per tutta la notte) abbiamo fatto conoscenza con la padrona di casa, una signora di circa 45 anni un po’ rifatta con cui abbiamo piacevolmente chiacchierato e che ci ha preparato una colazione a dir poco sostanziosa e che ci è bastata per tutta la giornata (Gabriele si è mangiato nell’ordine: frittata di formaggio e patate avvolta in una piadina e condita da salsa di pomodoro leggermente piccante, wurstel, ananas, arancia a fettine).

Il programma odierno prevedeva un’ulteriore esplorazione delle Keys, spingendoci però con la macchina fino alla propaggine più meridionale, ovvero Key West. Questa cittadina è piuttosto rinomata come località turistica, nonostante non ci siano spiagge particolarmente attraenti e le cose interessanti siano, a nostro avviso, abbastanza limitate: certo, c’è la casa di Hemingway, come anche c’è una via centrale con una serie interminabile di negozi di articoli turistici e di conchiglie. Ma a ben vedere, una volta messo piede appena al di là delle quattro strade turistiche, il paesaggio appare ben desolante, con molte case diroccate e tuttavia ancora abitate, strade polverose e sporche, e vegetazione talmente rigogliosa che sommerge tutto il resto. Insomma, ce l’aspettavamo diversa.

Dopo aver girovagato a piedi per 4 ore per tutta la città, ci siamo fermati a riposarci in uno dei tanti parchi statali: questo offriva una bellissima vista sull’oceano e un tratto di costa dove ci siamo fermati a raccogliere qualche conchiglia. Il nostro programma iniziale prevedeva di fermarci fino all’ora di cena a Key West, ma avendo esaurito le cose da vedere abbiamo deciso di rientrare alla base, non prima di una breve sosta nei pressi di un laghetto di acqua dolce a poca distanza dal nostro B&B. E qui è stata la vera sorpresa della giornata: un incontro ravvicinato con un simpatico alligatore che se ne stava sornione vicino al pontile d’osservazione.


Ovviamente non ha mosso un muscolo durante la nostra permanenza, ma l’incontro è stato inconsueto ! Per finire, ci siamo messi all’opera sulla “nostra” spiaggia per aprire un frutto tropicale che avevamo raccolto poco prima… con un po’ di delusione abbiamo realizzato che la consistenza interna era quella del legno, che non c’era nessun succo all’interno e che quindi con tutta probabilità non sarebbe stato commestibile: peccato !


3 commenti:

alessandro ha detto...

lodo la sontuosa colazione....certo che ...un bel gator per il giardino nuovo? Bestiale come antifurto!

Giulia ha detto...

somma invidia per il viaggio :D!!! che bello vedere l oceano! e un alligatore!!!
vi sto scrivendo dal NOSTRO soggiorno connessa alla vostra wireless attraverso la finestra.... oggi siamo stati da clas ohlson, fighissimo! e marco ha riavuto indietro il suo "bambino". Ho problemi con la mail per cui per ora vi scrivo qui

DavideV ha detto...

att avundas! Spero di averlo scritto bene... però avendo usato un traduttore automatico e non riponendovi molta fiducia: "che invidia!".

L'America, tutta questa vegetazione, questi animali... e il più bello deve ancora venire! Molto carino il nuovo logo (credo temporaneo!) del blog, non ci avevo fatto caso dato che vi seguo principalmente dal feed reader di google!

Sapete, anche qui in Italia iniziamo a fare dei timidi progressi: nel cortile del nostro condominio hanno appena installato 5 bidoni per la raccolta differenziata! Con la variante italiota: il secondo giorno, andando a buttare l'organico, apro il relativo fusto e cosa ci trovo dentro? Due belle buste di bottiglie di plastica...

Vabbè dai, non pensate a noi e divertitevi!! Hasta luego!