lunedì 7 dicembre 2009

Regole igieniche

Quando lavoravo in Italia, ricordo molto bene che, a parte il camice d´ordinanza, non c´erano particolari altre regole da rispettare, in fatto d´abbigliamento, da parte del personale sanitario. Ovvero: si vedevano colleghi che sotto al camice portavano giacca e cravatta, altri jeans e maglietta, molti le scarpe fighette anche durante il giro pazienti in reparto. Ovviamente, le stesse scarpe con cui erano arrivati da casa propria. Il fatto di portare gli zoccoli, o una tutina da ospedale, era molto facoltativo.
Qui invece le regole in fatto d´abbigliamento, e soprattutto in fatto di "accessori", sono molto ma molto piu´ restrittive. E questo allo duplice scopo di non portare in ospedale i batteri di casa, e di non portarsi a casa quelli dei pazienti. E cosi´ siamo tutti vestiti di una simpatica tutina bianca (casacca + pantaloni) che si cambia ogni giorno, e ai piedi abbiamo zoccoli o semplicemente ciabattone destinati al solo uso ospedaliero. Vietato l´uso delle maniche lunghe (a cui i germi malefici si attaccano), e per fortuna che dentro e´ abbastanza ben riscaldato ! Vietato portare anelli (neanche la fede !), braccialetti, orologi al polso (i batteri si attaccano anche a quelli). Mai stringere la mano al paziente o ai parenti: cosi´ si limita il diffondersi dei germi (a me questa cosa fa ancora un po´ strano, ma cosi´ sia...). E tutto questo viene costantemente ricordato da una quantita´ incredibile di cartelli appesi un po´ dappertutto, e da numerose statistiche che enumerano in che percentuale i controlli hanno "beccato" il personale a non rispettare le suddette regole.
Non so in che misura il tutto prevenga il diffondersi delle infezioni, ma il ragionamento che supporta queste misure mi sembra corretto. Che sia il caso che anche in Italia si inizi ad introdurre qualche regola del genere ?

8 commenti:

Anonimo ha detto...

prima di tutto complimenti per tutto, mi resta da leggere il mese di novembre, non resisto più dal desiderio di partecipare a questo incontro virtuale tra amici che hanno la stessa passione:amare la civilta'.Anch'io lavoro nella sanita'con il desiderio da sempre di trasferirmi nel grande nord.
Sono daccordissimo sull'igiene della sanita' italiana, la vita e' fatta di sfumature che fanno la differenza in tutti i campi.Vi ringrazio tantissimo perche' state offrendo la vostra esperienza in questo fantastico blog.Ieri ho iniziato astudiare lo svedese online. a presto lina

stardust ha detto...

Si, sarebbe prorio il caso. E poi forse sarebbe anche il caso che in Italia si facessero corsi su come accogliere in maniera professionale i pazienti..ho alcuni brutti ricordi del prontosoccorso italiano (atriano).
Complimenti per un blog davvero interessante!

Alberto Nardella ha detto...

Prinma di tutto vi faccio i complimenti per il blog. Ogni volta che c'è un post nuovo corro a leggerlo.
Bisognerebbe insegnare agli italiani a rispettare le regole, non aggiungerne di nuove...

gattosolitario ha detto...

Considera che pero' innanzitutto questo non succede ovunque, in altri ospedali i medici stanno come vogliono. E poi girano fuori corsia con gli stessi abiti, anche al ristorante frequentato da pazienti e parentiQuando giro io per gli ospedali ti assicuro che danno la mano a tutti, e' una cosa nuova dell'influenza suina, passera' spero. E una delle cose per me piu' incredibili e' che gli infermieri prelevano il sangue ai pazienti senza guanti, mi sembra alquanto pericolosa come cosa per loro.

Caigo ha detto...

Negli ospedali che frequento io (prov. di venezia) quasi sempre la differenza l'ho vista fare dai primari.
Dove trovi quello "tosto" funzina tutto cme un orologio, gli altri....campano.

Ideandro ha detto...

Guardate un po' qua la situazione a Roma:
http://www.video.mediaset.it/mplayer.html?sito=iene&data=2009/10/13&id=5395&from=iene

Che ne pensate?

Anonimo ha detto...

ma senza orologio come si fa a misurare per esempio la frequenza cardiaca?
sono d'accordo, anzi d'accordissimo con tutte queste regole igieniche, però la cosa dell'orologio mi fa strano.

non sai come odio gli specializzandi o anche i semplici studenti che stanno seguendo un tirocinio, che per fare i fighi scendono al bar del policlinico con il camice e le ciabatte di plastica che si usano in ospedale. Alcune volte ho anche visto gente che si recava al bar del policlinico con i "copriscarpe", non ho idea di quale sia il loro nome tecnico, comunque quelle specie di bustine azzurre da infilare sopra le scare prima di entrare in sala operatoria. Guarda mi cadono le braccia al solo vedere tutto ciò.

Anonimo ha detto...

ma senza orologio come si fa a misurare per esempio la frequenza cardiaca?
sono d'accordo, anzi d'accordissimo con tutte queste regole igieniche, però la cosa dell'orologio mi fa strano.

non sai come odio gli specializzandi o anche i semplici studenti che stanno seguendo un tirocinio, che per fare i fighi scendono al bar del policlinico con il camice e le ciabatte di plastica che si usano in ospedale. Alcune volte ho anche visto gente che si recava al bar del policlinico con i "copriscarpe", non ho idea di quale sia il loro nome tecnico, comunque quelle specie di bustine azzurre da infilare sopra le scare prima di entrare in sala operatoria. Guarda mi cadono le braccia al solo vedere tutto ciò.