Con la giornata di oggi è iniziato il processo che, speriamo, ci porterà entrambi all'iscrizione di un corso universitario qui in Svezia. La richiesta di iscrizione di per sè non è per nulla complicata, e viene inviata in modo telematico attraverso un sito centralizzato che serve tutte le università svedesi. I documenti che vengono richiesti, anche qui, non sono nulla di speciale: si tratta semplicemente del diploma di maturità e del certificato di laurea con esami e crediti universitari mentre il risultato del TOEFL viene spedito automaticamente. Il tutto non costa assolutamente nulla, e la cosa ormai ci sembra abbastanza normale.
Non avevamo fatto i conti con la burocrazia italiana, però (anche se temevamo il momento in cui avremmo dovuto affrontarla) !
Per questioni connesse al riconoscimento dell'abilitazione professionale, io mi ero già premunita prima di partire dall'Italia di un bel numero di tali certificati, mentre Gabriele ha bisogno di un banale certificato di laurea che riporti i crediti universitari, possibilmente in inglese (mah ?).
Decidiamo stamattina di telefonare alla segreteria studenti dell'università di Padova per chiedere lumi. Dopo 3 tentativi riusciamo a parlare con una gentile impiegata, che ci dirotta su una pagina web dedicata al servizio, dove è presente un numero di telefono o, in alternativa un indirizzo email. Ok, procediamo: il numero di telefono è in realtà un fax, quindi decidiamo di tentare la strada della mail, che tuttavia torna indietro ("bad address": eppure ricontrolliamo, era scritto giusto).
Richiamiamo il primo numero, che suona a vuoto per un bel po', e dopo 3 altri tentativi riusciamo a parlare con una seconda persona che ci fornisce le seguenti informazioni:
- il numero indicato e corrispondente al servizio certificazioni è solo un fax (ma allora, perchè scrivete "telefono" ??)
- dell'indirizzo email non funzionante non ha la più pallida idea
- per richiedere il certificato di cui abbiamo bisogno, dobbiamo mandare un fax al numero di cui sopra (ok...), una copia del documento di identità (ok...) e - udite udite ! - una marca da bollo da 14,62 euro se il certificato viene usato all'estero ! Eh certo, come se fosse possibile acquistare una marca da bollo in Svezia !!!
- ovviamente il certificato viene emesso in italiano (d'accordo, le nostre speranze di poterlo avere in inglese erano davvero utopistiche...) quindi dovremo farlo tradurre.
Conclusione della faccenda (tra telefonate e attese varie, il tempo perso ammonta a 2 ore, quasi quasi facevo prima a prendere la Ryanair in giornata): assodato che trovandoci fisicamente in Svezia non riusciremmo ad avere il fantomatico certificato uso estero e che dovremmo sfruttare la pazienza di qualche genitore volonteroso munito di delega e marca da bollo nel borsello (e già qui, vi sembra normale ?), abbiamo deciso che richiederemo ugualmente il certificato via fax, e appositamente ci dimenticheremo di dichiarare che il certificato andrà tradotto e usato in Svezia. Ovviamente qui della marca da bollo italiana non gliene importa un fico secco, e di questo ne abbiamo già avuto la prova qualche mese fa (dopo furente discussione sempre alle segreterie universitarie a Padova).
Insomma, siamo nell'Unione Europea: se la marca da bollo non serve per l'uso in Italia, perchè dovrebbe servire in un altro stato dell'EU che oltretutto ne ignora l'esistenza ?
O che sia il caso che i nostri amici che ci vengono a trovare dall'Italia, oltre a portarci scorte di sopressa e culatello, ci portino anche qualche marca da bollo di riserva ?