venerdì 11 settembre 2009

Ospedale, detenuti, polizia e altre amenità

Italia, scena tipica in un pronto soccorso: un detenuto che necessita di cure mediche arriva con il cellulare della polizia penitenziaria, in manette e scortato da 2-3 guardie. Le manette vengono tolte solo durante la visita medica, e solo se strettamente necessario. Se viene ricoverato, viene piantonato in reparto da 2 guardie che si danno il turno giorno e notte. Alla dimissione, viene riportato in prigione sempre sotto scorta. 

Svezia, qualche settimana fa: un detenuto che necessita di cure mediche viene spedito in taxi al pronto soccorso, da una località che dista circa 20 minuti di macchina. Attende in sala d'aspetto come tutti gli altri, senza scorta. Viene visitato, senza manette. Ricoverato, non ha scorta nè piantonamento in ospedale. Alla dimissione, viene prenotato un taxi che lo riporta in prigione. 

Mi sembrava di vivere in un film surreale. Aggiunta sugosa: il personaggio in questione si trovava in galera per evasione fiscale :-)

11 commenti:

Mauron ha detto...

No, ecco questo é VERAMENTE surreale! In carcere per evasione fiscale! Ma pensa te.. inaudito! :)))

bacco1977 ha detto...

Beh, il ragionamento è complesso ragazzi.

Credo possa dipendere dalla tipologia di reato.
Ad un evasore fiscale, in caso che un giorno in Italia tale reato verrà considerato penale, credo si possa consentire una cosa del genere.
Mas immaginatevi un mafioso.....
Tu ce lo manderesti provenzano in taxi a curarsi?

Anonimo ha detto...

..io sono volontaria in croce verde, una sera siamo andati a prendere uno ai domiciliari perchè lamentava dolori addominali..(e ricordo che i domiciliari vengono concessi a cani e porci) dovevamo andare in ospedale scortati da una volante che non è mai arrivata (!!) ..erano talmente in pochi che non potevano permettersi di destinare una pattuglia a questo tipo di servizio...

AM ha detto...

Sia chiaro che con questo non intendo difendere qualsivoglia reato, ma credo che un attimo di discernimento non guasti. considerate la seguente situazione: un giovane e brillante laureato in ingegneria informatica, straniero, abile nelle lingue e specializzato in sistemi di sicurezza, decide di aprire in italia una piccola azienda (una società di 3/4 persone) che si occupa dei dispositivi di sicurezza (in ambito di telecomunicazioni) dei satelliti. ossia dei committenti gli chiedono di assemblare delle componenti e programmarle opportunamente. purtroppo queste componenti, prima di essere montate assieme e programmate, vanno prodotte o comprate. ma produrle non è un'impresa da poco, come potete immaginare. allora lui le compra, sebbene costino parecchi soldi.
lo stato non anticipa un centesimo, non incentiva la sua attività, non si cura neanche del fatto che il committente ha più di tre mesi di tempo per pagare il lavoro fatto. ma il nostro ha anticipato parecchi soldi, e per un'azienda che è all'inizio questo è problematico.
non appena però le cose iniziano a girare meglio, ecco che il fisco miracolosamente appare per esigere la sua decima (a dire il vero, ben più che una decima di biblica memoria!).
fatto strano che lo stato sia presente soltanto quando deve attingere e si dilegui misteriosamente quando deve supportare.
in una situazione in cui manca qualsiasi incentivo allo sviluppo delle imprese, alla ricerca (anche nel privato!), alle aziende in generale e in cui invece lo stato si accanisce - quante volte irragionevolmente! - contro individui scelti casualmente e comunque non fornendo alcun servizio che dovrebbe essere invece garantito dal pagamento delle tasse (e questo lo posso dire con cognizione di causa, avendo un tributarista in famiglia), l'evasione fiscale diventa quasi un'appendice fisiologicamente inevitabile.
non è una giustificazione, è una motivazione.
per quanto riguarda la scorta ai detenuti: immagino che anche lì sia opportuno discernere. ad uno stragista, un mafioso o a qualche altro stinco di santo forse non sarebbe opportuno concedere troppo spazio di movimento. per lo meno fino al termine d'espiazione della pena, ça va sans dire...

saluti.

Alessandro

Silvia ha detto...

@ Alessandro: dispiace molto, ovviamente, che non ci siano incentivi allo sviluppo o facilitazioni per chi vuole aprire un'attività. Ma chi si imbarca in un progetto del genere deve saperlo a priori e fare i propri conti. Evadendo "come conseguenza" non si fa altro che contribuire al peggioramento di una situazione che è già malmessa. E poi, quanti "evasori per necessità" pretendono di avere servizi da serie A quando sono i primi a non contribuire ?

AM ha detto...

è un cane che si morde la coda.
tuttavia finisce col non sembrarlo, in quanto alla fine uno i servizi se li paga da sè.
d'altra parte è a nostra disposizione una tanto succosa quanto stabile statistica secondo cui, in italia, i servizi non ci sono per nessuno.
tuttavia arcaici vantaggi per la classe parlamentare sussistono, e per essi non si bada a spese. ciò significa che i servizi mancano non per carenza di fondi. ma per qualche ignota emorragia.
a quanto pare non se ne esce, perchè seppure tutti pagassero, ben poco cambierebbe.
certamente venirsi a cercare la libera impresa qua in italia è una follia, ma è altrettanto folle che si sia obbligati a cambiar meta.
ma su questo la sapete più lunga di me.

Alessandro.

Silvia ha detto...

@ AM: non è proprio vero che in Italia tutti i servizi uno se li paga da sè. Un esempio è la sanità: nonostante tutti i problemi, mi sento di dire che il servizio offerto (pubblico) è in generale più che buono. Quando l'Italia diventerà come gli USA, e la gente comincerà a morire perchè l'assicurazione sanitaria non copre, allora sì che saranno dolori...
Altra cosa: facile dire "pagherò le tasse quando tutti gli altri cominceranno a pagarle". Non è passare da scemi pagare le tasse, ma avere una coscienza morale e civile.

AM ha detto...

indubbiamente. gli USA sono in una condizione barbara, dove ti lasciano morire se non hai un'assicurazione. e quante volte è successo!! sotto questo punto di vista non cambierei mai il nostro sistema con il loro!
vero che il pagamento della tassa si ascrive ad una sfera di decisione relativa alla coscienza individuale, e non si può attendere gli altri per fare il primo passo.
d'altra parte è pur vero che lo stato sfrutta la maggior visibilità del cittadino onesto per avanzare ulteriori (e spesso irragionevoli) richieste.
si possono portare esempi in tale direzione.
qualunque sia l'uovo (o la gallina), c'è qualcosa di patologico in questo sistema.
non credo sia irragionevole sostenere che una società meglio amministrata vedrebbe meno evasori, sensibilmente meno che in italia. perchè verrebbe dato un riscontro tangibile al lavoro dei cittadini.
e invece continuiamo a sperimentare la direzione contraria. non è un caso che vi sia una fiorente letteratura anti-tax che si sta facendo largo sugli scaffali, scritta da persone più o meno autorevoli (tra cui l'esplicito "contro le tass€" di Giannino). non è un caso, e la dice lunga sulla percezione che gli italiani hanno del fisco.

AM

Antonio ha detto...

Alessandro secondo me un evasore fiscale è un ladro e come tale dovrebbe essere trattato.
Racconto un attimo un esperienza che ho vissuto in prima persona alcuni anni fa; il comune del paese dove vivo, aveva messo a disposizione una borsa di studio e ne avevo fatto domanda perchè soddisfavo i requisiti. A parità di voto, veniva giustamente valutato il reddito famigliare, e la borsa di studio veniva data allo studente che viveva nella famiglia "più povera".
Ebbene quella borsa di studio venne data ad un figlio di un artigiano perchè fatturava molto meno di quello che realmente incassava. Vedendo lo stile di vita che conduce, la mega villa che possiede e le automobili che può permettersi di guidare era palese...
Io arrivai secondo nonostante i miei lavoravano come operai e con stipendi ben più bassi, ma non potendo scontare nemmeno 1 centesimo dal reddito.
Stessa cosa si verifica anche con il pagamento delle tasse universitarie quantificate in base al reddito.
E' ovvio che non si deve criminalizzare tutti i liberi professionisti, molte volte purtroppo è il cliente stesso che chiede di non aver la fattura al dentista o all'elettricista di turno ottenendo in questo modo uno sconto...

PS: per la cronaca la borsa di studio la ottenni, tempo dopo, ma da un altro ente, e dove non veniva valutato il reddito famigliare...

renkinjutsushi ha detto...

per quanto ne so, l'essenza delle tasse è "forzare" tutti i cittadini a contribuire al mantenimento dei servizi dello stato, qualunque siano.
questo poi può avvenire in maniera uniforme o chiaramente (e giustamente) proporzionata sul reddito.
l'idea mi pare ineccepibile. ci sono strade alternative ad una tassazione alta, è vero, e gradazioni diverse della pressione fiscale, ma ognuna presenta pro e contro.

ma allora perchè in alcuni posti il fenomeno dell'evasione è così diffuso e problematico? un malcostume globalmente generalizzato? o forse s'è inceppato qualche ingranaggio nel sistema?

francesca ha detto...

Credo che di base, nel pagamento delle tasse come in ogni altra cosa, ci sia una differenza notevole di mentalità, e in molti casi una mancanza di principi morali.In Svezia, come in altri posti,quello che si deve fare SI FA e basta, mentre qui in Italia tutti noi,compresa la sottoscritta, cerchiamo sempre una scappatoia, un modo o una motivazione per sottrarci ai nostri obblighi.
Sono dello stesso parere di Antonio, anche perchè anche io per anni mi sono vista soffiare borse di studio, contrinuti per lo studio ecc. da figli di artigiani che dichiaravano un quarto di quanto dichiarassero i miei, 2 operai..
Finchè in Italia non cambierà la mentalità nostra e di chi ci governa (basta guardare chi c'e' qua governo ora..)le cose non miglioreranno di sicuro..

PS:complimenti ancora per il blog,è bellissimo!