domenica 10 gennaio 2010

Ritorno in Italia

Eccoci qui, nell'umida pianura padano-veneta, con uno sbalzo termico di circa 30°C da quando siamo partiti ieri mattina da casa. Eh sì, perchè quando abbiamo messo il naso fuori casa alle 4.15 del mattino per salire sul taxi che ci avrebbe portato in stazione, la colonnina di mercurio segnava -24°C ! E dopo un'attesa di 20 minuti alla fermata del Flygbuss, abbiamo iniziato la tratta bus+aereo+A4 che finalmente ci ha portato in terra italica, dove ci aspettava il diluvio universale e una temperatura di 6°C. All'arrivo la sensazione, almeno per quanto mi riguarda, è stata quella di completo spaesamento: troppo umido, troppa gente, troppo traffico, addirittura mi sembrava che mio padre (notoriamente morigerato al volante) guidasse come un pazzo da quante macchine gli stavano vicino. E questo dopo soli 6 mesi di Svezia. Non mi immagino come potevano sentirsi gli emigranti che 40 anni fa andarono in Australia o nelle America e tornarono in Italia 10 o 20 anni dopo essere partiti trovando del tutto cambiato ciò che avevano lasciato...
Con il nostro arrivo in Italia è iniziata una serrata lista di impegni che ci lascerà poco tempo per oziare: a parte le visite a parenti, amici ed ex-colleghi, anche qualche incombenza burocratica (la Brontolina dovrà essere "sbattezzata" in Italia e "ribattezzata" con targa svedese - dettagli seguiranno a breve sulla già complicata vicenda) ma soprattutto la tanto agognata vacanzina sciistica sulle Dolomiti che i nostri amici svedesi ci invidiano particolarmente.
Sarà stata la stanchezza e lo scombussolamento del viaggio, o il pensiero di tutte le cose che dovremo fare il questi giorni, ma il tornare nella nostra ormai ex-casa in terra padovana mi ha messo un po' di tristezza: non pentimento per essercene andati - perchè mai come ora siamo convinti di aver fatto la scelta giusta - ma una sorta di malinconia che trasuda dai muri e dagli oggetti di una casa che si è amata, a cui sono legati tantissimi ricordi che passano attraverso la mente ad uno ad uno, limpidi come fossero ieri e carichi di sensazioni, profumi e musiche, dal primo giorno in cui in quest'appartamento siamo stati in due a quando in due abbiamo chiuso la porta dietro di noi per partire con la macchina carica alla volta della nostra nuova avventura.

8 commenti:

Morgaine le Fée ha detto...

Capisco. Io ormai mi sento molto straniera quando torno nella Penisola, ma probabilmente dopo dieci anni di estero uno cambia la propria mentalitá su molte cose.
Poi, io evito proprio di tornare giú d'inverno: come dite voi, troppo umido e forse troppo tutto.
Una delle poche cose buone sono le persone care che sono rimaste.

Salutatemi le nutrie del Piovego :)

kitos ha detto...

Ben tornati in Italia! Mi sono emozionata non vi conosco personalmente ma vi sento vicini,ho pianto,mi avete trasmesso il vostro cuore.
Vi auguro tutto il bene.

Nuna ha detto...

Cara Silvia,
che bello averti rivisto stamane in PS!!! Stai benissimo, invidio il tuo coraggio e la tua determinazione. Un abbraccio .Manuela

Unknown ha detto...

capisco alla perfezione, ci siamo passati anche noi. anzi ci passiamo ogni volta che in italia lanciamo uno sguardo alla cinquantina di scatoloni che ci siamo lasciati alle spalle, ai bei mobili ammonticchiati nella cantina dei genitori di davide. cose, solo cose. certo. ma scelte insieme, e con cura. cose che in qualche modo hanno un'anima. cose che facevano parte del nostro nido. cose che forse non utilizzeremo più. cose che ci hanno regalato. cose che si dimenticano, nonostante tutto...

gattosolitario ha detto...

E poi vedi quando le cose si accumulano dopo anni qui in Svezia, ed ad un certo punto devi anche qui fare un sommario, un riassunto, e continuare. E forse é anche meglio cosi.

Carla ha detto...

Comunque l'Italia non è certo cambiata in meglio da quando siete andati via, quindi la vostra scelta resta ancora la migliore! ;))

Giorgio ha detto...

Io purtroppo non sono cosi' innamorato della Svezia. Mi sono trasferito a Stoccolma da due anni dopo averne passati altri 8 in Olanda. Con alcuni locli ho anche creato delle amicizie molto forti con alcuni e apprezzo la civilta' e l'organizzazione del Paese (anche se non amo molto una certa rigidezza tipica del posto). In generale mi trovo piuttosto bene, pero' non riesco a proiettarmi in un futuro in Svezia... in qualche modo non e' riuscita ad emozionarmi. Forse perche' qui ci sono capitato quasi per caso, in quanto all'inizio sarei dovuto andare a Londra. Per cui forse non l'ho sentita come una mia scelta.
Comunque vi capisco completamente, mi ricordate la prima volta che sono scappato in Olanda, tutto era magico, soprattutto il primo anno.

Anonimo ha detto...

ciao siste simpaticissimi oramai son fedele lettrice ...siam anche concittadini..gardate che sito ho trovato per sbaglio
http://www.voltaire.se/
interessante a capirci qc..a presto e continuate a scrivere mi piace molto leggervi PAOLA DA PADOVA